da Parigi,
R. Albot b. [LL] A. Seppi 7-6(5) 7-6 (6)
Andreas Seppi non approfitta della buona occasione che la sorte gli aveva riservato: l’accesso diretto al secondo turno, contro un avversario decisamente alla portate quale il moldavo Radu Albot. L’onesta sintesi della partita l’ha fatta Seppi in zona mista all’uscita dal campo “Lui ha giocato meglio i punti importanti“.
Una partita equilibrata nel punteggio, con Andreas che ha recuperato un break di svantaggio nel primo set e Albot ha fatto altrettanto nel secondo. Nei giochi decisivi il moldavo ha avuto più sangue freddo, forse una delle poche cose che a Seppi manca. Soprattutto nel tie break del secondo set, Seppi, dopo aver perso il punto d’apertura al servizio, si era portato facilmente avanti 4-1. Albot, come del resto in tutta la partita, ha avuto il merito e la tenacia di tenere lo scambio (oltre ad un buon servizio che gli ha portato in cassa 11 ace), attendendo l’errore dell’avversario (alla fine 36 i gratuiti di Seppi contro i 21 di Albot).
Seppi ha pagato invece la mancanza del killer instinct. Tante le occasioni in cui avrebbe potuto fare un passo avanti o il tempo per girarsi sul dritto e far male, soprattutto nel secondo set, quando sul 5-3 è andato a servire per il set. Peccato, 90 punti (ed eventualmente più) che avrebbero fatto bene alla classifica ed al morale, per un bilancio di fine anno che, come ha ammesso Andreas, (dopo i quarti a Zhuhai e la semifinale a Mosca) “poteva chiudersi bene così come la stagione era iniziata (finale a Sydney, terzo turno all’Australian Open e quarti a Delray Beach). Peccato la stagione su terra battuta dove non ho vinto nemmeno una partita (ma sappiamo bene come la stagione sul mattone tritato venga dopo il periodico trattamento all’anca a cui si sottopone tra marzo e aprile).