WTA Cincinnati – Giornata dedicata al secondo turno quella del Western & Southern Open che, dopo l’eliminazione della numero 4 del seed Maria Sakkari per mano di Caroline Garcia ed il successo in rimonta di Anett Kontaveit (n. 2) su Tereza Martincova, ha visto l’esordio in tabellone delle altre sei teste di serie.
La prima a scendere in campo, sul Grand Stand, è stata la numero 5 del mondo Ons Jabeur. In evidente giornata no, la tunisina che a fine mese compirà 28 anni ha dovuto salvare tre match point, prima di aver ragione di una encomiabile Catherine McNally. La numero 179 del ranking WTA nata nel novembre 2001 a Cincinnati, ha onorato come meglio non avrebbe potuto la wild card che le ha consentito di prendere parte al torneo di casa. Dopo aver sconfitto al primo turno Aliaksandra Sasnovich ed i crampi in tre set, anche oggi l’americana, entrata in campo con una vistosa fasciatura al polpaccio, ha dato tutto quello che aveva.
Fallosa al servizio ed imprecisa come non mai con il dritto, Ons è sembrata comunque sempre in controllo, riuscendo a portare a casa senza troppi problemi il primo set, chiuso sul 6-3. Nella seconda partita, invece, McNally ha approfittato di un passaggio a vuoto della Jabeur per recuperare il break di svantaggio ed allungare il match: presentatasi a servire nel decimo game per restare nel set, la tennista di Ksar El Hellar ha finito per perdere nuovamente la battuta regalando all’americana il 6 a 4 che ha scatenato la bagarre.
Nel quinto game della terza e decisiva partita, Jabeur ha provato a svoltare il match con una magia delle sue: delizioso il passante lungolinea giocato in slice che è valso la palla break (30-40) trasformata in oro dal successivo errore con il dritto della statunitense. Peccato che, subito, dopo, la finalista di Wimbledon si sia esibita in un sanguinoso doppio fallo che ha consentito a Catherine l’immediato riaggancio (3 a 3).
Dopo aver salvato due match point nel dodicesimo game, al tie break, insistendo con il dritto inside out sul rovescio di McNally, Jabeur è arrivata davanti al cambio di campo (4 a 2). Con un ace esterno da sinistra la numero 5 del seeding è andata a match point (6-4), ma ha subito nuovamente il ritorno della giovane tennista di Cincinnati che, completando con lo smash un serve and volley splendidamente eseguito, è tornata ad un passo dalla vittoria (8-7). Ma alla fine, ad emergere è stata la classe di Jabeur che, dopo 2 ore e 23 minuti, l’ha spuntata con il punteggio di 6-3 4-6 7-6 (7).
Mentre Ons pasticciava regalando al pubblico di casa speranze inimmaginabili alla vigilia, sul Porsche Court il dritto mancino di Petra Kvitova chiudeva in 65 minuti la pratica Sorana Cirstea sul 6-2 6-3. Dominante al servizio (appena due palle break concesse senza mai perdere la battuta), la campionessa ceca ha messo in campo una prestazione autoritaria. Agli ottavi di finale, contro Jabeur, sarà una sfida da non perdere.
L’unico match femminile in programma sul Centrale nella sessione diurna è stato quella tra Emma Raducanu e Victoria Azarenka. Poche ore dopo le emozioni vissute nel successo di ieri contro Serena Williams, la detentrice degli Us Open si è presa con autorevolezza, in appena 62 minuti, lo scalpo di un’altra ex numero uno del mondo.
La bielorrussa è partita male. Un doppio fallo, un drop shot che non ha superato la rete ed un rovescio lungolinea spedito in corridoio nel tentativo di uscire dallo scambio, hanno regalato alla numero 13 del ranking WTA il break in apertura. Neanche Emma è stata perfetta nel primo turno di servizio: commettendo due doppi falli ha subito concesso ad Azarenka una chance per l’immediato recupero. Raducanu è stata però glaciale nello sventare il pericolo mantenendo così la testa avanti.
