Di Adriano Spataffi,
David Goffin fa suo il Rakuten Open 500 di Tokyo dopo che lo scorso anno aveva abdicato in finale in favore di Nick Kyrgios.
Dopo F.Lopez, Ebden, Gasquet e Schwartzman, l’ultimo ostacolo per il belga era oggi Adrian Mannarino, avversario ideale per il numero 11 Atp, essendo sempre riuscito a batterlo nei due precedenti: il francese, dal canto suo, si era dimostrato molto in forma, caricato ulteriormente dalla vittoria contro pronostico su Marin Cilic.
La partita ha seguito un canovaccio piuttosto lineare: Mannarino ha cercato di limitare il numero degli scambi, affidandosi al servizio e al diritto in particolar modo, mentre, dall’altra parte della rete, Goffin respingeva l’avversario dietro la linea di fondocampo, aspettando un’occasione di ingresso in campo, un errore, o variando con improvvise accelerazioni, preferibilmente lungonlinea.
Il primo set svolta al quarto game: Mannarino serve sotto per 2-1 ed il game finisce ai vantaggi, complici due nastri con la palla che muore subito dopo la rete, colpiti uno per parte, che però arridono sempre a Goffin, finendo fuori quello di Mannarino ed in campo quello del belga. Ai vantaggi Goffin risponde subito aggressivo e con due magistrali lungolinea si prende il break che potrà gestire fino al 6-3.
Goffin ai turni di servizio non si prende eccessivi rischi, serve non velocissimo (sui 180/190 km/h di media) ma molto preciso, consapevole che, anche se non arrivasse il punto diretto, bastava far partire lo scambio senza farsi aggredire per entrare subito in un terreno a lui favorevole.
Mannarino adesso è costretto a cercare soluzioni in più, dato che l’avversario, troppo superiore in mobilità, non garantisce un colpo particolarmente più debole dell’altro, dunque non dà riferimenti per impostare un gioco aggressivo che non comporti la chiusura del punto entro i primissimi colpi.
Sotto 3-2 Goffin frena eccessivamente al servizio e Mannarino è bravissimo ad approfittarne: con un gioco inevitabilmente rischioso, il francese vede premiati i suoi sforzi con un paio di errori di tensione e conquista il suo primo break della gara.
Da questo momento la partita ha un’accellerata; il belga cerca di togliere fiducia e riferimenti ad un avversario che si stava facendo pericolosamente fiducioso, ed è proprio in questo momento che si vede la differenza di caratura tra i due. Goffin si dimostra superiore anche nella gestione dei momenti importanti, alza decisamente il suo ritmo e avanza il punto d’impatto; al game successivo ristabilisce subito la parità dei break, poi è paziente fino al 5-5, quando, aumentata la pressione, si rifà di nuovo incisivo guadagnandosi la possibilità di servire per il torneo.
Al momento clou non trema, mettendo subito margine nel punteggio fino a chiudere al meglio un meritatissimo titolo.
Dopo qualche problema fisico, il belga appare adesso nelle migliori condizioni per la corsa all’accesso al master di Londra e la finalissima di Coppa Davis.
Per il francese arriva il quarto stop su altrettante finali stagionali, la sensazione è che se continua con i progressi visti da inizio anno, possa diventare un cliente scomodissimo per chiunque, come dimostrano gli illustri scalpi di questo 2017, soprattutto nelle superfici veloci.
[4] D. Goffin b. A. Mannarino 6-3 7-5