Ottavi di finale a Madrid, otto incontri molto interessanti e – per una volta – siamo particolarmente orgogliosi nel dire che il match clou della giornata include un italiano. Fabio Fognini sfida Dominic Thiem nella partita con il minor divario in classifica e il miglior ranking medio dei due contendenti, che sono anche i vincitori degli ultimi due tornei over 500 su terra. Se a ciò aggiungiamo la buona prestazione di Fabio ieri con Millman e quella decisamente meno convincente dell’austriaco la sera prima contro Opelka, il mix è di quelli avvincenti che catturano l’attenzione degli appassionati.
È inizio pomeriggio allo Stadium 3 e parte bene Thiem, meno Fognini: l’austriaco strappa subito il servizio al terzo gioco e va 3-1. Fabio è nervoso un po’ con tutti – pubblico, arbitro, se stesso – le variazioni sono imprecise e troppi gli errori da fondocampo. Thiem è solido al servizio e negli scambi: forte del break, l’austriaco tiene bene nei propri turni, ha un set point sul 5-3 e incamera la prima partita per 6-4 senza concedere alcuna palla break. Il siparietto di Fabio che si becca con l’arbitro per una giudice di linea “rea” di stare fuori dal proprio recinto evoca i fantasmi delle fogninate e non fa presagire nulla di buono (Fabio poi stempererà la tensione, slacciando per scherzo le scarpe all’arbitro al successivo cambio campo). Scherzi a parte, col Thiem di oggi, serviva di più. Secondo set equilibrato, Fabio commette meno errori e nel settimo gioco sfodera risposte al servizio, drop shot e vincenti da urlo e si procura una palla break che Thiem annulla ottimamente con una smorzata sul cui tentativo di recupero fa fare una smorfia di dolore che rievoca la finale di Monte-Carlo. Thiem si salva e pareggia 4-4, Fognini ha nuovamente qualcosa da dire all’arbitro, viene beccato dal pubblico e spara una palla in tribuna. Fabio è teso come una corda di violino, non si capisce se per il dolore riacutizzato alla gamba destra o il momento all in, ma annulla una palla break con l’ennesimo dropshot + passante e, giocando a tutto braccio, va 5-4 e incita il sostegno del pubblico. Thiem impatta facilmente 5-5 e nel gioco successivo costringe Fabio a diversi errori e si procura il break decisivo. Dominic Thiem vince 6-4 7-5, vendica la precoce eliminazione al Foro Italico lo scorso anno e si porta 3-1 negli scontri diretti. Fabio Fognini a tratti troppo falloso e quasi sempre inferiore atleticamente, un passo indietro rispetto al debutto con Millman.
Per Thiem un quarto stellare contro Roger Federer che ha battuto in un match incredibile Gaël Monfils. Il 6-0 in 19 minuti del primo set rifilato da Federer al parigino è imbarazzante per la naturalezza con la quale l’elvetico ha giocato tutti i fondamentali. Dal canto suo, Monfils ha provato prima a strafare (andando fuori giri coi colpi) e poi ha gettato la spugna giocando con sufficienza, attirandosi – se non meritandosi – i fischi del pubblico a fine parziale. L’urlo di battaglia dopo la conquista del primo game del secondo set serve al parigino per scrollarsi di dosso tutta la frustrazione. Nel game successivo, a tratti rocambolesco e complice una condotta troppo disinvolta di Federer, Monfils strappa il servizio e poi si porta 3-0. Match a corrente alternata, si aspetta la reazione di Federer che non arriva. Ci pensa allora Monfils (ed è solo l’antipasto delle emozioni che seguiranno), che regala il settimo game con erroracci a rete e due doppi falli consecutivi. Federer prima ringrazia e poi pareggia 4-4 tenendo a zero il suo turno di servizio. Pazzo Gaël!, il francese subisce un parziale di 2 punti a 10 e deve annullare una palla break che assomiglia a un match point. Segue una battaglia ai vantaggi che Monfils riesce ad aggiudicarsi al quarto tentativo. Quando inizia a profilarsi l’eventualità del tie break, nel decimo gioco Federer concede una palla break che Monfils sfrutta a dovere. Dopo 62’, tutto da rifare. Nel terzo Monfils parte bene, Roger subisce invece il contraccolpo: lo svizzero cede ancora il servizio in apertura di set, non concretizza una chance del controbreak e allo scoccare