Il torneo svizzero è un evento colmo di storia tennistica
Lo Swiss Indoors, che annualmente si tiene in quel di Basilea, è stato fondato nel 1970 da un tale il cui nome di battesimo sarebbe stato reso noto da un altro svizzero, nato qualche anno dopo. Roger Brennwald, infatti, si prese la briga di riportare un torneo tennistico internazionale in terra svizzera. Già: riportare, in quanto dal 1920 al 1959 ebbe luogo lo Swiss International Covered Courts, un evento aperto a tennisti provenienti da ogni dove.
Ben presto i siti utilizzati divennero sempre più inadatti a contenere il crescente pubblico, di conseguenza il torneo si trasferì nella St. Jakobshalle. L’arena, inaugurata nel 1976, ha una superficie di oltre 20mila metri quadri, suddivisi in sei spazi. Tre di questi, durante il torneo, ospitano i campi da gioco arrivando ad ospitare quasi 16mila spettatori totali. Più di 12mila ne accoglie la sola “Arena” – la sala di maggiori dimensioni – che funge da campo centrale.
Degna di nota è l’iniziativa, messa in atto a partire dal 1978, attraverso la quale, con il contributo degli sponsor, 3mila ragazzi hanno la possibilità di assistere al torneo in modo gratuito.
A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 il torneo iniziò a vantare un parterre di partecipanti (e di vincitori) da far invidia a molti. Da Lendl, a Noah, passando per Stefan Edberg, fino agli americani Gerulaitis, Courier, McEnroe e Sampras, senza neanche dimenticare i tedeschi Becker e Stich, tutti sono stati vincitori almeno in un’edizione.
Gli anni 2000 e la definitiva consacrazione
Con l’avvento del nuovo secolo, lo Swiss Open è entrato nella SwissTopSport, un’associazione di cui fanno parte i 13 eventi sportivi svizzeri più importanti. Al tempo stesso, il torneo ha saputo sfruttare egregiamente l’incremento di fama dovuto al fatto di essere il torneo di casa per Roger Federer. Vincitore in 10 occasioni, su 15 finali disputate, quanto fatto dallo svizzero va ben oltre le mere statistiche.
Tra l’altro, all’età di 12 anni, Federer già calcò il terreno della St. Jakobshalle, ma in veste di raccattapalle. Quell’esperienza, oltre a custodire ancora oggi una pagina dedicata nell’album dei ricordi, avrebbe dato poi origine ad una delle tradizioni più curiose dell’intero panorama tennistico. Roger, infatti, in occasione dei suoi successi casalinghi durante le varie edizioni, era solito organizzare una cena a base di pizza con tutti i raccattapalle.
Inoltre, Basilea rappresenta un’occasione fondamentale per tutti quei tennisti alla disperata ricerca di punti per poter staccare il biglietto per le ATP Finals. Proprio per questo motivo, infatti dal 2011 la superficie di gioco si è sempre più avvicinata a quella utilizzata nel torneo dei maestri.
Per la prima volta dopo 50 edizioni consecutive, nel 2020 il torneo non è stato disputato a causa della pandemia ed è stato rimandato anche nell’anno successivo. Tornato in calendario nel 2022, lo Swiss Indors si presenta con una entry list che conta 6 giocatori nella Top-20. Tra questi anche il neo-numero 1 e campione slam Carlos Alcaraz e il suo avversario nella finale degli US Open, nonché numero 3 al mondo Casper Ruud, a cui si aggiungono, tra gli altri, anche Andy Murray e Stan Wawrinka che, seppur in fase calante, vantano un pedigree che non ha bisogno di presentazioni.