Debutto sul Centre Court per Roger Federer, reduce dalla decima di Halle a caccia della nona qui a Wimbledon. Avversario al primo turno il sudafricano Lloyd Harris, ventiduenne n.86 del mondo e alla sua prima apparizione a Wimbledon, che al di là del servizio non sembra poter avere armi o soluzioni da opporre all’elvetico. Le quote dei bookmakers sono imbarazzanti e praticamente ingiocabili (vittoria di Roger a 1,01, quella di Harris oltre 20).
L’avvio del match segue i turni di servizio, Federer non forza e Harris non sbaglia. Sorpresa: la prima distrazione è per Federer al sesto gioco, nel quale lo svizzero commette un paio di errori di troppo e si ritrova 15-40. Harris ringrazia, strappa il servizio, salva una palla del controbreak e incamera il parziale per 6-3. Federer assente, quasi distratto. Ma sarà così solo per il primo set.
Secondo parziale a senso unico, Federer inserisce la modalità-Wimbledon e per Harris sono dolori: il primo break arriva sul 2-1, e Federer chiude poi 6-1 pareggiando i conti dopo meno di 50’ di gioco. Allo scoccare dell’ora di gioco, il campione svizzero ha già ottenuto il break a inizio terzo set, che fila via liscio – come ora anche i movimenti di King Roger – fino al 6-2. Dritto e rovescio di Federer sono rapidi e sciolti, le volées sicure. Il servizio di Roger non va a mille: solo 3 aces nei primi 3 sets, meno del 50% di prime con meno del 70% di punti; ma oltre l’85% di punti sulle seconde. Ma tanto basta per aver ragione del sudafricano, che chiama il Medical Time Out a fine terzo set per un risentimento al polpaccio sinistro. Harris inizia il quarto set con una vistosa fasciatura e claudicante a tratti. Il parziale è pura accademia, Federer strappa il servizio al terzo game e poi al settimo, per chiudere 3-6 6-1 6-1 6-2 in meno di due ore di gioco. Un buon allenamento per ritrovare il feeling sull’erba di casa.
[2] R. Federer b. L. Harris 3-6 6-1 6- 6-2