dell’ora e un quarto di gioco Monfils si trova in vantaggio 3-0. Nel quarto game Federer interrompe l’emorragia di cinque giochi a zero e nel settimo strappa il servizio a Monfils con caparbietà e la stoffa del campione, pareggiando 4-4 sull’onda di una ritrovata sicurezza al servizio. Dopo un’ora e mezza di gioco, il finale si annuncia aperto e palpitante: nel nono game Monfils fa e disfa con servizi vincenti e doppi falli, ma riesce a portarsi 5-4. Al cambio campo, Roger fa la voce grossa e pareggia 5-5. Ancora un doppio fallo di Monfils lo espone a un break point, che il francese salva per portarsi 6-5. Troppo basse le percentuali di conversione di palle break di Federer (50% nel primo, 25% nel secondo, 33% nel terzo), una statistica che è sempre stata uno dei pochi talloni di Achille dell’elvetico. Il dodicesimo game è da cardiopalma: la prima non entra più, Federer si ritrova sotto prima 15-30 e poi 30-40, prima salva due match point, infine guadagna il tie break al secondo tentativo. I demoni (piana o sdrucciola, scegliete voi) si impadroniscono di Monfils, che non riesce a resettare: nel tie break il francese commette subito un doppio fallo, Roger ringrazia e sale 3-0. Ora è il francese che non mette più la prima palla, rischia il sesto (!) doppio fallo del set e va sotto 1-4. Allo scoccare delle due ore di gioco, Federer ingrana la prima (palla) chiude 6-0 4-6 7-6(3) un match non sempre bello ma dominato da colpi di scena con emozioni da montagne russe e giocato sul filo del rasoio da due campioni. Lo svizzero raggiunge quota 1200 vittorie, sky is the limit, ma lui oggi ha rischiato di finire all’Inferno.
Apriva la giornata sull’Arantxa Sanchez il match Cilic-Djere. Il serbo è in un ottimo periodo, il croato molto meno: le quote a inizio match sono a favore del n.9 del seeding, ma ci vogliono pochi giochi per capire che la classifica non conta molto e che Laslo Djere merita ampiamente la top30 e anche di meglio. Cilic fatica negli scambi, Djere è calmo e ordinato e nel nono gioco c’è il break che porta il serbo a servire per il set. Turno di servizio solido ed impeccabile e primo set in cascina. In apertura di secondo set Cilic è frustrato, inveisce contro se stesso e continua a subire risposte chirurgiche da parte dell’avversario ogni volta che gioca la seconda. Il croato si aggrappa al servizio, salva quattro palle break e riesce a vincere il primo interminabile gioco. Djere non si scompone, rimane concentratissimo ed inanella 3 games consecutivi, portandosi 3-1. Sembra la fine per Cilic, ma il campione croato risorge e con 5 games consecutivi chiude il set 6-3. Il primo gioco del set decisivo è una battaglia che si protrae per oltre dieci minuti, la spunta Djere ma Cilic ormai ha il controllo del match: con turni di servizio veloci autoritari e turni in risposta aggressivi si porta 5-1 pesante. Djere è falloso e non ha più energie per tenere gli scambi. Cilic salva senza patemi altre due palle break e al secondo match point chiude 4-6 6-3 6-2 un match che rappresenta una iniezione di fiducia per i quarti contro Novak Djokovic.
Negli altri match, un ottimo Novak Djokovic spegne le velleità di Jeremy Chardy con una prova condotta in modo autorevole nel primo set e in controllo nel secondo. Il 6-1 del primo parziale è senza appello per il francese. Nella seconda partita il serbo rallenta la pressione: si arriva al tie break con una sola palla break salvata da Djokovic, nel quale il serbo domina Chardy e si guadagna i quarti contro Marin Cilic. Non si ferma la rincorsa ai piani alti del ranking di Stan Wawrinka, che batte per 6-3 7-6 Nishikori e si guadagna i quarti contro Nadal o Tiafoe, che chiuderanno il programma degli ottavi in serata.
RISULTATI OTTAVI DI FINALE:
[1] Novak Djokovic b. Jeremy Chardy 6-1 7-6(2)
[9] Marin Cilic b. Laslo Djere 4-6 6-3 6-2
[4] Roger Federer b. [15] Gael Monfils 6-0 4-6 7-6(3)
[5] Dominic Thiem b. [10] Fabio Fognini 6-4 7-5
Stan Wawrinka b. [6] Kei Nishikori 6-3 7-6(3)
In aggiornamento:
[8] Stefanos Tsitsipas – Fernando Verdasco
[Q] Hubert Hurkacz – [3] Alexander Zverev
Frances Tiafoe – [2] Rafael Nadal