WTA Miami 2023: titolo numero 30 per Kvitova. Petra torna in top ten

0
411
Roland Garros 2020 Petra Kvitova
Petra Kvitova - ©foto Adelchi Fioriti

WTA MIAMI –  “One more time we’re gonna celebrate”: quasi a presagire quanto stava per accadere, il ritornello della celebre hit dei Daft Punk ha risuonato nel secondo set all’interno dell’Hard Rock Stadium. La giusta colonna sonora per celebrare il ritorno ad altissimi livelli di Petra Kvitova: 7-6 (14) 6-2 il punteggio con cui, superando in finale Elena Rybakina, la fuoriclasse ceca ha conquistato il Miami Open, trentesimo titolo della sua formidabile carriera.

Non è riuscita quindi l’impresa a Rybakina (trionfatrice due settimane fa ad Indian Wells) che, dopo Steffi Graf (1994, 1996), Kim Clijsters (2005), Victoria Azarenka (2016) ed Iga Swiatek (2022), sognava di diventare la quinta giocatrice del circuito femminile a completare il “Sunshine Double”. Soffrendo più del previsto al suo approdo in Florida (costretta due volte al terzo set con tanto di match point salvato contro Badosa), la kazaka ha dovuto fare i conti sia con le fatiche del torneo precedente, sia con le mutate condizioni, per quanto si giocasse sempre sul cemento. Lentamente Rybakina ha ritrovato il feeling e, seppur senza esprimere (se non a sprazzi) il meglio del suo repertorio, nelle difficoltà ha sempre trovato una via per giungere al successo.

Più lineare il percorso della trentatreenne di Bilovec, approdata alla finale numero 41 nel circuito maggiore lasciando un solo set per strada ed a caccia, oltreché del titolo, anche di una top ten che le mancava dal 2021 (lei che già per la prima volta nel 2011 si era issata fino alla posizione numero 2 della classifica WTA ed a cui solo un destino beffardo aveva clamorosamente impedito di raggiungere quella vetta che avrebbe ampiamente meritato). Uno ad uno i precedenti, il primo dei quali vinto la scorsa stagione da Lena ad Ostrava, il secondo all’inizio di quest’anno da Petra in quel di Adelaide.

Rybakina è scesa sul centrale allestito all’interno dell’Hard Rock Stadium con il desiderio di confermarsi ai massimi livelli per ribadire di essere ormai una protagonista assoluta del circuito, Kvitova con la spensieratezza di non aver più nulla ormai da dimostrare: una giovane tennista (classe 1999) in costante ascesa alla sua seconda finale in un WTA 1000 contro una veterana (l’over 30 con il miglior ranking nel circuito) per la tredicesima volta all’ultimo atto di un torneo di tale caratura. Al di là della questione generazionale, un match tra due giocatrici dai tanti punti in comune: entrambe già campionesse di Wimbledon (Elena nel 2022, Petra nel 2011 e nel 2014), caratterizzate da un tennis potente e dalla esemplare condotta sul campo da gioco.

Kvitova ha vinto il sorteggio ed ha scelto di iniziare dalla risposta, aggredendo subito la kazaka sulla seconda di servizio. Con un gran dritto vincente scagliato dal centro del campo (0-30), Petra ha messo sotto pressione Rybakina che, con un doppio fallo, ha concesso così in apertura due palle break consecutive (15-40): brava Elena a salvarsi con due ottime prime ed a tenere così il turno inaugurale in battuta. Come prevedibile i servizi hanno poi preso il predominio e, dei successivi sette game, solo uno (il quarto) è finito ai vantaggi. Dopo aver inaugurato il nono gioco con uno splendido vincente di rovescio (0-15), con un altro rovescio lungolinea Kvitova si è conquistata una nuova chance per strappare la battuta a Rybakina, concretizzata subito dopo aver vinto il braccio di ferro nella diagonale tra il suo dritto mancino ed il rovescio della kazaka.

Avanti 5-4 la fuoriclasse ceca si è presentata a servire per chiudere la prima partita, ma ha dovuto subire la reazione di Lena che con la qualità della risposta e la saggia gestione dello scambio si è prontamente guadagnata il contro break che le ha permesso di restare nel set (5 a 5). Rybakina ha aperto il tie-break con un ace al centro; Kvitova non è stata da meno andando a segno per due volte con lo schema servizio e dritto (2-1). Dopo altri due ace, Lena ha approfittato di un errore in lunghezza della ceca per andare al cambio di campo avanti 4 a 2, prima di subire l’aggancio (4 a 4). Dopo un’interminabile altalena di emozioni sconsigliata ai deboli di cuore (9 set point, 5 a favore della kazaka, 4 a favore della ceca), con la profondità della risposta Kvitova si è riportata avanti (15-14) e, quando il dritto di Rybakina non ha superato la rete, ha conquistato il primo set: 7-6 (14) in 66 minuti.

Sulle ali dell’entusiasmo Petra ha tenuto agevolmente il primo turno di battuta della seconda partita, quindi ha continuato ad insidiare Rybakina: risposta vincente di rovescio (0-15), risposta vincente di dritto (0-30), dritto vincente in avanzamento (0-40): Lena si è salvata due volte (30-40), prima di subire un’altra gran risposta vincente scagliata con il rovescio da parte della ex numero due del mondo che le ha così strappato la battuta. Sotto di un set e di un break la kazaka ha cercato l’immediata reazione, costruendosi l’opportunità di rientrare con uno splendido vincente di dritto scagliato in lungolinea (30-40): ottima è stata però la difesa di Petra che a rete ha conquistato il punto successivo sventando così la minaccia e confermando il vantaggio (3 a 0).

Elena è uscita dalla partita e Kvitova, facendo valere oltre alla sua eterna classe anche la maggiore esperienza a questi livelli, ha avuto la chance per dilagare (non ha infatti sfruttato un’opportunità per il 4 a 0). Tenendo agevolmente la battuta nel settimo game senza concedere punti in risposta, la fuoriclasse ceca si è garantita la possibilità di servire per il titolo (5-2), ma non ne ha avuto bisogno. Rybakina ha concluso il suo match con due gratuiti che hanno riportato Petra nell’olimpo del tennis: 7-6 (14) 6-2 il punteggio che, in 1 ora e 42 minuti, le ha consegnato per la prima volta il Miami Open, nono WTA 1000 della sua straordinaria carriera, il primo da quando il suo attuale coach Jiri Vanek, è diventato anche suo marito.

Lo scorso 8 marzo Kvitova ha compiuto 33 anni. Ma per questa meravigliosa campionessa, che neanche il trauma dell’aggressione subita nel 2016 è riuscita a fermare, il tempo sembra non passare mai. Ed allora, finché avrà voglia di continuare a calcare i campi da tennis di tutto il mondo, non resterà altro da fare se non continuare a celebrarla.

WTA MIAMI 2023 – Finale

[15] P. Kvitova b. [10] E. Rybakina     7-6 (14) 6-2