Chris Lewis: un neozelandese a rete

0
1619
Chris_Lewis

Un viaggio alla scoperta di Chris Lewis, il neozelandese che raggiunse la finale di Wimbledon nel 1983 e che è arrivato fino alla posizione numero 19 del ranking mondiale. 

Nei primi anni del novecento, il neozelandese Anthony Wilding vinse 4 titoli a Wimbledon, 2 agli Australian Open e conquistò  la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Stoccolma. La Nuova Zelanda dovette aspettare il 1973 per vantare un altro giocatore nella finale del grande slam, Onny Parun, che raggiunse la finale all’Australian Open non riuscendo però a conquistare il trofeo, poiché perse al quarto set contro John Newcombe.

Le speranze neozelandesi si concentrarono cinque anni più tardi sul giovane Chris Lewis vincitore, nel 1978, del torneo di Kitzbuhel e del torneo di Monaco di Baviera nel 1981. In quello stesso anno Lewis aveva raggiunto la finale nel Master 1000 di Cincinnati, persa poi contro John McEnroe.

L’anno di svolta per la carriera di Lewis arrivò nell’edizione di Wimbledon del 1983. Nel primo turno il tennista neozelandese affrontò Steve Denton che aveva raggiunto la finale dell’Australian Open sia nel 1981 che nel 1982. La sfida fu molto equilibrata. Lewis riuscì ad aggiudicarsi il primo set per 6-4, ma perse con lo stesso punteggio nel secondo. Il terzo set si concluse al tie break in favore del tennista neozelandese, ma Denton dimostrò di essere ancora in partita, aggiudicandosi il quarto set. Lewis pose fine a quella lunga battaglia, ricca di colpi di scena, trionfando 6-3 al quinto e decisivo set.

Nel turno successivo Lewis sconfisse Dyke in tre set, dei quali solo il primo fu molto combattuto. Nel terzo turno Lewis fu ancora una volta protagonista di un’accanita battaglia contro il tennista statunitense Bauer. Entrambi i giocatori erano riusciti ad aggiudicarsi un set nella prima parte del match, Lewis fu abile nello sfruttare una palla break decisiva al termine del terzo set, vincendolo per 7-5. Il quarto set fu altrettanto combattuto, ma Lewis fu sconfitto al tie break, la sorte dell’incontro sarebbe stata decisa nel quinto set: Lewis trionfò di nuovo, il suo gioco a rete si dimostrò determinante per la riuscita della partita, solido negli appoggi riusciva con armonia a indirizzare la palla dove voleva.

Nel quarto turno il giocatore neozelandese incontrò un’altra grande sorpresa del torneo, il tennista Odizor, autore di un’entusiasmante rimonta nel primo turno ai danni di Guillermo Vilas, vincitore dei primi due set. Prima di arrivare a disputare il quarto set, Odizor aveva  anche eliminato Peter Fleming, dimostrando così di essere un temibile avversario. Lewis giocò una partita perfetta, vincendo in tre set e concedendo solo sette games all’avversario.

Lo sfidante nei quarti di finale era Mel Purcell. Lewis fu in difficoltà solo nel primo set perso al tie break, ma poi riuscì a vincere i tre set consecutivi, garantendosi l’accesso alle semifinali del torneo. Il match di semifinale, che ebbe come protagonisti Kevin Curren e Chris Lewis, fu uno degli incontri più belli del torneo. Il match, come da pronostico, fu caratterizzato da un serve end volley costante, vinceva chi riusciva a conquistarsi la rete. Lewis grazie al suo back di rovescio riuscì in molte occasioni a tenere Curen distante dalla rete.

Il tennista sudafricano Curren riuscì ad aggiudicarsi il primo set al tie break, ma nel secondo concesse una palla break a Lewis, che non deluse il pubblico, vincendolo per 6-4, rimane scolpita, nella mente degli appassionati di tennis, la conquista del punto effettuata da Lewis: il giocatore con grande velocità si spostò dalla rete fino alla linea di fondo campo  per recuperare un pallonetto dell’avversario, riuscendo ad effettuare un contropallonetto, in grado di scavalcare Curren, incredulo per aver perso il punto.

I successivi due set si conclusero al tie break, mentre il terzo fu vinto da Lewis, il quarto se lo aggiudicò Curren. Nel quinto set Lewis riuscì a strappare il servizio all’avversario. Sul match point il tennista neozelandese effettuò un servizio talmente potente, che Curren non riuscì a rispondere dentro il campo e la palla schizzò fuori linea.

Vinse il quinto set col punteggio di 8-6. Lewis, non riuscendo a contenere la sua gioia per aver raggiunto la finale di un grande slam, manifestò la sua felicità urlando sotto gli applausi scroscianti del pubblico. Nella finale di Wimbledon del 1983 c’era ad attenderlo John McEnroe, che aveva già vinto il torneo due anni prima contro Borg. Il gioco di Lewis non fu molto combattuto come nelle precedenti partite. Il tennista neozelandese venne sconfitto con un triplo 6-2.

Celebre fu lo scambio all’inizio del match in cui McEnroe, dopo aver conquistato la rete, riuscì a parare un potente e angolato passante di Lewis, che fu in grado all’ultimo di contrastare di riflesso la volée di McEnroe, il quale però, dopo aver fatto rimbalzare la palla, si aggiudicò il punto con un violento attacco di dritto. Sempre nei primi games della finale, Lewis riuscì, un attimo prima della caduta, a parare un dritto violentissimo di McEnroe, conquistando il punto.

Lewis nell’eseguire il suo servizio spesso si trovava in difficoltà a causa delle risposte molto profonde e angolate di McEnroe. Il tennista neozelandese aveva difficoltà a conquistare la rete, spesso non riusciva con la volée a indirizzare la palla nel campo avversario a causa degli attacchi potenti dell’americano. Dopo la finale di Wimbledon, Lewis vinse il suo ultimo torneo nella sua città natale Auckland, trionfando su Wally Masur, sotto gli applausi colmi di affetto del pubblico neozelandese. Fu il canto del cigno: un anno dopo Lewis si ritirò, privando il tennis di un giocatore talentoso dal gioco spettacolare e appassionante.

CHRIS LEWIS – I TITOLI VINTI IN CARRIERA 


LEGGI ANCHE L’ARTICOLO PRECEDENTE SU RAINER SCHÜTTLER