da Genova, Paolo Cresta – foto ©Paolo Cresta
La mattinata all’Aon Challenger di Valletta Cambiaso a Genova, inizia scoppiettante. Non sul centrale, ma sul campo 1, per far coincidere i tempi di riposo tra singolare e doppio, si è disputata quella che potrebbe essere stata la finale: il brasiliano Thomaz Bellucci contro lo slovacco Martin Klizan.
Il primo set a favore nettamente del favorito Klizan che, come un treno, impone il suo ritmo anche nel secondo set. Il match sembrerebbe terminato quando sul 5 a 4 la Boa Sorte (fortuna in portoghese) o forse un poco di malizia del brasiliano, cambiano un destino che sembrava segnato. Entra in campo il fisioterapista per intervenire sul braccio di Thomas, il gioco riprende ma due smorzate consecutive dello slovacco cadono sua propria rete. Il servizio del favorito inizia a vacillare e a non entrare più di prima, il brasiliano brekka e si aggiudica incredibilmente il secondo set. Ora Klizan sulle smorzate dell’ avversario scende a rete ma invece di chiudere il punto sbaglia: sul 3 a 0 dell’ avversario, lo slovacco per sfogo disintegra integralmente la racchetta, prendendosi un warning. Sul 4 a 0 il buio, lo slovacco stende la mano al giudice, si ritira, il pubblico attonico a bocca aperta, incredulo, pochi attimi di silenzio, uno scrosciante applauso saluta il vincitore. Il lucky loser Bellucci, che era stato ripescato, diventa lucky winner terminando la partita (3-6; 7-5; 4-0 ritirato).
Sul centrale intanto, la comunità cilena di Genova, supporta il suo beniamino e Christian Garin ha la meglio sull’indiano Sumit Nagal (3-6; 6-3; 6-4). Sul campo 2 il polacco Hubert Hurkacz solleva le braccia e vince sull’ argentino Juan Ignacio Londero in tre set (5-7; 7-5; 6-0). Stefano Travaglia liquida in due set il croato Viktor Galovic (6-4; 6-4). E’ Federico Delbonis a riporta i colori azzurri argentini in alto e corona con disinvoltura una facile vittoria su Giovanni Fonio che comunque lascia il torneo a testa alta (6-1; 6-3).
Nel pomeriggio gli appassionati iniziano a gremire nuovamente il campo 1. Lorenzo Sonego fa sognare, commuove, combatte come un leone, si getta anima e cuore su ogni palla. Il primo set è a suo favore, inizia male il secondo poi recupera e supera il russo. Sul 4 a 4 forse un poco di nervosismo dell’ italiano che lamenta le condizioni del campo e qualche rimbalzo anomalo, Vatutin si aggiudica il secondo. Il terzo set l’ italiano fa’ un guizzo e recupera un 5-4 che sembrava pregiudicargli la vittoria: entra nei quarti di finale con il punteggio (6-4; 4-6; 7-5) e le urla di felicità di tutti gli spettatori.
Si conclude la giornata in maniera emozionante. Andrea Basso da il meglio di se, tatticamente ineccepibile, capisce dopo essere sconfitto il primo set, che difendersi non è il gioco migliore. Per contrastare il tedesco Dustin Brown bisogna attaccare e cerca di farlo: il servizio del genovese viaggia intorno ai 190Km/h e riesce a piazzarlo più volte di prima, sotto rete mette più volte in difficoltà l’ avversario che però è insidioso e difficile da manovrare, i cambi di ritmo di Brown sono impressionanti e il secondo set è da palpitazioni. Basso conduce (4-0) nel secondo ma Brown lo raggiunge sino al (5-5): un punto del set decisivo cade dal nastro sul capo dell’ avversario e Basso per un momento fa’ sognare. Dustin sembra un po’ innervosito anche perché il tifo è tutto per Andrea in uno stadio gremito come se fosse una finale e non gli ottavi. Il terzo è tutto di Brown che fa assoli con la racchetta come se fosse Jimmy Hendrix: diritti lungolinea, smorzate smorza fiato, addirittura una pallina rimbalza nel campo di Andrea e ritorna come radiocomandata nel campo di Dustin. Un colpo così ammazza qualsiasi tifoseria, un applauso unanime a coronare un giocatore di tutto rispetto il mach finisce (2-6; 7-5; 2-6). Dustin Brown prossimamente incontrera’ Lukas Rosol che ha sconfitto Paolo Lorenzi (7-6; 6-3).