Da New York, Daniele Rossi
S. Stephens b. [15] M. Keys 6-3 6-0
Quando il meglio arriva alla fine. No, non negli ultimi game del match, ma proprio dopo. La premiazione con il sorriso smagliante di Sloane, le lacrime commosse di mamma Sybil e la Keys che finge di rubare l’assegno della vincitrice sono le cose più belle della serata.
Già, perché la partita non è esistita. Durata appena un’ora e spiccioli e finita per 6-3 6-0 in favore della 24enne della Florida. La Keys aveva iniziato bene, poi perso il servizio sul 2-2 è come evaporata dal campo. Madison comandava sempre lo scambio, ma la difesa di Sloane la costringeva a prendersi grossi rischi che si traducevano spesso e volentieri in errori.
Sloane da canto suo mostrava la consueta solidità da fondo, ma era eccellente anche al servizio dove rischiava poco o nulla. Chiuso il primo set per 6-3 in mezz’ora, il secondo era un’esecuzione che si consumava velocemente. La Keys sbagliava tutto il possibile, mentre la Stephens non si faceva minimamente condizionare dalla disastrosa prestazione dell’avversaria, concedendosi il lusso di prendere il comando quando si presentava l’occasione.
L’unico game combattuto è stato proprio l’ultimo della partita, quando Madison con un sussulto d’orgoglio annullava due match point. L’amara conclusione era però solo rimandata di poco, quando la Keys affondava l’ennesimo diritto in rete della serata.
Festeggiamento sobrio della Stephens che concedeva all’amica un lungo abbraccio a rete, prima di salire nel suo box a festeggiare con coach e parenti.
Grande delusione per il derby americano, che non ha neanche acceso il pubblico dell’Arthur Ashe, decisamente poco coinvolto e partecipe. I 30 errori gratuiti della Keys parlano da soli, così come i 6 della Stephens.
Gli Us Open incoronano dunque una nuova regina Slam, così come aveva fatto il Roland Garros con Jelena Ostapenko. Difficile dire se sarà solo il primo di una lunga serie o un caso isolato, ma di sicuro è il premio alla perseveranza e al lavoro di Sloane, protagonista di un’estate incredibile e di un ‘come back’ da favola.
A parte Kim Clijsters ed Evonne Goolagong, entrambe vincitrici senza classifica, Sloane è la vincitrice degli Us Open con il ranking più basso della storia (81, ma da lunedì sarà 17) e conferma il suo infallibile score nelle finali: 5 vittorie su 5 nel circuito.
Keys e Stephens prima della premiazione si sono sedute vicine e hanno parlato amabilmente, ricordando da vicino la scena vista con Pennetta e Vinci nel 2015.
Sloane ha poi ringraziato la mamma, incoraggiando i genitori a sostenere i sogni dei figli e ha finito per posare con la coppa esibendo uno splendido sorriso e una posa plastica da consumata modella. Come si diceva, quando il meglio arriva alla fine.