Redazione, Adriano Spataffi
Nadal [4] b. Khachanov [30] 6-1 6-3 7-6 (3)
Rafael Nadal (4) si trovava di fronte oggi l’interessantissimo Karen Khachanov (30) (lo avevamo presentato questa mattina qui), talento russo di ventuno anni e di 198 cm, gran servitore, svelto di gambe anche se non molto di busto, che poteva rivelarsi una trappola più che insidiosa.
Rafa si sa, è uno di quei giocatori che può prenderti vantaggio ancora prima che inizi la gara e infatti nel primo set, Khachanov sembra accusare l’effetto “centrale” dei Championship e, ancor di più, proprio l’avversario con cui divide questo palcoscenico. Se il nextgen russo infatti aveva ben figurato con Federer ad Halle, Nadal, con le sue traiettorie molto più articolate di quelle dello svizzero, è un avversario molto meno adatto alle aperture ampie e ai colpi da 1-2. Il maiorchino non è un giocatore che aiuta a rompere il ghiaccio, capisce la situazione e ne approfitta, mettendo in cassaforte un 6-1 con tre break in appena 22 minuti.
L’inizio secondo set sembra più equilibrato e ad emergere è forse la caratteristica più importante nella carriera dello spagnolo, più ancora che il suo incredibile atletismo: il rendimento nei momenti delicati. Così bastano un paio di prime palle sbagliate e Nadal si guadagna palla break nel primo, non sfruttata, e nel terzo game andando stavolta a buon fine, poi, nei suoi game di servizio, lascerà arrivare a 40 solo una volta l’avversario, inutilmente, perché il vantaggio resterà tale e a Khachanov, nel set, resterà solo la soddisfazione di un game perfetto, quattro ace, sul 1-3.
Sul terzo set arriva la partita che molti si aspettavano, il giovane russo si mette il vestito migliore e torna ad offrire il tennis potente e fruttuoso che lo ha portato ad essere, per adesso, il secondo prospetto più interessante, dietro a Zverev, per risultati tra la nuova leva di tennisti. I game si fanno lottati, nessuno riesce a mettere la testa avanti ed è addirittura Khachanoiv quello dei due che arriverà al tiebreak con più rammarico. Prima del 6-6 infatti, saranno quattro le palle break non sfruttate dal numero 34 Atp di cui una sul 6-5 a favore, che voleva dire set point, annullata da un dritto vincente di Nadal (molto ispirato in questa soluzione oggi).
Al tiebreak esce il campione, sul 2-2 arriva un errore non forzato di Khachanov, poi Nadal ha lo strappo prima con un rovescio vincente, poi obbligando l’avversario all’errore dalle “corde” per andare 5-2 e chiudere successivamente 7-3.
Buona la prova del maiorchino contro un avversario che poteva rivelarsi pericolosissimo se gli fosse stato concesso campo; Nadal invece ha passato la maggior parte della partita con i piedi sulla riga di fondocampo, gestendo gli scambi come doveva fare, seppur con qualche errore insolito per lui, inattaccabile soprattutto nei maggiori momenti di equilibrio.