Atp Challenger Firenze 2019, finale: Trungelliti, un sorriso che illumina Firenze

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Challenger Firenze, finale: Una facile vittoria contro Pedro Sousa (un po’ dolorante alla spalla) consegna all’argentino il secondo ATP Challenger. “Spero che possa essere l’inizio di una nuova carriera, adesso il mio obiettivo è stare bene fisicamente e giocare una stagione senza problemi fisici”. Tanto pubblico per la finale. Il direttore Carlo Alagna: “Settimana eccellente”.

 

Il travolgente sorriso di Marco Trungelliti rimarrà la foto ricordo, l’immagine più bella della seconda edizione della Firenze Tennis Cup – Trofeo Toscana Aeroporti (46.600€). Dopo le furibonde battaglie dei giorni scorsi, l’argentino ha vissuto il match più semplice nella finale contro Pedro Sousa. È stato un 6-2 6-3 piuttosto agevole, quasi sempre senza storia. Per Trungelliti è il secondo Challenger in carriera dopo il titolo dell’anno scorso, sempre in Italia, a Barletta. Con gli 80 punti (e un assegno di 6.190 euro) risalirà al numero 167 ATP, ottima base per ripartire.

 

Ha già dato forfait dal torneo di Barcellona e tornerà in campo tra qualche settimana, nelle qualificazioni di un torneo ATP (Mosca o Stoccolma, dipenderà dall’entry list). Sul Centrale del CT Firenze ha avuto qualche patema soltanto nel primo game, quando ha rimontato da 15-40. Un break immediato lo ha portato sul 2-0, poi un altro “strappo” al termine di un combattuto ottavo game fissava il punteggio sul 6-2. Nel secondo, una gran risposta di rovescio fissava il punteggio sul 2-0. In quel frangente c’era la reazione d’orgoglio di Sousa, che brekkava a zero e risaliva sul 2-2 (complice qualche errore di un Trungelliti forse troppo sicuro di sé).

 

La partita prendeva la direzione definitiva nel sesto game, quando il portoghese commetteva due doppi falli, complice un piccolo problema fisico che gli impediva di servire al meglio. Dieci minuti dopo, Trungelliti poteva sollevare le braccia al cielo per la gioia di mamma Susana e del fratello Andrè, con lui a Firenze insieme a nonna Dafne (che però è rimasta in hotel per scaramanzia). “Con Pedro ci conosciamo bene, sono sempre partite difficili, credo che alla fine gli facesse un po’ male la spalla perché serviva piano e questo mi dava tranquillità e agio per comandare lo scambio – ha detto Trungelliti – oggi c’era un po’ di vento, situazione inedita per questa settimana, lui non ha giocato la sua migliore partita e io ho approfittato della situazione”.

 

UN DOLCE VIAGGIO DI RITORNO

Al netto dei problemi fisici del portoghese, Trungelliti conosceva la chiave per metterlo in difficoltà, avendolo battuto in 5 dei 6 precedenti. “So che tipo di tattica adottare, il problema – come sempre – è metterla in campo. Dipende anche dall’avversario, da come gioca, da come serve… diciamo che oggi l’ho seguita alla lettera”.

 

Il successo al Challenger Firenze ha un grande valore simbolico, perché “lava via” una stagione difficile sotto tanti aspetti, non solo tennistici. E allora ci si domanda se può essere l’inizio di una nuova carriera. “Onestamente non lo so – dice l’argentino – per il momento, vorrei concentrarmi sulla salute. Vorrei stare bene, anche questa settimana ho rischiato di non giocare per il problema alla schiena. La prossima mi fermo, poi durante la preparazione invernale cercherò di lavorare nel miglior modo possibile per avere una stagione tranquilla, senza infortuni”. Dopo le fatiche fiorentine tornerà a casa in macchina, nella sua residenza di Andorra. Era partito un paio di settimane fa per Biella, poi si è spostato a Firenze. “Andorra-Biella sono 9 ore, per noi non è tanto – sorride Trungelliti – viaggio in sicurezza, non è un fastidio. Mi piace viaggiare in macchina perché mi dà la dovuta tranquillità durante i tornei.

 

Sapevo che il viaggio di ritorno sarebbe stato più lungo, ma con il trofeo in mano sarà molto più dolce. Certo, se avessi perso sarebbe stato un problema…”. Durante la premiazione, aveva ringraziato il pubblico di Firenze, molto numeroso per questa finale (c’era anche lo storico presidente FIT Paolo Galgani, fiorentino, oggi quasi 84enne). “Talvolta nei Challenger arriviamo in fondo e non c’è nessuno a vederci. Invece in Italia il pubblico è molto numeroso e presente. Non ho visto la città perchè ero impegnato con il torneo, però posso dire che sia meglio così, perché significa che sul campo le cose sono andate bene!”.

 

ALAGNA: “SETTIMANA ECCELLENTE”

Un pizzico di delusione per Sousa: con sportività, non ha fatto allusione all’infortunio. “Forse ero un po’ stanco perché ho iniziato il torneo giovedì con due partite, però Marco è stato molto bravo. In generale è stato una buona settimana, ovviamente volevo vincere ma devo pensare positivo. La finale è un buon risultato, la prossima settimana proverò a fare ancora meglio”. Intanto salirà al numero 115 ATP, non così distante dalla 99esima posizione conquistata lo scorso febbraio.

 

Dopo la pioggia di inizio settimana, la Firenze Tennis Cup – Trofeo Toscana Aeroporti è terminata con un bel sole e un cielo azzurro che rappresenta un buon auspicio per il futuro del torneo. Grande soddisfazione per il direttore Carlo Alagna: “Sono mancati gli italiani nelle fasi finali, ma abbiamo avuto grandi partite e ottimi giocatori come Kohslchreiber e Haase, oltre a un fantastico vincitore e una bella vittoria del pubblico. È stata una settimana eccellente, l’appuntamento è all’anno prossimo per una terza edizione ancora più bella”.

 

Challenger Firenze, la finale

Marco Trungelliti (ARG) b. Pedro Sousa (POR) 6-2 6-3

Firenze Tennis Cup – Trofeo Toscana Aeroporti