Per la terza volta in carriera, Iga Swiatek si è laureata campionessa degli Internazionali BNL d’Italia: 6-2 6-3 il punteggio con cui, in 1 ora e 29 minuti, la numero del mondo si è imposta su Aryna Sabalenka, seconda testa di serie del tabellone. Dopo i trionfi del 2021 e del 2022, la fuoriclasse polacca si è ripresa il titolo di Regina di Roma, appena un anno dopo aver abdicato solo a causa di un infortunio che (sul due pari del set decisivo nei quarti di finale) l’aveva costretta al ritiro. Per la classe 2001 di Varsavia si tratta del ventunesimo titolo in carriera (decimo WTA 1000), il quarto di questa prima parte di stagione dopo quelli di Doha, Indian Wells e Madrid.
Non è riuscita quindi l’impresa ad Aryna, sconfitta per l’ottava volta in undici confronti diretti, di ribaltare il pronostico che su questa superficie la vedeva sfavorita rispetto ad Iga. Se due settimane fa le condizioni di altura della capitale spagnola avevano ridotto il gap tra le due prime giocatrici della WTA regalando una finale decisa al tie-break del set decisivo, in attesa del verdetto definitivo di Parigi il Foro Italico ha ristabilito il corretto rapporto di forza che al momento c’è sulla terra rossa. Dove la velocità si riduce e Sabalenka non può far valere tutta l’esplosività dei suoi colpi, la rapidità di gambe e la maggiore atleticità di Swiatek rappresentano al momento un ostacolo insormontabile per lei come per qualsiasi altra tennista del circuito.
Certo, è vero che la ventiseienne di Minsk non si è presentata a Roma nelle migliori condizioni fisiche (dovendo superare anche un problematico mal di schiena), ma se è vero che negli altri match era stata in grado di trovare soluzioni diverse, oggi è stata travolta dal ritmo di Iga, trovandosi in difficoltà sia nei colpi di inizio gioco che nello scambio. Grazie all’efficacia del dritto in top spin Swiatek è stata quasi sempre in grado di ribaltare le sorti del punto, passando rapidamente da una situazione difensiva ad una di vantaggio. Avanzando non appena possibile, prendendo il tempo all’avversaria, la campionessa polacca ha avuto la capacità di soffocare le iniziative di Aryna, apparsa troppo spesso a corto di idee per poter provare ad impensierire la numero uno del mondo.
Sabalenka ha vinto il sorteggio scegliendo di iniziare la finale dal servizio, pagando dazio già nel terzo game quando Swiatek vincendo il duello in diagonale sul lato del dritto si è conquistata le prime chance di strapparle la battuta (0-40). La campionessa degli Australian Open non è riuscita a difendersi dalla successiva risposta di rovescio di Iga, subendo così il break a zero. Molto imprecisa e poco convinta Aryna, senza mai riuscire ad impensierire la leader del circuito femminile sui propri turni, ha ceduto nuovamente la battuta nel settimo gioco, mandando Iga a servire per il set. Una situazione subito concretizzata da Swiatek che, sfruttando la scarsa reattività e mobilità di Sabalenka, con due servizi al corpo ha chiuso la prima partita sul 6 a 2 in appena 36 minuti.
Dopo il toilet break la giocatrice bielorussa è tornata sul Campo Centrale più determinata, dando fiato alle speranze del pubblico presente sugli spalti di poter assistere ad un set più equilibrato. Approfittando di un breve calo di rendimento al servizio della numero uno del mondo, Aryna tra il secondo ed il quarto game (spettacolare ed in terminabile il primo dei due caratterizzato da una pioggia di vincenti messi a segno da entrambe le giocatrici) si è costruita ben sette chance di break, senza però riuscire a sfruttarne alcuna. Dopo aver mostrato il meglio di sé in fase difensiva confermandosi un muro invalicabile, Iga è tornata a dominare, strappando la battuta alla bielorussa nel settimo gioco e facendo di fatto calare il sipario sulla la finale.
Tenuto il servizio nel game successivo, Swiatek ha chiuso i conti con un altro break, al secondo match point, grazie alla profondità della sua risposta di rovescio: 6-2 6-3 in 1 ora e 29 minuti per mettere la firma su un torneo praticamente perfetto nel quale, come nel 2022, non ha perso alcun set. Un altro piccolo record per la fuoriclasse di Varsavia che, dopo Dinara Safina nel 2009 e Serena Williams nel 2013, diventa la terza giocatrice nella storia a conquistare sia Madrid che Roma nello stesso anno.
Con il terzo successo al Foro Italico, Iga raggiunge nell’albo d’oro degli Internazionali d’Italia due icone di questo sport come Margaret Smith (1962, 1963, 1964) e Maria Sharapova (2011, 2012, 2015), portandosi ad una sola lunghezza di distanza da Serena Williams (2002, 2013, 2014, 2016), Gabriela Sabatini (1988, 1989, 1991, 1992) e Conchita Martinez (1993, 1994, 1995, 1996). Per Swiatek, che il prossimo 31 maggio festeggerà il suo ventitreesimo compleanno, il record dei cinque trionfi di Chris Evert (1974, 1975, 1980, 1981, 1982) sembra essere ampiamente alla portata. Nel frattempo, aspettando il Roland Garros, potrà festeggiare l’ennesima impresa della sua giovanissima carriera gustandosi un buon tiramisù, il suo dolce preferito.
WTA ROMA 2024 – Finale
[1] I. Swiatek b. [2] A. Sabalenka 6-2 6-3