Masters 1000 Madrid – Gli aggettivi si sprecano e le parole corrono come fiumi per Carlos Alcaraz, il “baby prodigio” che ha compiuto qualcosa di eccezionale battendo ieri l’idolo di tutta la Spagna tennistica e non solo, Rafael Nadal, e oggi Novak Djokovic, il numero 1 del mondo, in un match che se possibile assume ancora più significato rispetto a quello precedente.
Alcaraz non è partito forte come suo solito e ci ha messo un po’ a carburare. Djokovic da parte sua è stato silente e decisamente spietato nel far leva sulla sua maggior esperienza ed ha offerto variazioni di gioco che hanno irretito il giovane spagnolo. Il primo set si è comunque deciso al fotofinish ed è stato il serbo ad andare in vantaggio.
Di fronte a così tanta grandezza molti si sarebbero sciolti, invece Alcaraz ha reagito all’opposto inalzando progressivamente il proprio livello di gioco fino ad ingaggiare Djokovic in un duello “corpo a corpo” terminato con uno splendido 7-5 finale, sigillato con un punto sensazionale.
Il terzo set è stato la resa dei conti e lo spagnolo non si è fatto spaventare. Gli elementi per irrigidirsi c’erano tutti. Dal numero 1 del mondo dall’altra parte del campo ad una Caja magica che ribolliva di passione. Tutto questo poteva incutere timore, ma non a lui, Alcaraz, che ha continuato a martellare a modo suo, disegnando di tanto in tanto parabole fantasiose e tremendamente efficaci.
Il tie-break è stato il finale più logico per nobilitare ancora di più lo status di una partita che profuma già di leggenda. Alla fine ad alzare le mani in segno di trionfo è stato il giovanissimo spagnolo, per il quale non ci sono più aggettivi. Alcaraz adesso aspetta solo di sapere chi si troverà di fronte nella finalissima di domani tra Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas.
Masters 1000 Madrid
C. Alcaraz b. N. Djokovic 6-7(5) 7-5 7-6(5)