Us Open 2019 – Matteo Berrettini è davvero chiamato a vestire i panni di Tom Cruise nella leggendaria saga, oppure la sua è una missione possibile? Saranno loro due, Berrettini e Monfils, a svelarlo proprio oggi a partire dalle 19.30 (orario stimato, leggi come vedere la partita in diretta tv) italiane. L’incontro vale oro per entrambi e delineerà chi sarà il semifinalista che contenderà a Nadal, o Schwartzman, un posto nella finale di domenica.
Oggi pomeriggio l’Artur Ashe sarà elettrico, rapito dalle giravolte vorticose del giocoliere francese e dalla concretezza dell’outsider italiano. Freschezza della gioventù contro una plastica esperienza. Plastico perché Monfils è così; nei movimenti, plastici appunto, ai quali abbina un mix di teatralità, una punta di sana irriverenza e una efficacia tremenda, soprattutto negli ultimi tempi. Dalla fine dello scorso anno, quando era scivolato alla posizione numero 46 Atp, a oggi che punta di nuovo la top 10, Monfils sembra trasformato. Più maturo, più esplosivo in campo e tremendamente temibile, perché le qualità tennistiche non sono mai state messe in discussione. Sette titoli sul cemento, cinque dei quali indoor, e due semifinali Slam, di cui una a New York nel 2016. Basta questo per considerarlo favorito, ma….
Berrettini arriva all’appuntamento in progressione. Uno slancio che gli ha permesso di ottenere due titoli in questo 2019 (Budapest e Stoccarda) e un’altra finale a Monaco di Baviera. Questa è la prima volta che si spinge così in avanti in uno Slam ma, dalla sua, ha la forza di una piccola esperienza tanto dolorosa quanto preziosa. Ha già giocato contro un campione come Federer nel Centre Court di Wimbledon. Si è scottato, è andata male. Ma trovarlo di nuovo qua è sintomo che quella botta ha portato delle conseguenze positive. E questa volta agli Us Open 2019 Berrettini non vedrà Federer dall’altra parte del net, ma Monfils, che è un po’ più abbordabile dello svizzero.
Provando l’avventura del leggere anticipatamente nelle righe della partita, viene da sospettare che probabilmente ci saranno dei momenti dove Monfils giocherà ad un livello così alto da non dare all’azzurro nemmeno la sensazione di respirare. Servirà alla grande, tirerà diritti di una pesantezza rara e si divertirà a giocare con la palla, col pubblico e con l’avversario. Ce ne saranno altri, però, dove sarà incostante e sciupone. Dove proverà a fare cose troppo complicate e non gli verranno bene, almeno così si augurano gli appassionati azzurri.
È li che Berrettini dovrà essere bravo a capire la situazione e a non farsi sopraffare dalla personalità dell’avversario. Se manterrà la pazienza e sarà costante, Matteo ce la potrà fare. La mission è difficile, ma non impossible.
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Di Fabrizio Salvi – foto Usopen.org