Poi, ha ricominciato a comandare dalla risposta. Dopo essere andata a segno con uno splendido vincente di dritto in lungolinea (15-30), la tennista che il prossimo 13 novembre compirà 20 anni ha messo in crisi Vika nello scambio, costringendola a due errori consecutivi di rovescio che hanno fatto volare Emma: 3 a 0 con doppio break di vantaggio. Irriconoscibile e sfiduciata, la trentatreenne di Minsk già due volte campionessa del Western & Southern Open (2013, 2020) ha ceduto la battuta (a zero) anche nel quinto gioco, surclassata in tutto e per tutto da una Raducanu che ha chiuso con ace esterno sul 6-0 un primo set durato solo 27 minuti.
Quando ha perso il servizio anche nel game inaugurale della seconda partita (in cui pure era stata avanti 30 a 0), affondata da due rovesci consecutivi della britannica, l’incubo del double bagel è sembrato una minaccia piuttosto concreta. Che, se non altro, dopo dieci game persi consecutivamente, Azarenka è riuscita a scacciare con una buona prima al centro (1 a 4).
Una performance deludente, quella della bicampionessa slam, che non può comunque togliere meriti ad una ritrovata Emma Raducanu: solida al servizio, brillante nella gestione dello scambio, perfetta nell’esecuzione dei colpi (efficaci sia in spinta che in appoggio), la britannica ha chiuso il match sul 6-0 6-2. Ad attenderla agli ottavi di finale la testa di serie numero 7 Jessica Pegula, uscita vittoriosa in rimonta dal confronto con Marta Kostyuk per 6-7 (5) 6-1 6-2.
Senza storia anche un altro dei tanti big match di giornata, quello che sul campo numero 4 ha visto la campionessa di Wimbledon Elena Rybakina dominare la testa di serie numero 8 Garbine Muguruza: 6-3 6-1 in 1 ora e 14 minuti. Troppo fallosa la vincitrice delle WTA Finals 2021 per poter pensare di scalfire la solidità della ventitreenne kazaka, partita a razzo con un doppio break di vantaggio (5 a 1) ed in grado di chiudere il primo set con il quarto ace del parziale dopo un tentativo di recupero della spagnola: 6 a 3.
Nella seconda partita Muguruza non è mai stata in grado di tenere il servizio. Soprattutto, l’ex numero uno del mondo è sempre andata in difficoltà quando ha dovuto affrontare le devastanti accelerazioni di Lena ed ha concluso la sua (rivedibile) prestazione con un rovescio affossato in rete ed un doppio fallo che hanno fissato il punteggio su un inappellabile 6-3 6-1. Al prossimo turno Rybakina affronterà Alison Riske, qualificata agli ottavi di finale senza essere scesa in campo dopo il forfait di Marie Bouzkova.
A concludere la sessione diurna sul Grand Stand è stata Iga Swiatek. Vittoria sofferta, quella della numero uno del mondo, che dopo 1 ora e 40 minuti si è imposta per 6-4 7-5 su una indomabile Sloane Stephens. In difficoltà sui propri turni di servizio, la fuoriclasse di Varsavia ha concesso il break in ben quattro occasioni (due per set).
Non è quindi forse un caso, se entrambi i parziali siano stati chiusi da Iga in risposta. Nel dodicesimo game della seconda partita, Swiatek è andata a segno con uno spettacolare vincente di rovescio in lungolinea (15-30). Quindi, approfittando di una seconda della ventinovenne americana, ha lasciato partire una risposta profondissima che Stephens non è riuscita a controllare (15-40). Iga ha preso l’iniziativa comandando lo scambio ed ha chiuso le ostilità al primo match point a favore con un gran dritto lungolinea. La vittoria numero 50 in stagione spalanca alla ventunenne polacca le porte degli ottavi di finale. Madison Keys o Jelena Ostapenko la prossima avversaria.
WTA CINCINNATI
Secondo Turno
I. Swiatek (1) b. S. Stephens 6-4 7-5
E. Raducanu (10) b. V. Azarenka 6-0 6-2
O. Jabeur (5) b. C. McNally 6-3 4-6 7-6 (7)
P. Kvitova b. S. Cirstea 6-2 6-3
J. Pegula (7) b. M. Kostyuk 6-7 (5) 6-1 6-2
E. Rybakina b. G. Muguruza (8) 6-3 6-1
E. Mertens b. K. Pliskova (14) 7-6 (3) 6-3
S. Zhang b. E. Alexandrova 6-3 6-4
A. Riske b. M. Bouzkova WO