Da Wimbledon, Alessandro Terziani
Prima giornata a Wimbledon tutto sommata positiva per i colori azzurri con tre giocatori (Fognini, Seppi, Bolelli) e due giocatrici (Giorgi e Schiavone) che si qualificano per il secondo turno. Salutano invece i prati londinesi Fabbiano, Cecchinato e Vinci. I titoli di prima pagina vanno sicuramente a Camila Giorgi e a Simone Bolelli.
La Giorgi (n.86) ha superato in rimonta Alize Cornet (n.41), una delle giocatrice più difficili da affrontare tra le non teste di serie. L’azzurra, seguita insolitamente anche dalla madre oltre che dall’omnipresente papà Sergio, ha avuto un avvio di match a dir poco traumatico. In pochi minuti si è ritrovata sotto 5-0 senza mai trovare il campo. Poi, premuto il tasto “on”, Camila ha sommerso di vincenti la francese fino a riportarsi in parità dopo aver annullato anche due set point sul 5-3. Sul 6-5 per la Cornet la Giorgi gioca un game sciagurato, condito da due doppi falli consecutivi, e si fa scappare via il primo set in malo modo. L’azzurra non si scoraggia, impone sempre il proprio gioco ma con più raziocinio del solito. Diminuisce la percentuali di errori e si fa vedere spesso a rete, ben 40 discese in tutto l’incontro, con risultati apprezzabili. La francese si rende protagonista dei soliti antipatici siparietti, facendo finta di essersi fatta male o lamentandosi con l’arbitro per chiamate dubbie. La Giorgi oggi è sul pezzo e non si fa abbindolare. Dopo due ore e mezza sofferte Camila porta a casa la partita, 5-7 6-4 6-4. Una Giorgi diversa che potrebbe farci sognare nonostante un tabellone molto complicato. Al secondo turno incontrerà infatti Madison Keys (n.18), ma per la giocatrice vista oggi nessun traguardo è precluso. All’orizzonte del terzo turno potrebbe esserci un suggestivo scontro atomico contro Jelena Ostapenko, fresca vincitrice del Roland Garros.
Notizie liete dal redivivo Simone Bolelli (n.312) che, proveniente dalle qualificazioni, supera in quattro set, 6-3 1-6 6-3 6-4, un cliente scomodo come il cinese di Taipei Lu (n.75). Il risultato, che il divario in classifica potrebbe far sembrare clamoroso, non ci stupisce affatto avendo visto Simone in passato vincere sui prati di Church Road contro avversari del calibro di Wawrinka, Gonzalez, Kohlschreiber e portare per ben due volte al quinto set un top player come Nishikori. La partita di oggi ci ha mostrato un Bolelli che, nonostante i ripetuti infortuni, può ancora dire la sua e riportarsi entro l’anno almeno nella top 100. Al secondo turno l’azzurro incrocerà Tsonga (n.10) in un match quasi proibitivo.
Il nostro giocatore di punta, Fabio Fognini (n.29), ha passeggiato, 6-1 6-3 6-3, contro Dmitry Tursonov (n.715) entrato in tabellone grazie alla classifica protetta. Il 35enne russo è parso davvero poca cosa per l’azzurro che al secondo turno troverà il pericoloso Vesely (n.48). Il ligure farebbe però carte false per ritrovare al terzo turno il campione uscente Murray dopo averlo travolto neppure due mesi fa a Roma.
Primo turno abbastanza agevole anche per Andreas Seppi (n.87) contro il qualificato slovacco Norbert Gombos (n.93). L’altoatesino ha dimostrato ancora una volta la sua particolare predisposizione all’erba vincendo 6-2 3-6 6-2 6-1. Al secondo turno affronterà uno specialista come Kevin Anderson (n.42).
Francesca Schiavone (n.72) partiva favorita contro la lussemburghese Mandy Minnella (n.82), ma neppure lei avrebbe pensato di sbrigare la pratica, 6-1 6-1, in soli 53 minuti. La Leonessa, 37 anni suonati, non finisce più di stupire. Secondo turno improbo contro la Svitolina (n.5), campionessa di Roma.
Veniamo alla nota più dolente della giornata, la bruciante sconfitta di Roberta Vinci (n.33), 7-6 6-2, contro la mancina Kristyna Pliskova (n.44), gemella della ben più forte Karolina. Roberta è partita benissimo portandosi sul 4-1, poi la schiena ha iniziato a fare i capricci. L’azzurra, visibilmente sofferente, ha subito la rimonta dell’avversaria fino al 4-4. Sul 5-4 la tarantina ha sprecato un set point. Il tie-break è stato poi vinto fortunosamente dalla giocatrice ceca che sul 5-5, e poi sul 6-6, si è procurata due set point grazie al nastro. La seconda chance per il set è stata quella buona. L’azzurra, claudicante, ha ceduto poi di schianto il secondo set.
Sconfitta onorevole, 7-6 7-6 6-2, per Thomas Fabbiano (n.91) al suo esordio a Wimbledon contro il bombardiere Sam Querrey (n.28), autore lo scorso anno della clamorosa eliminazione di Djokovic. Peccato per i primi due set nei quali il giocatore pugliese è stato avanti di un break.
Prima volta sui sacri prati londinesi anche per Marco Cecchinato (n.102) contro Kei Nishikori (n.9). L’azzurro, fino a due giorni fa impegnato sulla terra rossa del Challenger di Milano, ha subito una severa lezione, 6-2 6-2 6-0, in soli 71 minuti. Cecchinato si può ampiamente consolare con il 39.760 euro (lordi) spettanti agli eliminati al primo turno; 560 euro per ogni minuto giocato, davvero non male.
La giornata, azzurri a parte, ha visto la clamorosa eliminazione del finalista del Roland Garros Stan Wawrinka (n.3). Protagonista dell’impresa il Next Gen Daniil Medvedev. Il ventunenne russo era all’esordio assoluto nel tabellone principale di Wimbledon e non si è affatto intimorire né dal blasone dell’avversario, né dal Centre Court palcoscenico per pochi privilegiati. Wawrinka ha mostrato ancora una volta la sua idiosincrasia per l’erba che gli ha sempre regalato poche soddisfazioni (quarti nel 2014 e nel 2015 il suo migliore risultato nello Slam londinese).
Da registrare anche il ritiro di Kyrgios (n.20) contro il francese Herbert per un problema all’anca che si era già manifestato al Queens. In campo maschile avanzano agevolmente Murray e Nadal, nel femminile al secondo turno le favorite della parte bassa del tabellone: Kvitova, Halep, Ostapenko, Svitolina, Konta, Venus Williams.