Wimbledon 2023 – È Marketa Vondrousova la vincitrice dell’edizione femminile numero 129 dei Championships: 6-4 6-4 il punteggio con cui la ventiquattrenne ceca (che prima del torneo aveva vinto solo quattro partite su erba) ha avuto ragione della grande favorita della vigilia, nonché finalista della passata edizione, Ons Jabeur, costretta a rimandare ancora una volta l’appuntamento con la storia.
“Gli infortuni mi hanno forgiata, sono allenatissima a stop e ripartenza continue. La cosa più importante è che non sento più dolori”. Così, pochi giorni fa, si era espressa Marketa Vondrousova dopo aver rischiato l’eliminazione ai quarti di finale (era sotto 4 a 1 nel terzo set contro Jessica Pegula) parlando di una carriera costellata dai tanti infortuni (la tendinite ai polsi, l’operazione al gomito sinistro) che ne avevano stoppato un’ascesa che sembrava ineludibile. Quella di un precocissimo talento che nel maggio del 2015 (neanche sedicenne) raggiungeva la prima posizione del ranking a livello juniores e che nel 2017 vinceva il suo primo titolo nel circuito maggiore sul cemento svizzero di Bienne. Quindi, appena due anni dopo (pochi giorni prima di compiere vent’anni), approdava alla sua prima finale in un major sulla terra rossa di Parigi.
Arrivata in Inghilterra con l’intenzione di riprendersi dalla delusione subita un anno fa, la finalista della passata edizione Ons Jabeur nel suo percorso ha avuto la forza di eliminare quattro campionesse slam di fila. Dopo aver rimontato Bianca Andreescu nel terzo turno, agli ottavi aveva annichilito la due volte campionessa di Wimbledon Petra Kvitova lasciandole appena tre giochi. Quindi si è presa la rivincita contro la campionessa dei Championships Elena Rybakina, prima di esibirsi in un’altra spettacolare rimonta anche in semifinale sulla numero due del mondo Aryna Sabalenka, anche grazie all’aiuto di un pubblico che generosamente l’aveva sostenuta quanto si era ritrovata sotto di un set e di un break.
Ben sei i precedenti fra le due tenniste (3 a 3) che prima delle semifinali incontrandosi nei viali del club dopo un allenamento si erano calorosamente abbracciate, gli ultimi dei quali vinti quest’anno da Marketa (agli Australian Open e ad Indian Wells). Nell’unico giocato su erba (a Eastbourne nel 2021) a prevalere fu però Ons. Con il tetto del Centre Court chiuso per via del forte vento, Jabeur è partita subito all’attacco, senza però riuscire a concretizzare tutte le chance avute. La finalista della passata edizione dei Championships ha tenuto agevolmente il turno inaugurale al servizio, aggredendo poi quello di Marketa e portandosi subito avanti di un break (2 a 0). Spostandosi sul dritto dal lato sinistro e giocando con l’inside out Jabeur è riuscita almeno inizialmente a mettere in difficoltà la tennista di Sokolov su una diagonale in cui (dritto mancino contro rovescio) teoricamente la ceca avrebbe dovuto fare la differenza.
In una finale d’altri tempi che in controtendenza rispetto alla recente evoluzione di un tennis basato (anche a livello femminile) sulla potenza da fondo campo, la tunisina è sembrata quasi sempre avere qualcosa in più. Tra slice, smorzate (non sempre efficaci) e variazioni di ogni tipo da parte di entrambe, è stata la Jabeur a dettare i tempi ed a comandare lo scambio, specialmente quando è riuscita ad aprirsi bene gli angoli costringendo Marketa a correre da un lato all’altro del campo. Ma nei momenti topici, quando si è ritrovata avanti e poteva se non affondare il colpo decisivo quantomeno gestire il vantaggio, Ons si è lasciata prendere dalla fretta.
Tradita dalla tensione e sovrastata dalla pressione, la tennista nordafricana desiderosa di regalare al suo continente il primo slam della storia ha sempre permesso alla ventiquattrenne ceca di rientrare. Dopo essersi fatta recuperare una prima volta sul 2 a 2, la ventottenne di Ksar Hellal ha infilato otto punti consecutivi che sono valsi il 4 a 2. Poi, improvvisamente, la luce si è spenta. Raggiunta sul quattro pari, nel nono game Jabeur ha fallito clamorosamente uno smash (15-40), prima di affossare un rovescio in rete che ha mandato la medaglia d’argento olimpica di Tokyo a servire per il set. Marketa non si è lasciata pregare ed ha fatto sua la prima partita: 6-4 6-4 in quaranta minuti.
Dopo il toilet break, la finalista della passata edizione di Wimbledon è tornata in campo ancora più tesa e, con due errori consecutivi di dritto, ha subito ceduto il servizio. Sotto di un set e di un break, però, sospinta dal pubblico e dalla sua classe, la tunisina ha trovato la forza di rialzarsi e di ottenere l’immediato contro break (1 a 1). Ons è sembrata rianimarsi ma, dopo aver allungato (3 a 1), è stata nuovamente sovrastata dalle emozioni. Raggiunta sul tre pari ha faticato a gestire lo scambio, al cospetto di una Vondrousova molto concentrata, sempre capace di giocare con accortezza limitando gli errori pur senza rinunciare alla brillantezza del suo tennis. Come nella prima partita, fatale è stato il nono game quando, non superando la rete con il dritto, Jabeur ha mandato la ceca a servire per il match (5 a 4). Marketa non ha esitato e con una volée si è andata a prendere il titolo che vale una carriera: 6-4 6-4 in 1 ora e 20 minuti.
Con il trionfo che la consegna di diritto alla storia del tennis, Vondrousova (ennesimo esempio di una scuola che, al femminile, continua a produrre talenti come forse nessun’altra negli ultimi anni) iscrive il suo nome nell’albo d’oro dell’All England Club come già in passato avevano fatto tre illustrissime connazionali: la leggendaria Martina Navratilova (per quanto dal 1981 cittadina statunitense) presente in tribuna e detentrice del record di successi ai Championships (ben 9: 1976, 1979, 1981, 1982, 1983, 1984, 1986, 1987, 1990), l’indimenticata Jana Novotna (1998) e Petra Kvitova (2011, 2014). Prima tennista dell’era Open a raggiungere la finale dei Championships senza essere testa di serie (in precedenza l’ultima a riuscirci era stata Billie Jean King nel 1963), Marketa è stata anche la prima a portare a compimento l’opera con la conquista del titolo. Domani festeggerà il primo anniversario del suo matrimonio. Poi, forse, realizzerà di essere una campionessa slam e, guardando la classifica, di essere tra le prime dieci tenniste al mondo.
WIMBLEDON 2023 – Finale
M. Vondrousova b. [6] O. Jabeur 6-4 6-4
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