Un’estate senza Wimbledon

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Wimbledon_2020_Cancellato
As the gates are opened an honorary steward holds the spectators back as they enter the grounds. The Championships 2017 at The All England Lawn Tennis Club, Wimbledon. Day 3 Wednesday 05/07/2017. Credit: AELTC/Eddie Keogh.

É di ieri l’annuncio che l’edizione 2020 di Wimbledon è stata cancellata per motivi di sicurezza.

Devastato”. Cominciamo da qui, dall’espressione tanto forte quanto efficace che Roger Federer ha utilizzato per accompagnare la notizia che Wimbledon 2020 non si sarebbe giocato. Accadeva ieri, era il 1° aprile, ma non è certamente tempo di scherzi e questo comunque non lo era e non aveva nemmeno l’aria di esserlo. Aveva molto più le fattezze di un messaggio che secca la fonte della fantasia e che ha avuto il potere di arrivare dritto alla schiena di tutti quelli che ancora ci avevano sperato, nonostante la decisione sembrasse essere stata presa già da qualche giorno.

Il 2020 del tennis sarà un anno ancora più strano anche per via di questo fatto storico che non si verificava dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Parliamo del quinquennio 1940/45. Prima di quello solo l’altra Guerra Mondiale, la Prima, aveva costretto i cancelli di Church Road a rimanere serrati. Undici edizioni sono saltate dal 1877 a oggi, dieci per via di una guerra, una per colpa di un nemico che non si vede, ma che c’è e si fa sentire.

Altri tornei non si sono giocati in questo 2020 e altri non se ne giocheranno. Fino ad un mese fa il pensiero andava al duetto Indian Wells & Miami, il Sunshine Double, fino a quando non è stata travolta a cascata tutta la stagione sulla terra rossa che, così, non potrà mettere in mostra le proprie bellezze.

Per quest’anno non ci sarà la consueta esibizione dello sfarzo del Principato di Monaco, con Yacht, palco Reale e tutto il resto, né il design minimale della Caja Magica di Madrid e nemmeno, purtroppo, la monumentale bellezza del Foro Italico, anche se i vertici del tennis italiano sembrano intenzionati a far di tutto purché l’edizione 2020 non vada perduta.

Se tutto questo sembrava già abbastanza demotivante, dalle 16 di ieri, quello che è stato appena citato è sembrato quasi acqua fresca al confronto della notizia della cancellazione dei Championships (ecco la nota sul sito ufficiale).

Si perché Wimbledon è semplicemente la storia di questo sport. È il luogo dove i campioni diventano immortali e dove l’erba li consacra fino all’Olimpo del Tennis. Mancheranno i suoi rituali unici, gli Steward in divisa, le strutture in legno e l’aria di sacralità. Mancherà il suono della pallina quando tocca l’erba tagliata a otto millimetri, mancheranno i tennisti vestiti di bianco. In sintesi: mancherà il Tempio del Tennis e senza Wimbledon non sarà di certo la stessa estate.