nella foto Yuichi Sugita (credit The Japan Time)
Di Fabrizio Salvi
Seppi riparte dalla Morioka Takaya Arena e da Yuichi Sugita. Dopo la sconfitta agli ottavi dell’Australian Open per mano del rosso britannico Kyle Edmund, l’altoatesino ha, suo malgrado, chiuso l’incontro con l’analogo epilogo, perdendo al tie-break del quinto set.
Altri cinque set. Prima Fabio Fognini e, poco fa, Andreas Seppi hanno concluso il rispettivo incontro in cinque set. Il secondo singolare è stato arduo e disseminato di ostacoli che quel diavoletto di Sugita – non ce ne voglia – ha disseminato in tutti i set. Di base il 29enne nipponico ha giocato bene al servizio e ha cominciato a randellare da fondo campo, costringendo l’italiano a fare altrettanto.
La partita. Dopo un primo set vinto grazie ad un break nel finale, la reazione di Sugita è stata generosa e appassionata, tanto da conquistarsi il secondo parziale strappando due volte il servizio all’azzurro. Ad onor di cronaca, il nipponico è stato ad un passo dallo sbandare ed ha concesso ben quattro palle del contro-sorpasso che avrebbero potuto indirizzare l’andamento del set. Nel terzo parziale, il fulcro centrale ha deciso la posta, mettendo così il giapponese nella condizione di andare a giocarsi il match nel parziale successivo.
Il quarto set. È stato giocato con scrupolosa attenzione da parte di entrambi. Poche, anzi pochissime, le chance in risposta e zero possibilità di fare il break fino alla fase finale, dove è successo di tutto. Sul 5 a 4 per Seppi (servizio Sugita), un paio di decisioni discutibili del Giudice di Sedia, Alex Robein, hanno finito per nuocere all’italiano ma, grazie al provvidenziale e insperato aiuto dell’avversario (doppio fallo e palla break), il tennista azzurro è riuscito comunque a prendersi il set.
Set decisivo. Comincia male per Seppi che si trova nella peggior condizione possibile, quella di inseguitore. Sugita che, ricordiamolo, l’anno scorso ha vinto l’Atp 250 di Antalya, non ha ceduto di fronte al più esperto rivale, anzi, gli ha costantemente messo pressione. Questo è quello che raccontava il campo, almeno fino al 4 a 3, quando l’orientale ha tremato e, conseguentemente, concesso il servizio.
Da li in poi è iniziata una nuova partita, vibrante, emozionante e nella quale aleggiava la morsa perfida della tensione. Ci sono state occasioni per entrambi, compreso un match point per l’Italia, ma nessuno dei due tennisti è riuscito a apporre la propria griffe sulla partita. Il tie-break è stata la conseguenza più logica e, ahinoi, dolorosa – per gli azzurri -, poiché Sugita ha disegnato angoli impensabili e si è preso tutto in un colpo solo: set, match e punto. 1 a 1 nel totale, verdetto rimandato a domenica.
Domani, nel doppio, largo alla coppia Lorenzi/Bolelli, opposti al duetto Uchiyama/McLachlan.
IL RISULTATO:
Y. Sugita b. A. Seppi 46 62 64 46 76(1)