Challenger Manerbio: Federico Gaio riparte da casa

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Nove mesi senza coach, il best ranking e poi 12 eliminazioni al primo turno. Sceso al n.313 ATP, Federico Gaio è tornato nella sua Faenza, con il vecchio maestro Enrico Casadei. “Non ho dimenticato come si gioca a tennis, punto a riavvicinare in fretta il mio best ranking”. A Manerbio ha passato il primo turno delle qualificazioni.

Sul finire del secondo set, quando Federico Gaio si toccava una coscia dopo una scivolata, il giudice di sedia gli ha chiesto se andasse tutto bene. “Magari! – ha risposto, con ironia – se andasse tutto bene non starei giocando le qualificazioni, alle 9.30 di sabato mattina”. La frase rispecchia il difficile momento del faentino, sceso al numero 313 ATP ad appena cinque mesi dal bes ranking, quando era salito in 146esima posizione. Sembrava pronto a una grande stagione, all’agognato ingresso tra i top-100. Invece, da allora, appena tre vittorie e dodici eliminazioni al primo turno. Scaduti i punti dei titoli a San Benedetto e Biella, la classifica attuale lo costringe a giocare le qualificazioni al Trofeo Dimmidisì di Manerbio (43.000€, terra battuta). La scarsa fiducia si è vista in qualche colpo giocato così così, ma alla fine ha battuto il francese Hugo Nys col punteggio di 6-4 3-6 6-3. “Partita non facile, anche perché lui ama presentarsi a rete, attaccare…non a caso sta ottenendo buoni risultati in doppio. Il momento? Bisogna farsi un bagno d’umiltà. Certo, se penso che a marzo giocavo Indian Wells e adesso sono costretto alle qualificazioni di un Challenger, i conti non tornano. Vengo da un periodo in cui non ho giocato troppo bene, ho cambiato qualcosa, e adesso mi ritrovo a fare cose a cui non ero più abituato. Ma è l’unica strada per tornare in alto”. Da quando ha cessato la collaborazione con coach Daniele Silvestre, Gaio è rimasto a lungo senza un coach.

DI NUOVO A FAENZA

I grandi risultati di inizio stagione sono arrivati senza una guida tecnica, ma era evidente che prima o poi avrebbe dovuto intraprendere un nuovo percorso. “Fino a tre settimane fa sono rimasto da solo: mi appoggiavo al Centro FIT di Tirrenia, ma usufruivo della sede di allenamento senza avere un team. Ho impiegato un po’ di tempo a elaborare la situazione, anche perché all’inizio i risultati erano buoni. C’è voluto un po’ di tempo, ma adesso ho trovato le persone giuste da cui farmi seguire”. Gaio ha scelto di tornare a casa: il suo nuovo coach è Enrico Casadei, il maestro con cui aveva iniziato a giocare a tennis. Il team è completato dal preparatore atletico Luca Rafelli (“Con il quale mi ero già trovato molto bene, quando mi allenavo a Forlì”) e dal mental trainer Nicola Cavina. La base è di nuovo a Faenza: “Ho vissuto tante esperienze, ma andando via a 14 anni sono un po’ sfuggito alle pressioni tipiche di chi rimane a casa: genitori, soci del circolo…adesso ritengo che gli ostacoli vadano affrontati e superati”. Il progetto è in fase embrionale: Casadei inizierà a seguirlo full time tra qualche settimana, giusto il tempo di fare spazio nella sua agenda. Il nuovo Gaio non si pone limiti, neanche sul breve termine: “A ben vedere, ho raggiunto il best ranking grazie ai risultati di pochi tornei. Significa che azzeccare un paio di buone settimane potrebbe riavvicinarmi al best ranking. Da qui a fine anno spero di fare proprio questo: non sarà facile, ma nemmeno impossibile”. A 25 anni, Gaio ha cambiato spesso guida tecnica: “Ammetto di non essere una persona facile, spesso faccio emergere ogni magagna, ma ho avuto esperienze che hanno spinto in questa situazione: ad esempio, quando sono andato a Tirrenia c’era un responsabile per ogni categoria d’età: significa che vieni seguito da un tecnico fino ai 16 anni, poi da un altro fino ai 18…all’inizio è andata così, poi ci ho messo del mio a cambiare spesso”. La risalita non sarà facile, ma il faentino ha scelto una strada affascinante: ritrovare se stesso con il maestro di una vita. Proverà a rilanciarsi a Manerbio, dove al secondo turno delle qualificazioni troverà l’esperto Walter Trusendi.

