Gli sono bastati tre quarti d’ora per lasciare il segno sugli Internazionali Città di Brescia. Alejandro Davidovich Fokina è noto per aver vinto Wimbledon Junior quattro mesi fa, ma l’impressione è che non resterà un successo isolato. Il giovane spagnolo (figlio di uno svedese e di una russa) ha superato Farrukh Dustov con un rapido 6-3 6-4.
Gli sono bastati uno scatto in avvio e un break sgraffignato nel cuore del secondo set per avere la meglio sul finalista del 2014, entrato in tabellone grazie al ranking protetto. Dustov è stato fermo da agosto 2016 ad aprile 2017 per un infortunio, e in effetti sta faticando nel ritrovare il livello espresso tra il 2014 e il 2015, quando aveva fatto una fugace apparizione tra i top-100 ATP. Al di là di questo, Davidovich è piaciuto: lui dice di ispirarsi a Novak Djokovic, ma il suo tennis sprigiona una maggiore fantasia. