Fisica e biomeccanica nel Tennis

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biomeccanica nel tennis

In questo terzo appuntamento della nostra rubrica inizieremo ad immergerci nell’applicazione tecnica e biomeccanica nel tennis in maniera più specifica, rispetto ai due precedenti articoli delle settimane passate in cui ci siamo mossi in linea più generica per andare ad introdurre un po’ i temi principali.

1 – IL RUOLO DELLA TECNICA NEL TENNIS

2 – AL SERVIZIO DELLA TECNICA

In questo articolo parleremo di tecnica e biomeccanica applicate ai principi fisici che regolano il tennis. L’applicazione biomeccanica, come abbiamo visto la settimana scorsa, ha diverse funzionalità, che regolano poi l’applicazione e l’esecuzione dei colpi, affinché si abbiano come obiettivi la prevenzione di infortuni, la naturalezza del gesto, la padronanza dei colpi ecc…

Per iniziare il percorso verso l’analisi più dettagliata dei colpi, e l’esecuzione tecnica degli stessi, partiamo dalla loro base, ovvero la biomeccanica nel tennis applicata a principi fisici che permettono appunto tali movimenti e gesti. Affinché il gesto tecnico del colpo sia efficace e valido c’è bisogno che questo rispetti i principi fisici e biomeccanici. Dunque introduciamo i punti chiave dell’articolo in questione:

  • Spazio
  • Tempo
  • Accelerazione

Queste tre componenti sono connesse tra loro. É fondamentale notare come ogni movimento nel tennis, nell’analisi specifica del colpo, quindi del dritto, rovescio, servizio, necessiti di queste tre proprietà nello sviluppo del suo percorso di azione che porterà poi l’atleta all’impatto.

Il punto chiave da considerare è chiaramente la connessione tra l’arto, quindi il braccio, la mano, e l’attrezzo cioè la racchetta. Quest’ultima svolge come ovvio che sia un ruolo principale nella trama del nostro percorso tecnico. La racchetta rappresenta il prolungamento del nostro braccio, ed è un attrezzo che bisogna maneggiare con consapevolezza come se fosse parte del nostro corpo, appunto.

Ciò che bisogna notare è che in ogni azione tecnica nel tennis, i movimenti specifici, i punti chiave di riferimento nell’esecuzione del colpo prevedono una connessione imprescindibile con le tre componenti sopra citate.

Nell’insegnamento  dei colpi il maestro mostra il movimento di riferimento da eseguire per poi andarci a lavorare con l’allievo; in ognuno di questi esempi possiamo notare come, ogni movimento mostrato, prevede una creazione di spazio da parte nostra in fase di preparazione all’impatto, calcolando un determinato tempo di esecuzione, affinché in quella connessione tra spazio e tempo il nostro assetto braccio-racchetta possa andar ad eseguire l’accelerazione e generare un impatto nella maniera corretta.

Cosa significa questo; significa che affinché si possa lavorare ed allenarsi per raggiungere una corretta tecnica esecutiva, alla base deve esserci una corretta creazione di spazio, quindi di ricerca palla, di posizione delle gambe, ed in fase di apertura del movimento così da calcolare la corretta distanza rispetto al punto di impatto ottimale. Così facendo con questa azione di preparazione avremo creato lo spazio che sarà necessario all’azione dell’assetto braccio-racchetta per andare ad eseguire l’impatto, calcolando come spazio necessario, l’estensione del nostro assetto sopra citato (braccio racchetta) così da poterlo muovere in quello spazio, appunto, nel tempo previsto affinché l’azione avvenga col timing perfetto.

In questo contesto spazio temporale, andiamo a far muovere la racchetta nello spazio appena creato, cosicché questa possa andare ad eseguire la fase di accelerazione, e quindi, accelerare, appunto, usando lo spazio che gli abbiamo messo a disposizione per poter eseguire un impatto perfetto.

Pertanto il termine timing è ciò che sintetizza questa azione; una combinazione di tempi corretta, calcolando allo stesso modo, in maniera altrettanto corretta, le tre componenti fisiche, spazio tempo ed accelerazione, che ci permettono di andare ad effettuare il colpo.

Queste tre componenti fisiche, sono dunque legate ai principi biomeccanici; una corretta impostazione tecnica del movimento, è connessa ad una corretta creazione di principi biomeccanici, che a sua volta deve essere connessa all’applicazione dei suddetti principi fisici di riferimento in cui va a muoversi la racchetta, ed in cui arriva la pallina.

Perché in tutto ciò non va dimenticato che la pallina arriva in seguito ad un rimbalzo, ed al cui rimbalzo bisognerà applicare i principi spazio temporali per poter eseguire l’accelerazione col timing.

Nel video seguente questi concetti che forse sembrano molto complessi, sono ben visibili

 

Possiamo vedere come il giocatore crei un movimento tecnicamente e biomeccanicamente corretto con una perfetta creazione di spazi per poter andare ad eseguire l’accelerazione e poi l’impatto.

Per spazio intendiamo la corretta distanza dal corpo dell’assetto braccio-racchetta, quindi la distanza da calcolare per andare ad impattare la palla prevedendo l’estensione del braccio-racchetta, affinché questo possa distendersi ed impattare la palla davanti al corpo ed in laterale, come si vede nel video.

Per fase di accelerazione intendiamo, la fase in cui la racchetta, dopo la preparazione, inizia la sua fase di caduta, soggetta alla forza di gravità, e si dirige verso la zona di impatto.

Dunque oggi abbiamo analizzato in maniera molto tecnica e specifica la tecnica, la biomeccanica e la fisica applicate all’esecuzione del colpo. Nei prossimi articoli analizzeremo, a proposito di principi fisici, la forza di gravità nel tennis, quanto è importante ed in che modo agisce sulla racchetta, sulla pallina e sull’impatto stesso.