Binaghi spiega le (eventuali) modalità di svolgimento degli Internazionali

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Angelo Binaghi Fit ATP Roma
Nella foto da sinistra Nicola Pietrangeli, Angelo Binaghi e Giovanni Malagò / foto ©Adelchi Fioriti

Il Presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, parla alla Gazzetta dello Sport e spiega con quali modalità potrebbero svolgersi gli internazionali d’Italia

Ecco l’intervista riportata da Supertennis.tv:

«Immagino che si dovranno organizzare trasporti soprattutto via terra tra Madrid, Roma e Parigi, nonché tenere i giocatori tutti nello stesso hotel. Non sarà più possibile per loro richiedere 15 pass, dovranno viaggiare solo con l’allenatore. Sul campo, poi, giudice di sedia con la mascherina, panchine distanziate, niente giudici di linea, raccattapalle e ragazzi degli asciugamani».

E il pubblico? Sotto questo aspetto si pensa a “ingressi scaglionati, con file ordinate e distanza di almeno un metro sulle tribune”.

Un’ipotesi che trova conferma in Diego Nepi Molineris, responsabile degli impianti per il Coni, «il Foro, per come è strutturato, richiederebbe pochi giorni per adeguarsi a ogni nuova direttiva».

Qualora la stagione comportasse tempi più lunghi, si pensa a un’inedita versione indoor, ma esiste anche un’ipotesi “Cagliari all’aperto” a inizio novembre, senza sessione serale. In occasione della Davis in febbraio, la Fit ha sperimentato proprio a Cagliari l’esperienza delle “porte chiuse”, organizzandosi in pochissime ore: un precedente che aiuterebbe nell’ipotesi che il nuovo avvio della stagione venisse condizionato all’assenza di pubblico.

Si dovesse arrivare a optare per l’indoor, le ipotesi sono Torino (uomini) e Milano (donne) come sedi, con le due finali però nello stesso palazzetto per preservare l’idea unitaria del torneo. Non cambierebbero le misure di sicurezza per giocatori e pubblico, con il vantaggio di possedere già, grazie alle Next Gen Atp Finals, la tecnologia per fare a meno dei giudici di linea.

Tante idee e ipotesi per recuperare la manifestazione simbolo del nostro tennis: «Ma non dimentico – chiosa Binaghi – lo sport di base: non siamo il calcio o il rugby che richiedono il contatto, le misure di sicurezza sanitaria che ho indicato per il tennis agonistico sono anche un suggerimento per ripartire al più presto anche nei circoli».