Da Roma, Alessandro Terziani
Passano gli anni, cambiano gli avversari, ma alla fine vince sempre lui, Rafa Nadal. Ottavo titolo a Roma che si va ad aggiungere agli 11 trofei di Montecarlo e, soprattutto, alle 10 Coppe dei Moschettieri. Non ci sono più aggettivi per il più forte giocatore sulla terra di tutti i tempi che da domani tornerà anche n.1 mondiale dopo la parentesi settimanale di Federer. Ma oggi il campione spagnolo è stato aiutato in modo decisivo dalla pioggia, grazie a un’interruzione di 50 minuti, quando era sotto di un break e 3-2 al terzo set contro il massimo esponente della Next Gen, Alexander Zverev, reduce da due successi consecutivi sulla terra, a Monaco e a Madrid.
Pronostico della vigilia piuttosto chiuso, con Nadal vincitore di tutte e quattro i confronti con Zverev, senza aver mai aver ceduto un set nei due precedenti sulla terra. Il tedesco, per potere avere delle chance, dovrà affidarsi molto al servizio e cercare di essere più aggressivo possibile evitando gli scambi prolungati.
Zverev vince il sorteggio e sceglie di rispondere. Mai scelta più azzeccata, con il tedesco che strappa subito il servizio a Nadal. Lo spagnolo è come scosso dal break subito. Inizia subito a martellare Zverev sul suo lato più debole, il destro. Il tedesco subisce il pressing in modo passivo e lo scarsa vena del servizio fa il resto. Arriva immediato il contro break e addirittura altri 5 giochi filati per Nadal. Il primo set si rivela una mattanza di 33 minuti.
Perso per perso, Zverev lascia andare il braccio a inizio secondo set. I colpi del tedesco arrivano profondi. Nadal è sorpreso di questa improvvisa resurrezione del tedesco. Il break al secondo gioco è un’ulteriore inizezione di fiducia per Zverev. Il servizio del tedesco adesso và che è una meraviglia. Nadal perde completamente il bandolo del gioco. Il set è un monologo di Zverev che rende allo spagnolo la stessa paga ricevuta nel primo set.
L’inerzia del match prosegue a favore di Zverev anche nel terzo set. Si profila una clamorosa sorpresa. Il tedesco effettua il break già nel gioco di apertura. Inzia a cadere le prime gocce sul Foro Italico. Si prosegue fino al 3-1 Zverev, 15-0 Nadal. La partita viene sospesa per una decina di minuti. Si riprende e si giocano solo 5 punti, il tempo necessario a Nadal, per accorciare sul 3-2. La pioggia riprende a scendere copiosa. I giocatori riprendono la strada degli spogliatori e viene steso il telone sul campo. Si riprende solo dopo 50 minuti. Le condizioni ambientali sono completamente cambiate. Campo allentato, molta umidità nell’aria. Nadal appare trasformato dalla pausa. Rivediamo nuovamente il giocatore aggressivo del primo set. Zverev è invece contratto. L’interruzione gli ha definitivamente spezzato il ritmo folle che aveva impresso al match. Si assiste all’ennesima partita nella partita. Ancora una volta a favore di Nadal che infila ben 17 dei 25 punti giocati dopo la ripresa del gioco. Una cavalcata di quattro giochi consecutivi, con Zverev spettatore passivo, che porta Nadal primo al traguardo al termine di una rimonta che sembrava davvero proibitiva.
La pioggia ha sicuramente giocato un ruolo decisivo, come ha ammesso Nadal nel post match. La consumata esperienza dello spagnolo lo ha aiutato a gestire meglio la lunga interruzione rispetto all’avversario di undici anni più giovane. Interruzione che ha invece spezzato completamente il ritmo a Zverev che, mai come in questa occasione, è andato così vicino a battere per la prima volta Nadal. Il futuro è comunque del tedesco, ormai il numero uno dopo l’inossidabile Fedal.
(1) Nadal b. (2) Zverev 6-1 1-6 6-3