La terza giornata delle Finals ha già emesso il suo primo verdetto: con il successo sulla numero uno del mondo Aryna Sabalenka, Jessica Pegula si è garantita con un turno di anticipo la qualificazione alle semifinali. La sconfitta costringerà invece la venticinquenne di Minsk a giocarsi le proprie chance in un vero e proprio spareggio con Elena Rybakina, che imponendosi su Maria Sakkari ha invece di fatto eliminato la tennista di Atene.
Dopo le vittorie all’esordio di Sabalenka su Sakkari e di Pegula su Rybakina, il secondo turno del Gruppo Bacalar si è aperto con la vittoria di Jessica Pegula su Aryna Sabalenka. Approfittando di una giornata decisamente negativa della campionessa in carica degli Australian Open, la ventinovenne di Buffalo alla seconda partecipazione consecutiva alle Finals è stata premiata dalla regolarità del suo tennis ben oltre i propri meriti, a fronte di una Aryna troppo fallosa, sia con il servizio che (soprattutto) con il dritto e poco incisiva in risposta.
In un match che ha visto la tennista bielorussa mettere a segno un solo ace (contro i cinque di Pegula) a fronte di cinque doppi falli (contro i due di Jessica), in entrambi i parziali Sabalenka si è subito ritrovata sotto di due break, salvo poi recuperarne uno ed uscendo dall’Estadio Paradisus con la sensazione di non aver dato sul campo tutto quello che aveva: 6-4 6-3 in 1 ora e 28 minuti il punteggio che ha consegnato alla tennista statunitense il pass per le semifinali, costringendo invece la numero uno del mondo a giocarsi tutte le sue carte contro Rybakina nell’ultimo turno.
In un match thrilling degno della notte di Halloween in cui è andato in scena, la numero quattro del mondo ha rischiato seriamente di subire una clamorosa rimonta da parte di Maria Sakkari (che nel match d’esordio contro Sabalenka aveva lasciato il campo conquistando un solo game). Dopo un primo set che è sembrato poco più di un allenamento e conclusosi con il punteggio di 6-0 in appena ventidue minuti in favore della ventiquattrenne moscovita di cittadinanza kazaka, la partita è cambiata.
La vincitrice dei due WTA 1000 di Indian Wells e Roma, pur disputando un match nel complesso solido nei fondamentali, ha avuto il demerito di non affondare il colpo, non sfruttando le evidenti difficoltà della tennista greca. Nel primo game della seconda partita Lena non ha infatti concretizzato due chance consecutive in risposta che le avrebbero consentito di portarsi avanti di un set e di un break. La recente trionfatrice del WTA 1000 di Guadalajara si è rianimata, il match si è fatto più equilibrato ed al tie-break, approfittando di due errori consecutivi di rovescio ed un doppio fallo della kazaka, Maria è riuscita a riaprire l’incontro: 7-6 (4) in 61 minuti.
Nel terzo e decisivo parziale, dopo un incredibile break e contro break a zero nel sesto e settimo gioco, al tie-break Sakkari è crollata sul più bello, lasciando scappar via una Rybakina che (avanti sei a zero al cambio di campo) ha fatto calare il sipario sull’incontro al terzo match point a disposizione con un ace al centro: 6-0 6-7 (4) 7-6 (2) il punteggio che, dopo 2 ore e 24 minuti, tiene ancora in vita la ventiquattrenne moscovita consentendole di giocarsi un posto in semifinale con Sabalenka. Quest’anno le due amiche si sono già affrontate tre volte, sempre sul veloce: nella finale di Melbourne ad imporsi in rimonta fu Aryna, mentre in quella di Indian Wells e nei quarti di Pechino a prevalere è stata Elena.
Questo l’aspetto sportivo, ma la sensazione è che, nel circuito femminile, la partita più importante si stia disputando fuori dal campo. Se nel 2022, sempre di questi tempi, era stata l’allora numero uno del mondo Iga Swiatek a lamentarsi con la WTA in merito alla gestione del calendario che (nello specifico) data la contiguità degli eventi, le impedì sostanzialmente di difendere i colori della Polonia in Billie Jean King Cup per partecipare alle Finals di Fort Worth, quest’anno il fronte delle giocatrici a dir poco insoddisfatte nei confronti dei vertici della Women’s Tennis Association si è decisamente allargato.
A far accrescere il malcontento è stata proprio l’organizzazione delle Finals in corso di svolgimento in Messico, con una sede decisa all’ultimo momento che, per quanto spettacolare alla vista, altro non è che una struttura temporanea costruita su un resort di lusso, terminata appena poche ore prima l’inizio dell’evento e che sta determinando non poche problematiche. Il campo da gioco, a detta di molte, sarebbe ai limiti della praticabilità e quelli di allenamento risulterebbero troppo lenti rispetto alla superficie su cui si disputano gli incontri. Dopo le lamentele di quasi tutte le partecipanti, è stata Sabalenka ad esprimere con una storia su Instagram (condivisa anche da Stefano Vukov, coach di Rybakina) tutta la sua insoddisfazione, senza usare mezzi termini e parlando di “mancanza di rispetto da parte della WTA”. The Show Must Go On ma, prima di iniziare la prossima stagione, l’organizzazione del circuito femminile avrà molto su cui lavorare.
WTA FINALS – Terza Giornata
Group Bacalar
[5] J. Pegula b. [1] A. Sabalenka 6-4 6-3
[4] E. Rybakina b. [8] M. Sakkari 6-0 6-7 (4) 7-6 (2)