Incredibile Kyrgios: l’arbitro gli fa da coach e poi insulta la Vekic su Twitter

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di Daniele Rossi

Episodio ai confini della realtà oggi a Flushing Meadows. Una scena forse mai vista e che forse mai rivederemo. Protagonisti Nick Kyrgios e il celebre giudice di sedia Mohammed Lahyani.

L’australiano era in campo nel suo match di secondo turno contro il francese Pierre-Hugues Herbert, ma, come spesso gli capita, stava giochicchiando in maniera del tutto casuale, sparacchiando palle a destra e sinistra e denotando totale disinteresse per il gioco. Sul punteggio di 6-4 3-0 per il francese, Lahyani è sceso dal seggiolone per fare un discorsetto motivazionale all’australiano: “Voglio aiutarti, questo non sei tu, tu sei un bene per il tennis” (VIDEO). L’arbitro evidentemente toccava le corde giuste, visto che Kyrgios rimontava e finiva per vincere in quattro set.

Ricordiamo che l’arbitro ha il dovere di dare warning ad un giocatore che non sta palesemente giocando al suo meglio in maniera volontaria, ma quello che ha fatto Layhani è fuori da ogni regola e da ogni logica. Un giudice di sedia non può certo avvicinarsi ad un giocatore per spronarlo ad impegnarsi di più. E’ stato un comportamento scorretto anche verso il povero Herbert.

Lahyani è forse l’arbitro migliore del circuito, ma è anche famoso per i suoi atteggiamenti molto teatrali e per le sue smanie di protagonismo. Probabilmente il suo gesto è stato a fin di bene, ma rimane un qualcosa di assolutamente inaccettabile, tanto che la Usta ha aperto un indagine.

Kyrgios intanto, che giocherà al terzo turno contro Roger Federer, ha pure rincarato la dose su Twitter. Donna Vekic – fidanzata di Stan Wawrinka e protagonista di un’altra famosa scena con protagonista proprio Nick – ha postato il video del misfatto commentando: “Non sapevo che gli arbitri potessero fare discorsi di incoraggiamento ai giocatori”; Kyrgios ha subito risposto:'” Ahaha. E’ IRONICO che questo commento arrivi da una che riceve coaching tutte le settimane dell’anno e già eliminata dagli Us Open”.

Una risposta incredibilmente maleducata e pure fuori posto, visto che le giocatrici possono ricevere consigli dai proprio coach (e non da arbitri) secondo le regole Wta e al di fuori degli Slam.