Roland Garros 2023: “assalto” a Djokovic, ultimo baluardo dell’Ancien Régime

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Roland Garros 2020

Roland Garros 2023 “Tutti a Parigi vorrebbero essere attori e nessuno spettatore” ebbe a dire Jean Cocteau. E mai come quest’anno nella capitale francese il leggendario campo intitolato a Philippe Chatrier potrebbe essere il palcoscenico di un’edizione del Roland Garros destinata a passare alla storia, sancendo forse definitivamente l’inizio di una nuova era. Non sarà la presa della Bastiglia (per quella bisognerà attendere il 14 luglio), ma poco ci manca. Qualche giorno fa nella Città Eterna, consueto preludio dello slam d’oltralpe, l’assenza ai nastri di partenza del Re del Foro Italico Rafael Nadal e l’eliminazione di Novak Djokovic ai quarti avevano provocato qualcosa che a Roma non si vedeva dal lontano 2004, ovvero una finale senza nessuno dei due eterni rivali in campo a contendersi il titolo.

E se è vero che lo scorso anno a New York il trionfo di Carlos Alcaraz aveva segnato l’inizio di un nuovo corso, lo è altrettanto che a Flushing Meadows al probabile favorito Nole non era stato permesso di partecipare. Stavolta Djokovic ci sarà, ma la notizia è che il trentaseienne fuoriclasse di Belgrado non partirà favorito (o, almeno, non per tutti), nonostante l’assenza dell’altro fenomeno con cui condivide il record di slam vinti (22). Non è stata del tutto una sorpresa, vista l’assenza dai campi ormai dall’inizio di quest’anno quando fu eliminato al secondo turno degli Australian Open, ma la rinuncia di Rafael Nadal a disputare il Major che ne ha indelebilmente segnato la carriera e di cui è primatista assoluto con 14 trionfi, ha lasciato nei cuori degli appassionati un senso di spaesamento.

Dopo aver resistito con autorità al tentativo della Next Gen di spodestarla (solo uno slam concesso a Thiem – in pieno Covid – ed un altro Medvedev, finora nessuno ai vari Berrettini, Tsitsipas e Zverev), la Big Three orfana del ritirato Federer e momentaneamente priva di Rafa si affida dunque a Novak Djokovic (che sembra non aver ancora risolto i problemi al gomito che ne hanno per ora condizionato la stagione su terra, fin qui avara di risultati per il serbo), rimasto solo a dover fronteggiare la carica dei Millennials (Alcaraz, Rune e Sinner). E se, data da un po’ di tempo per scontata l’assenza di Nadal a Parigi, in molti già pregustavano un possibile confronto epocale tra Nole e Carlitos per l’ultimo atto sullo Chatrier, ecco che l’inaspettato successo di Daniil Medvedev a Roma, portando il russo al secondo posto della classifica ATP proprio davanti al serbo, ha cambiato le carte in tavola. Sorteggiati nella stessa parte del tabellone, quella alta, Alcaraz (numero 1 del seed) e Djokovic (3) potrebbero infatti affrontarsi in semifinale (Tsitsipas e Rublev permettendo).

Più aperta a qualunque risultato la parte bassa del tabellone, guidata da Medvedev. Il russo per la prima volta in carriera pare quest’anno aver trovato il giusto feeling con la terra rossa anche se, come ha detto lui stesso scherzandoci su, è presto per dire se si possa parlare di amore (quello, per ora, è certamente sbocciato solo con la capitale italiana). Con cinque titoli già conquistati in questa prima parte di 2023 (tra cui i Masters 1000 di Miami e Roma), Daniil è il giocatore ad aver vinto più partite da inizio anno (39, a fronte di sole 5 sconfitte) e, con la parte preferita di stagione ancora da giocare (quella che dal cemento nordamericano porterà alle Finals di Torino), non sembra impossibile per lui provare a riprendersi quella leadership del circuito appena assaporata nel febbraio di un anno fa e sfuggitagli poco dopo di mano a causa di un 2022 tutt’altro che esaltante.

Forte di una classifica che lo vede primeggiare nella race, il russo potrebbe ritrovarsi di fronte nei quarti di finale Jannik Sinner, desideroso di sfatare il tabù che fin qui non lo ha mai visto uscire vincitore in un confronto con il moscovita (l’ultimo dei quali disputato qualche settimana fa in occasione della finale di Miami). Nell’altro quarto, possibile sfida tra il finalista della passata edizione Casper Ruud (ancora alla ricerca di certezze in questo 2023) ed Holger Rune, già perfettamente rodato sulla superficie come ampiamente dimostrato dalle recenti finali di Montecarlo e Roma. In stagione i due si sono già affrontati pochi giorni fa nella semifinale che al Foro Italico ha visto il successo in rimonta del danese.

Oltre a Jannik, che al primo turno affronterà il transalpino Alexandre Muller, la “pattuglia” azzurra si presenta forte di altri otto elementi. Il numero due d’Italia Lorenzo Musetti sfiderà lo svedese Mikael Ymer (un solo precedente tra i due vinto lo scorso anno a Rotterdam dal talento di Carrara), mentre l’esperto Fabio Fognini, in un match che promette spettacolo, dovrà vedersela con un Felix Auger-Aliassime ancora alla ricerca del primo acuto stagionale. Lorenzo Sonego testerà l’attitudine alla superficie della giovane promessa americana Ben Shelton, mentre Marco Cecchinato sfiderà il francese (classe 2004) Luca van Assche. Decisamente poco fortunato Flavio Cobolli che, dopo aver passato le qualificazioni per raggiungere il main draw, troverà sulla sua strada il numero uno del mondo Carlos Alcaraz. Giulio Zeppieri dovrà vedersela con il genio e la sregolatezza di Alexander Bublik, mentre il colombiano Galan sarà l’avversario di Matteo Arnaldi. Infine, per Andrea Vavassori, l’ostacolo Miomir Kecmanovic.