Us Open 2019, per Serena un’altra finale da incubo, Andreescu trionfa in due set.

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Per la quarta volta consecutiva Serena Williams esce sconfitta da una finale Slam senza vincere un set e ancora una volta dice arrivederci all’agognato 24esimo Slam e chissà che quell’arrivederci non possa tramutarsi in un addio.

Il grande tennis dà invece il benvenuto a Bianca Vanessa Andreescu che a 19 anni vince il suo primo Slam, dopo averne giocati appena tre in precedenza. La canadese di origini rumene si conferma come una fuoriclasse dal talento tanto cristallino quanto precoce. Quest’anno aveva già vinto a Newport, Indian Wells e Toronto e da lunedì sarà numero 5 del mondo. A gennaio era numero 152 e doveva giocare le qualificazioni per entrare al torneo di Auckland. Un’ascesa incredibile e repentina, frutto di un gioco potente e solido, di una fortissima personalità e di un circuito femminile sempre imperscrutabile e in continuo cambiamento.

Più di 18 gli anni di differenza tra Serena e Bianca, con la Williams capace di vincere il primo Us Open nel 1999, quando la canadese non era neanche nata. Le due si erano incrociate a Toronto poche settimane fa in una finale durata pochi minuti prima del ritiro di Serena per un problema alla schiena.

Il primo set vedeva la Williams arrancare fin da subito: perdeva il servizio con un doppio fallo e permetteva alla Andreescu di scappare e dettare il gioco. La canadese si muoveva con agilità e colpiva con potenza e precisione, mentre l’americana sembrava accusare la tensione perdendosi in valanghe di errori. Ancora una volta Serena era vittima di sé stessa e della pressione che la schiaccia al momento di afferrare quel benedetto 24esimo Slam.

La Andreescu mostrava invece nervi d’acciaio quando sul 4-3 annullava la prima e unica palla break del set con un ace; tutto il contrario di Serena che perdeva servizio e set nel game successivo con un altro doppio fallo.

Assurdo quanto emozionante l’andamento del secondo parziale: break in apertura della canadese, che sul 2-0 si vedeva costretta a giocare un game di servizio fiume, che alla fine premiava la Williams alla quarta palla break grazie ad un nastro fortunato. Sembrava la svolta del set e invece in un lampo la Andreescu effettuava un altro allungo, grazie ad un rendimento sempre più disastroso della statunitense, apparsa in quel momento quasi rassegnata alla sconfitta.

Sul 5-1 la Andreescu andava a servire per il match e si portava sul 40-30. Con tutti già pronti alla premiazione, Serena improvvisamente trovava un sussulto d’orgoglio: risposta vincente e break. Bianca a quel punto entrava in confusione, quasi incapace di portare a casa punti dopo che per un’ora ne aveva vinti con facilità quasi irrisoria. La Williams si liberava così da tutta la tensione e lasciava andare il braccio sospinta dal pubblico dell’Arthur Ashe, che esplodeva in un boato ad ogni 15 vinto dalla loro beniamina.

Serena agganciava l’avversaria sul 5-5 ed era a quel punto che la canadese ritrovava il filo del discorso, tornando a tenere il servizio anche grazie a due errori gratuiti di rovescio della Williams. Nel game successivo, una risposta vincente di Bianca ed un rovescio steccato di Serena, fornivano due match point alla Andreescu. Il primo veniva annullato con un ace, ma sul secondo la Williams capitolava quando Bianca sfoderava una splendida risposta di diritto vincente su una seconda troppo tenera.

Più incredula che gioiosa l’esultanza della Andreescu che prima si sdraiava sul campo, poi si arrampicava nel proprio box per festeggiare col suo numeroso team e gli amatissimi genitori.

Questa volta va ascritto a Serena il merito di aver accettato la sconfitta senza drammi e sceneggiate, anche quando si è ritrovata ad un passo da un’altra pesante sconfitta. Sconfitta che è arrivata e che suona quasi come una sentenza: ormai le giocatrici ad avere la sua stessa potenza di fuoco e a non temere il suo carisma sono tante. Alla finale di oggi era arrivata riposata e senza problemi fisici, ma ha trovato sulla sua strada una campionessa in erba che ha saputo sfruttare tutte quelle debolezze che sono emerse dopo la gravidanza.

L’anno prossime le primavere saranno 39 e le occasioni per raggiungere l’agognato record saranno sempre meno, ma è senz’altro da ammirare la perseveranza e la determinazione con cui la Williams stia cercando di giungervi.

Per la Andreescu si tratta ovviamente del primo Slam in carriera ed è facile pronosticare che non sia l’ultimo. Ha gioco, fisico e personalità per primeggiare a lungo e la tranquillità che ha esibito durante la premiazione fanno supporre che lo pensi anche lei.

Attenzione però: negli ultimi anni abbiamo visto trionfi di svariate giocatrici che sembravano destinate a fare sfracelli e che ancora vagano tra alti e bassi (Muguruza, Ostapenko, Stephens, le stesse Barty e Osaka), per cui in un circuito così imprevedibile, è quasi impossibile avere certezze.

La certezza di stasera è Bianca Vanessa Andreescu, campionessa US Open 2019.

FINALE DONNE

[15] B. Andreescu b. [8] S. Williams 6-3 7-5


 

di Daniele Rossi