Il sogno azzurro di aver quattro rappresentanze nelle finali del Roland Garros 2024 si infrange all’ultimo ostacolo, con la sconfitta di Jannik Sinner nella prima semifinale del torneo maschile. Alle vittorie di ieri del doppio maschile Bolelli-Vavassori e di Jasmine Paolini nel singolare femminile, si aggiunge soltanto il doppio femminile di Errani-Paolini vittorioso in rimonta sulla coppia Kostyuk-Ruse.
Il prossimo numero 1 del mondo subisce, purtroppo, la rimonta di Carlos Alcaraz, uscendo a testa alta comunque dalla partita e senza grossi rimpianti. Ha dato tutto Jannik, ha dimostrato che il numero 1 è ampiamente meritato, la testa è quella di un campione anche quando il fisico non è al massimo. E in partite come quella odierna, anche un 2-3% in meno, al cospetto di un altro fenomeno, fa la differenza.
Sinner ha iniziato la partita alla perfezione, centrato e all’attacco, mettendo tanta pressione ad Alcaraz. Partenza lampo, 4-0 Sinner, con lo spagnolo fallosissimo per cercare di arginare la solidità e profondità di Jannik. Mettere la testa avanti e provare a fare partita di testa era l’unica soluzione, le ombre sulla tenuta alla distanza erano chiare già nella strategia pre-partita (nell’allenamento di ieri Jannik aveva provato con insistenza la palla corta, che oggi ha dato i suoi frutti sollevandolo dalla spine in tantissime occasioni). Ma nel secondo set, al primo leggero calo di Sinner (quando era andato subito avanti di un break), è corrisposto l’ingresso prepotente di Alcaraz nel match.
Un set pari e quelle ombre diventano sempre più lunghe. Sinner inizia a lamentare crampi alla mano destra, perde il turno di battuta nel terzo gioco ma riesce a rientrare subito. Nel quinto gioco sembra quasi sull’orlo del baratro, un game interminabile, 16 punti, quattro palle break annullate e qui si vede la classe del campione. Alcaraz, da parte sua, riesce a complicarsi la vita, una cosa che gli piace molto, forse diretta conseguenza di quanto gli piaccia di più divertirsi in campo e dare spettacolo. Lo spagnolo, infatti, accorcia gli scambi quando non dovrebbe essere proprio una necessità sua in questo momento della partita (anche se nella dichiarazione a fine partita ha detto di aver imparato – dopo la semifinale dello scorso anno contro Djokovic, conclusa sulle gambe – a gestirsi con più parsimonia in campo). Entrambi vengono fuori da un periodo di non perfetta forma, ma l’infortunio da cui esce Sinner, agli arti inferiori, ha lasciato sicuramente maggiori strascichi, soprattutto sulla tenuta fisica. Salvato il servizio nel quinto gioco, Sinner si avventa sull’avversario stordito nel gioco successivo, conquistando il break che gli varrà il set poco dopo.
Lo abbiamo detto, però, che i fenomeni in campo sono due, e le attese non sono state tradite. Alcaraz non si scompone e piano piano ritrova il suo gioco, piazza la zampata con cinque giochi consecutivi tra la chiusura del quarto set (qui forse l’unico rammarico di Sinner per lo smash sbagliato nel decimo gioco con il quale ha spianato la strada per break e set in favore di Alcaraz) e l’inizio del quinto set, quanto basta per fare partita di testa. Un Sinner mai domo, con Alcaraz al servizio per il match dopo 4 ore di gioco, oppone le sue ultime forze annullando due match point. Il servizio da destra però è sempre una cambiale all’incasso per Alcaraz e al terzo match point chiude l’incontro.
Alcaraz raggiunge così la sua terza finale Slam. Nelle precedenti occasioni ha sempre vinto, nel 2022 contro Ruud allo US Open e lo scorso anno contro Djokovic a Wimbledon. Domenica troverà il vincente tra Ruud e Zverev. Con Zverev ha perso 5 volte su 9 incontri, ma è in vantaggio 2-1 su terra battuta. Con Ruud ha vinto sempre, 4 volte su 4, terra o cemento che sia.
Roland Garros – Semifinali
[3] C. Alcaraz b. [2] J. Sinner 2-6 6-3 3-6 6-4 6-3
[7] C.Rudd vs [4] A. Zverev