Da New York, Daniele Rossi
Dopo il successo di Coco Vandeweghe era solo questione di tempo che le semifinali ‘all american’ diventassero realtà. Madison Keys nel secondo quarto di finale di giornata supera con un doppio 6-3 Kaia Kanepi, che aveva già fatto un mezzo miracolo ad arrivare sin qui dopo essere partita dalle qualificazioni e dopo due anni passati a curarsi la fascite plantare.
La Keys partiva da favorita ed è stata superiore dal primo all’ultimo punto, anche se alla fine a fare la differenza sono stati solo due break, uno per set, piazzati entrambi all’alba dei parziali. Madison ha però servito troppo bene, con 8 ace, il 79% di punti vinti con la prima e perdendo appena 14 punti in battuta in tutto il match. L’estone non ha sfigurato, ma la sensazione che fosse già soddisfatta della suo torneo era chiara. Grazie a questa splendida corsa da lunedì risalirà la classifica di quasi 300 posizioni (era entrata nel tabellone delle quali grazie al ranking protetto), issandosi al numero 110.
Prima semifinale Slam per la Keys, anche lei quest’anno condizionata da un infortunio (al polso sinistro) che le ha fatto saltare tutta la prima parte di stagione. E’ tornata a picchiare duro, grazie anche al sapiente lavoro di Lindsay Davenport, capace di mettere a punto un auto che aveva già un motore da fuoriserie.
Quattro americane in semifinale dunque, non capitava dal 1981, quando ci arrivarono Navratilova, Evert, Austin e Potter. Incredibile che capiti nell’anno di assenza di Serena, ma il tennis femminile degli ultimi anni ci ha insegnato a non sorprenderci più di niente.
Sia per Coco e che per Madison sarà la prima semifinale Slam in carriera e un’occasione da non perdere per una finale tutta aperta.