Roland Garros, Day 6: Federer corre e porta Ruud a scuola di tennis

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Quello di oggi sul Lenglen era un match da Back to the Future: a fine anni ’90, il giovane Roger Federer si affacciava al mondo del tennis quando Ruud Sr. appendeva la racchetta al chiodo (e di lì a poco avrebbe concepito Ruud Jr.). Lo svizzero non riesce a giocare contro papà Christian ma, venti anni (e venti Slam) dopo, il meno giovane Roger incroceràa Ruud figlio. Casper è cresciuto nel mito di Roger e col sogno di incontrarlo. Il tennis è uno sport romantico e a volte realizza tali sogni, ma è anche spietato quando permette ai giovani di realizzare i loro sogni contro i loro eroi. Roger lo sa bene (leggi Tsitsipas agli Australian Open) e non vuole concedere il bis.

Pronti via, Roger è sciolto e si muove bene. Fino al 3-3 del primo set Ruud se la gioca (quasi) alla pari, tiene bene il campo con ottimi scambi e colpi sufficientemente pesanti. Federer sbaglia qualche dritto di troppo ma non è mai in affanno. Nel settimo game Roger decide di accelerare: arriva il break e poi il set, perché sul 5-3 e servizio Ruud, Federer brekka ancora e chiude 6-3 pesante. Federer ora ha fretta, vola in un amen 3-0 e poi addirittura 5-0 con un terrificante parziale di 9 games a 0 che schianta il giovane avversario. Lo svizzero si diverte e delizia il pubblico con variazioni e colpi di altissimo livello – il suo. La terra dà il tempo a Roger di fare grandi giocate: pur senza irridere l’avversario, è Federer-show. Ruud riesce a evitare il bagel, ha addirittura una palla break per risalire 2-5 ma Federer si riaccende e chiude il secondo set 6-1 dopo 1h e 7 minuti di gioco. Dopo le emozioni di Sevastova-Mertens, gli spettatori del Lenglen possono mettersi comodi e gustarsi un match bello ma senso unico.

Stabilite le gerarchie, Ruud gioca con meno tensione, tiene il servizio nel game iniziale e mette nuovamente il naso davanti nel terzo set, anzi addirittura strappa il servizio a Federer e va 2-0. Il secondo break incassato nel torneo scuote Federer, che fa subito il controbreak e pareggia 2-2. Lo svizzero controlla il match, Ruud ritrova la solidità e il buon gioco di inizio primo set e i games filano via lisci fino al tie break. Roger ottiene un minibreak subito recuperato da Ruud, poi il norvegese perde ancora un punto e Federer va a servire sul 5-4, procurandosi subito due match point con lo schema servizio esterno-dritto incrociato. Ruud non ci sta a perdere e pareggia 6-6 con un pregevole contropiede e si procura addirittura un set point sul 7-6 che Federer annulla in serve&volley. Dopo il terzo match point ancora annullato, sull’8-8 Ruud commette un esiziale doppio fallo che consegna il quarto e decisivo match point: Federer chiude 6-3 6-1 7-6 in 2 ore e 11 minuti un match mai in discussione.

Per Roger un ottavo contro Mayer o Mahut. Se gli toccasse il francese, sarebbe il secondo match più “vecchio” del Roland Garros di quest’anno, dopo il Karlovic-Lopez del primo turno. Ma per gente dal tocco sopraffino come Roger (e Nicolas), l’età è un dato meramente anagrafico.

[3] R. Federer b. C. Ruud 6-3 6-1 7-6(8)