In un sabato destinato a restare nella memoria degli appassionati di sport in generale e di tennis in particolare, l’Italia ha rimontato la Serbia conquistando la Finale di Coppa Davis. Protagonista assoluto uno straordinario Jannik Sinner che, dopo aver battuto Djokovic salvando tre match point consecutivi (il serbo veniva da una striscia di 21 vittorie consecutive in Davis – ultima sconfitta nel 2011 contro Del Portro), in coppia con Lorenzo Sonego si è imposto anche nel decisivo match di doppio. Venticinque anni dopo la sconfitta subita per mano della Svezia al Forum di Assago di Milano, gli Azzurri avranno nuovamente la possibilità di provare a conquistare la prestigiosa “insalatiera”, un trofeo alzato al cielo una sola volta (1976) ed appena sfiorato in altre sei occasioni (1960, 1961, 1977, 1979, 1980, 1998). A contendere il titolo alla selezione italiana sul veloce indoor del Palacio de Deportes José Maria Martin di Malaga sarà l’Australia di Lleyton Hewitt, che nell’altra semifinale di venerdì aveva avuto ragione della Finlandia. Per la nazionale aussie sarà la finale numero 48 nella manifestazione in cui ha già trionfato 28 volte.
Semifinale 1 – Kecmanovic vs Musetti
Dopo averlo lasciato a riposo contro l’Olanda, il capitano azzurro Volandri ha scelto la classe cristallina di Musetti per il primo match di singolare che Lorenzo ha aperto con un vincente di dritto. Ad approcciare meglio il match è stato però Kecmanovic, confermato da Troicki dopo la convincente vittoria sul britannico Draper con cui il serbo aveva contribuito al successo del suo team contro la Gran Bretagna. Preferito a Djere data la velocità della superficie, Miomir (sempre battuto dall’italiano nei due precedenti) ha fatto subito valere la sua solidità da fondo campo, prendendo in mano le redini dello scambio e strappando la battuta al ventunenne di Carrara alla prima occasione utile. Messo sotto pressione dal serbo, nel terzo gioco Musetti ha rischiato di andare sotto di due break, ma dopo essersi salvato anche grazie all’aiuto di tre ace è finalmente entrato in partita.
Dopo aver mancato una chance per il tre pari, Lorenzo ha rimesso le cose a posto nel decimo game quando il ventiquattrenne di Belgrado (avanti 5 a 4), presentatosi a servire per il set, ha subito due passanti ed un gran dritto inside out scagliato dal centro del campo che sono valsi l’aggancio (5 a 5). In un primo parziale di assoluta qualità in cui entrambi hanno sempre cercato di prendere l’iniziativa esibendo un tennis di caratura superiore a quello che il ranking avrebbe suggerito (n. 27 l’italiano, n. 55 il serbo), nella seconda parte l’azzurro ha lentamente preso il comando delle operazioni grazie alle sue variazioni ed ha così conquistato il tie-break mettendo la testa avanti: 7-6 (7).
Miomir ha avuto la capacità di reagire e, senza subire il contraccolpo psicologico del set appena perso, ha ricominciato a giocare il suo tennis, mentre Lorenzo è finito con il cedere alla distanza. Nella seconda partita, dopo cinque game al servizio senza occasioni in risposta, Kecmanovic si è costruito tre palle break (non consecutive). Dopo aver annullato le prime due, Musetti ha commesso un letale doppio fallo prima di affossare in rete la volée con cui non è riuscito a difendersi dal passante in corsa del serbo che ha spezzato l’equilibrio (4 a 2). Il match è finito lì, perché un Musetti non al meglio fisicamente (l’azzurro ha accusato un problema al flessore della coscia sinistra) non è stato più in grado di tenere il ritmo dell’avversario, che ha vinto otto dei successivi nove game chiudendo i conti con il 6-7 (7) 6-2 6-1 che ha portato la Serbia in vantaggio.
