Masters 1000 Roma: Baldi batte Fucsovics strabiliando il Foro Italico, fuori gli altri italiani. Peccato per Caruso e Fabbiano

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Dal nostro inviato a Roma, Fabrizio Salvi

 

Filippo Baldi compie l’impresa e batte in tre ore e una manciata di minuti Marton Fucsovics in un incontro strepitoso. Non ha beneficiato della stessa stella Andrea Pellegrino, chiamato alla mission impossible contro Mischa Zverev e che si è rivelata tale. Fuori anche Liam Caruana, impetuoso talento italoamericano ancora da costruire del quale l’esperto Benneteau ha disposto a piacimento. Niente da fare nemmeno per Fabbiano che ha perso in due set contro Viktor Troicki. Infine, in ordine strettamente temporale, è uscito di scena anche Salvatore Caruso, battuto sulla distanza dei tre set dal finalista di Estoril, il next gen Frances Tiafoe.

 

FILIPPO D’ITALIA. Una giornata da ricordare a lungo per Filippo “Filo” Baldi, di quelle che valgono tanto, giustificano sacrifici e possono proiettare verso nuove ambizioni. Stiamo parlando di un primo turno di qualificazione, per carità, però l’andamento, la tensione e – soprattutto – il risultato sono da ambizioni superiori rispetto a quel ranking da 370 Atp. Un incontro superbo quello di Filippo, capace di tenere botta con la sua tenacia contagiosa e galleggiare per oltre tre ore di fronte al più esperto Fucsovics, al quale ha avuto la forza di annullare anche un match point e di costruirsene due tutti suoi, uno dei quali capitalizzato.

 

La partita è stata una rincorsa continua, che ha montato nell’animo suo e in quello dello splendido pubblico del Foro italico la convinzione che si potesse fare l’impresa. Dopo due tie-break nei primi due set ed essersi trovato sotto di 5 giochi a 3, nel terzo set è arrivato il match point per l’ungherese. Averlo annullato gli ha dato lo slancio definitivo e da li in avanti è stato una escalation di emozioni e adrenalina. Per lui e per tutte le migliaia di persone sedute. Non ha più sbagliato, ha inanellato tre game consecutivi e ha chiuso al secondo match point, inginocchiandosi e facendosi “abbracciare” dal pubblico. Quel pubblico che oggi si è definitivamente innamorato di lui. Domani sarà Garcia-Lopez l’avversario, ma ci sarà tempo per pensarci.

 

CARUSO E FABBIANO, PECCATO DAVVERO. I due italiani hanno giocato una partita ottima, ma alla lunga ne sono usciti sconfitti. Caruso è sembrato poter domare quel diavolo di Tiafoe, o almeno questo è quello che ha concretamente fatto fino a metà del secondo set, quando con l’odore del tee-break vicino – quello della potenziale vittoria, aveva un set di vantaggio -, ha invece dovuto lasciare strada e rimandare tutto al terzo set. Il break di vantaggio aveva di nuovo illuso il Pietrangeli (gremito in ogni gradone), mentre i due break subiti, uno a metà e uno alla fine del set, hanno riportato tutti alla realtà. Ha vinto Tiafoe, ma è stato un grande Caruso.

 

Fabbiano, invece, ha cominciato male, ha rimontato, ma non è riuscito a gestire la situazione di un incontro strano, reso tale dal suo avversario e dai suoi continui problemi fisici che lo hanno costretto al medical time out. Troicki altalenava momenti di zoppia pura, ad altri di freschezza atletica tipica dei ventenni. Alla fine la vittoria se l’è presa proprio il serbo, che ha chiuso in un’ora e mezzo e lasciato la delusione sulle spalle dell’italiano.

 

I RISULTATI DEGLI ITALIANI:

 

[W] F. Baldi b. [6] M. Fucsovics 76(4) 67(5) 75

[3] M. Zverev b. [W] A. Pellegrino 61 62

[4] F. Tiafoe b. [W] S. Caruso 36 75 64

[14] V. Troicki b. T. Fabbiano 75 63

[5] J. Benneteau b. [W] L. Caruana 62 60