SONEGO, CHE LOTTA! BENE GLI ITALIANI

In una giornata decisamente positiva per i colori italiani, il match del giorno è stato quello di Lorenzo Sonego, che ha dovuto sudare le proverbiali sette camice per avere la meglio su Romain Arneodo, battuto col punteggio di 3-6 7-5 7-6. Il monegasco si era presentato a Manerbio solo per giocare il doppio, poi è stato ammesso in extremis grazie al posto lasciato libero da Zekic (entrato in tabellone grazie a uno special exempt), ha giocato con calma e tranquillità, mostrando un bagaglio tecnico decisamente interessante. In particolare, col servizio in kick e diverse discese a rete, ha messo in grande difficoltà Sonego. In oltre due ore e mezza, il torinese non ha trovato una chiave per decifrare il servizio dell’avversario ed è stato a un passo dalla sconfitta. Sul 4-4 al terzo si è trovato 0-40 e ha cancellato cinque palle break. Sciupati tre matchpoint sul 6-5, si è trovato a giocare un delicato tie-break. Avanti 4-1 e poi 5-3. Sonego ha perso tre punti consecutivi e ha dovuto fronteggiare un matchpoint. Ha fatto un bel respiro e lo ha annullato con na bella prima di servizio. Pochi minuti dopo, uno splendido dritto stretto gli regalava un successo d’oro per il morale. Al secondo turno, se la vedrà con lo slovacco Alex Molcan. Degli undici italiani in gara, in sette hanno scavallato il primo turno. Molto bene Gianluca Mager e Gianluca Di Nicola, ha vinto una bella partita Walter Trusendi, in rimonta contro il picchiatore svedese Jonathan Mridha. Ok anche l’altoatesino Alexander Weis, i cui corregionali sperano che sia l’erede di Andreas Seppi. Passa anche l’idolo di casa Andrea Pontoglio, n.974, seguito dall’altro mito locale Andrea Agazzi. Pontoglio non ha avuto problemi contro il croato Toni Simonovic, facendo valere tutte le sue qualità di pedalatore, sempre più convinto dei propri mezzi.

MAIN DRAW: SETTE ITALIANI PIU’ YMER

Sorteggiato il tabellone principale: già certa la presenza di sette italiani, poiché si sono aggiunte due wild card. L’ultimo invito FIT è stato assegnato al giovane Andrea Pellegrino, reduce da un buon torneo a Cordenons, mentre non sarà ai nastri di partenza il baby fenomeno Alexei Popyrin. Il suo invito è andato ad Andrea Vavassori. In un tabellone guidato da Guillermo Garcia Lopez (che attende un qualificato), il match più interessante riguarda proprio Pellegrino, opposto al giovanissimo spagnolo (di origine tedesca) Nicola Kuhn, che soltanto un mese fa ha vinto il ricco Challenger di Braunschweig. La sfida a distanza tra Italia e Spagna prosegue con gli impegni delle altre wild card: Gianluigi Quinzi è opposto a Bernabe Zapata Miralles, mentre Julian Ocleppo esordirà con Carlos Taberner. Da segnalare la presenza di Tommy Robredo: l’ex n.5 ATP attende un qualificato, mentre ha trovato posto in tabellone Elias Ymer: il “colored” svedese è stato ammesso come special exempt grazie al buon torneo a Cordenons.

TROFEO DIMMIDISI’ MANERBIO (43.000€, terra battuta)

Primo Turno Qualificazioni

Federico Gaio (ITA) b. Hugo Nys (FRA) 6-4 3-6 6-3
Davd Vega Hernandez (SPA) b. Andre Ghem (BRA) 6-1 7-5
Gianluca Mager (ITA) b. Martin Cuevas (URU) 6-0 6-1
Walter Trusendi (ITA) b. Jonathan Mridha (SWE) 6-7(2) 6-3 6-1
Lenny Hampel (AUT) b. Daniel Munoz de la Nava (SPA) ritiro
Gianluca Di Nicola (ITA) b. David Lucs Ambrozic (SLO) 6-0 6-0
Alexander Weis (ITA) b. Alessandro Coppini (ITA) 7-5 6-1
Davide Pontoglio (ITA) b. Toni Simonovic (CRO) 6-1 6-2
Lucas Miedler (AUT) b. Ilja Vucic (SRB) 6-4 6-4
Lorenzo Sonego (ITA) b. Romain Arneodo (MON) 3-6 7-5 7-6(6)
Alex Molcan b. Arthur Surreaux (FRA) 6-1 6-1
Miliaan Niesten (NED) b. Oleksandr Bielinskyi (UCR) 6-2 7-6
Maximilian Neuchrist (AUT) b. Christian Lindell (SWE) 6-1 6-4
Josh Hagar (USA) b. Giuseppe Tresca (ITA) 6-4 4-6 6-4
Constant Lestienne (FRA) b. Riccardo Bonadio (ITA) 6-3 6-4
David Pichler (AUS) b. Giorgio Ricca (ITA) 6-3 6-3