Nella foto Fabio Fognini (credit. Antonio Santamaria)
Da Genova, Fabrizio Salvi
Come gli accade buona parte delle volte che veste la maglia azzurra, Fabio Fognini compie il suo dovere e pareggia i conti in questo primo venerdì di quarti di Finale di Coppa Davis contro la Francia. A Genova, nella sua Liguria, ha battuto Jeremy Chardy in quattro set contornati da qualche patema d’animo, un pizzico di tensione e tanta qualità.
L’INIZIO NON É DEI MIGLIORI. Dopo la sconfitta di Andreas Seppi contro Lucas Pouille, l’ingrato compito di provare a pareggiare i conti è toccato a Fognini e la tensione si è fatta sentire, soprattutto all’inizio. Cercare di lasciare la formazione azzurra in gara fino a domenica è stato più di un mantra poiché, vale la pena sottolinearlo, domani col doppio francese sarà durissima e salutare il venerdì con un passivo di 2 a 0 sarebbe equivalso ad avere un piede e mezzo nella fossa.
Fognini, forse, ha avvertito tutto questo e infatti si è presentato in campo nervosetto con se e con l’avversario, proprio lo stesso Chardy che una settimana fa lo ha battuto a Indian Wells e del quale non pare nutrire una grande stima tennistica. Tornando al primo set, il ligure non ha giocato un tennis fluido e brillante, ma si è lasciato imbrigliare dal transalpino che lo ha costretto spesso all’errore soprattutto dalla parte del rovescio. I due si sono scambiati il break fino ad arrivare al tie-break decisivo, nel quale ha aleggiato l’incertezza totale. Nessuno dei due ha preso troppo coraggio ma, alla fine, lo ha portato a casa chi ha sbagliato meno, ovvero Chardy.
REAZIONE NEL SECONDO E TERZO SET. Due set pressoché fotocopia con Fognini che è partito male in entrambi i casi e si è ritrovato sotto di un break. Chardy, quasi non credendo ai suoi occhi, ha dilapidato il vantaggio e si è fatto progressivamente rubare game su game. Entrambi i set si sono conclusi per 6 giochi a 2, rimonta completata.
QUARTO SET, LA CILIEGINA CHE POTEVA DIVENTARE ASPRA. Con Fognini chiaramente in controllo di tutto, del suo avversario, dei colpi, del pubblico adorante, deve essersi fatto sfuggire qualcosa di mano: il controllo delle emozioni. Avanti di un break e con tre palle del 4 a 0, ha iniziato ad irrigidirsi poco a poco, facendosi rosicchiare punti e fiducia nei colpi. Chardy, non esattamente l’emblema dell’espressività, appariva comunque più scoraggiato che convinto ma, vedendosi recapitati errori sopra errori, ha cominciato a fare qualcosina in più portandosi fino al 3 pari e rimettendo in discussione tutto. In quel momento Fabio, al servizio, è stato freddo e lucido, conducendo in porto il game del 4 a 3 e strappando il break nel turno di Chardy (da 0-40), colpevole di una miriade di errori. Fabio non gli ha dato tempo di rammaricarsi poiché ha chiuso col punteggio di 6 giochi a 3 e ha portato l’agognato punto del pareggio all’Italia.
TRA I DUE POCO AMORE. Come anticipato i due non sembrano piacersi molto, tutt’altro, e nessuno dei due ha nascosto il proprio sentimento. Tra i continui parlottii da una parte all’altra della rete, è spiccato un altro episodio poco edificante dopo quello Indian Wells (vedi il video); In campo Fabio ha reclamato contro all’avversario per non essersi auto-chiamato un servizio fuori. Poco dopo, durante il cambio campo, gli ha lanciato una pallina (con la velocità e la potenza di un bambino, per carità) e i due hanno continuato la loro schermaglia. Tutto sembra essersi risolto a fine match quando si sono abbracciati a rete. Alla prossima puntata.
DICHIARAZIONI DI FINE PARTITA. La fasciatura al ginocchio applicata a match in corso non ha fatto presagire niente di buono, anche se lo stesso Fabio ha messo acqua sul fuoco: “É il ginocchio operato e ogni tanto mi fa male, ma non è niente”. In vista di domani e del doppio che giocherà insieme a Bolelli contro il duetto Mahut-Herbert, l’italiano si è mostrato fiducioso: “domani potrebbe arrivare un punto importantissimo”. Intanto il riposo è sull’uno pari, la sfida è apertissima.
F. Fognini b. J. Chardy 67(6) 62 62 63