Di Adriano Spataffi
Come a Melbourne, Rafael Nadal e Grigor Dimitrov danno vita ad un match divertente e molto ben giocato da entrambi. Dimitrov, ovviamente, non vuole uno scambio prolungato e cerca di condurre il gioco senza farsi stringere nella diagonale che va dal suo rovescio al diritto di Nadal; per fare questo, si affida anche a frequenti discese a rete, spesso controtempo. Nadal, dal canto suo, pur essendo il favorito in caso di lotta fisica, non intende dare troppo ritmo all’avversario, cosciente che il bulgaro potrebbe sopraffarlo in profondità, e, come da versione “2017”, frequenta spessissimo anche lui le parti avanzate del campo secondo il concetto “attaccare per non essere attaccato”. Come detto, ne esce un incontro spassosissimo e di ottimo livello per merito di entrambi.
Al secondo game Dimitrov ha già palla break, Nadal si salva con una seconda palla sulla linea corta (e forse Grigor avrebbe dovuto giocarsi il falco dato la chance) e da quel momento non concederà più possibilità all’avversario. Il match segue i servizi fino al 4-4; in questi momenti la pressione sale perché ci sarebbe sempre meno terreno per recuperare un break subito, e quando la pressione sale non c’è giocatore migliore del maiorchino che infatti si porta 15-40, poi, sul 40-40, diventa ancora padrone del campo e vola 5-4. Al gioco successivo si va 30-30, ma il numero 1 del mondo si conferma tale prendendosi i due punti successivi.
Al secondo set entrambi si esprimono a pari livello, Dimitrov è molto bravo a tenere il campo da fondocampo con aggressività ma senza andare fuori di giri, molto ben utilizzato, all’occorrenza, lo slice di rovescio, soprattutto in lungolinea sul rovescio di Nadal, che il bulgaro utilizza non per contenere ma con una traiettoria profonda e veloce, così da alleggerire lo scambio quando lo spagnolo prende campo.
Una sola palla break, per Nadal, nel 2-2, per il resto la partita prosegue regolare fino al tie-break con il piacere del pubblico.
Subito mini-break Nadal per un rovescio in rete gratuito di Dimitrov, Poi, dopo il cambi sul 4-2, Nadal per la prima volta cala in un importante ed è 4-3. Dimitrov serve in modo esemplare e si porta 5-4, qui Nadal regala clamorosamente un diritto da metà campo da chiudere mandandolo in rete. Una gran risposta del bulgaro porta la partita ad un meritatissimo, e gradito, terzo set.
Il ritmo della gara non cala, Dimitrov adesso si fa sempre più coraggioso, da notare i frequenti ricorsi al rovescio con polso bloccato in contro balzo per contrattaccare quando Nadal preme da quella parte, soprattutto in risposta, ispirato, probabilmente, da Roger Federer che in questo 2017 ha utilizzato spesso questa variante contro il maiorchino.
Sul 2-2 è palla break per il bulgaro che sembra avere pi< piglio in questo momento. Dimitrov, come nel primo set, non concretizza e Nadal a questo punto decide di aver finito i bonus da concedere.
Quando sembrava più vicino dell’avversario a capitolare, infatti, il campione viene fuori: ribalta la palla break in sfavore e al game successivo torna a picchiare profondo prendendosi lui, addirittura, il break di vantaggio. Dall’aver ipotizzato l’idea di cambiare 4-3 sopra e servizio, Dimitrov invece si siede sotto per 5-2.
Il game successivo sembra partire dalla parte di Nadal con uno scambio vinto di brillantezza, poi c’è una piccolissima pausa per un battibecco tra gli spettatori (forse per un posto) dalla parte in cui risponde lo spagnolo e il bulgaro sembra giovarne: da quel momento infatti gioca tre punti di assoluto spessore con due bellissimi attacchi a rete intervallati da una prima di servizio. Il gioco finisce con uno scambio vinto da Dimitrov da dietro e Rafa va a servire per il match.
Inizio con brivido, 0-15, poi stop, Nadal ovviamente non trema e, inanellando solo prime di servizio, va in semifinale e archivia il match (fin’ora) pi< bello del torneo.
Grande prova di Dimitrov con un solo rimpianto: Nadal ha concesso una palla break nel primo e terzo set e contro Nadal molto difficilmente c’è una seconda chance.
Domani in semifinale contro Rafa ci sarà Marian Cilic che non brilla ma fa le cose giusto al momento giusto e riesce, in due set a spuntarla su Albert Ramos-Vinolas per 6-3 6-4.
Nei cinque precedenti, il croato è avanti per 3-2 ma Ramos-Vinolas ha vinto sia l’ultimo sontro diretto, a Montecarlo, sia l’unico match giocato in questo torneo nel 2011.
Rispetto al match in terra monegasca, che aveva visto lo spagnolo spuntarla in tre set, il maggior peso dei colpi di Cilic risulta stavolta risulta decisivo. La partita è caratterizzata dall’andamento al servizio, Cilic, poi, ha pi< intenzione dell’avversario di cercare il punto, avanzando spesso anche l’impatto della risposta; In una giornata non eccelsa, questo porta inevitabilmente a qualche errore e a diversi game in risposta andati via velocemente, a lungo andare, però, la maggior tendenza al rischio premierà il croato.
Nai primi tre giochi in risposta, Ramos-Vinolas, riesce sempre a guadagnarsi una palla break, che però non sfrutterà in nessuna occasione: così, al sesto gioco, sarà proprio lui a cedere all’unica occasione per Cilic di prendere margine. Dal 4-2 chi risponde metterà a segno un solo 15 e il set scivola fino al 6-4.
Già al terzo game del secondo set lo spagnolo vacilla, salvando tre palle break, poi, al quinto, scivola 0-40 e non riesce ad evitare il nuovo svantaggio. Anziché gestire come ci si attendeva, Cilic cala di resa al servizio e Ramos-Vinolas riporta la situazione in parità. Anche al settimo game, però, il croato in risposta accelera il ritmo guadagnandosi di nuovo tre palle break consecutive di cui sfrutterà la seconda. Da questo momento chi va in risposta non metterà a segno nemmeno un punto, andamento che porta Cilic alla semifinale.
[1] R. Nadal b. [6] G. Dimitrov 6-4 6-7 (4) 6-3
[4] M. Cilic b. Ramos-Vinolas 6-3 6-4