Semifinale 2 – Sinner vs Djokovic
@foto Marta Magni
Con le spalle al muro ed un solo risultato a disposizione, Jannik Sinner si è ritrovato a fronteggiare il numero uno al mondo Novak Djokovic per la terza volta in dodici giorni. Il fenomeno di San Candido è partito subito forte, aggredendo il fuoriclasse serbo dall’inizio. Messo sotto pressione dalla risposta di Jan, nel terzo game Nole ha commesso un doppio fallo che è valso la prima palla break del match (40-A); costretto a difendersi con la seconda di servizio, il vincitore delle ATP Finals ha scelto il serve and volley per provare a sventare la minaccia, ma la sua volée si è spenta in rete. Insolitamente falloso e poco propositivo, Djokovic ha pagato ancora dazio nel quinto gioco, quando ha ceduto nuovamente la battuta dopo aver subito due formidabili risposte di Sinner: la prima incrociata di dritto, la seconda lungolinea di rovescio. Perfetto nei turni di servizio (nessuna palla break concessa nonostante abbia messo in campo appena il 52% di prime), Sinner ha chiuso il primo set con ace esterno: 6 a 2.
Praticamente una fotocopia (ma a parti invertite) la seconda frazione, con il trentaseienne di Belgrado salito finalmente in cattedra e capace di strappare due volte il servizio a Jannik senza concedergli chance in risposta. Approfittando di una seconda di Sinner, Novak ha costretto l’altoatesino ai vantaggi nel terzo game con un gran vincente di rovescio scagliato in lungolinea, prima di conquistare la prima palla break della sua partita dopo aver vinto un duello sulla diagonale di sinistra ed approfittare poi di un doppio fallo dell’altoatesino. Il serbo si ripetuto poi nell’ottavo gioco, portando l’incontro al set decisivo: 6-2.
Se la ricorderà a lungo la terza partita Jannik, e con lui tantissimi tifosi italiani. Un capolavoro di resilienza grazie alla quale il fenomeno azzurro è riuscito a respingere gli assalti di un Djokovic che sembrava ormai in controllo, in attesa del momento opportuno per sferrare l’attacco decisivo. Dopo aver salvato palla break sia nel secondo che nell’ottavo game, nel decimo gioco (sotto 5-4) Sinner ha dovuto fronteggiare ben tre match point consecutivi (0-40): quando tutto sembrava perduto, il numero quattro del mondo ha avuto la forza di infilare cinque punti consecutivi che hanno ribaltato l’inerzia della partita. Nole ha accusato il colpo e nel game successivo ha commesso due errori consecutivi (30-40): per difendersi il serbo ha scelto il serve and volley ma ha subito il passante di Sinner che giocato con il dritto in lungolinea è valso il break decisivo (6-5). Con un ace al centro (40-15) Sinner è andato a match point, quindi con un gran servizio esterno ha portato la semifinale al doppio decisivo: 6-2 2-6 7-5.
Semifinale 3 – Doppio
Se in mattinata Volandri e Tricki avevano inizialmente previsto di giocarsi l’eventuale doppio con le coppie Bolelli / Sonego e Djokovic / Lajovic, in serata hanno poi optato per soluzioni diverse, con Sinner preferito in campo al posto di Bolelli e Kecmanovic al posto di Lajovic. La coppia azzurra, anche in virtù del match decisivo disputato contro l’Olanda, è sembrata subito più affiatata. Jannik e Lorenzo hanno dominato il primo set grazie ad una migliore copertura della rete rispetto alla coppia serba e, una volta ottenuto il break decisivo nel sesto game, senza concedere chance per rientrare in risposta (appena un game ai vantaggi sui propri turni di battuta) hanno archiviato la prima partita con il punteggio di 6 giochi a 3.
Nel secondo set, anche per sopperire alle difficoltà di Kecmanovic, Djokovic ha provato a scuotersi a modo suo ma stavolta la polemica innescata con il pubblico sugli spalti non ha avuto gli effetti sperati. Sinner e Sonego hanno mantenuto alta la concentrazione e, dopo il break e contro break del terzo e quarto gioco, hanno nuovamente strappato la battuta alla coppia avversaria nel settimo game prima di completare l’opera quando la risposta di rovescio di Nole sul servizio al corpo di Jannik non ha superato il nastro: 6-3 6-4 il punteggio che ha colorato d’azzurro una giornata memorabile. L’Australia ha una coppia di doppisti di assoluto valore, ma per scrivere un’altra pagina di storia l’Italia spera in cuor suo che siano i due singolari a decidere le sorti della finale.
DAVIS CUP – Semifinale
ITALIA b. SERBIA 2 a 1
M. Kecmanovic b. L. Musetti 6-7 (7) 6-2 6-1
J. Sinner b. N. Djokovic 6-2 2-6 7-5
J. Sinner / L. Sonego b. N. Djokovic / M. Kecmanovic 6-3 6-4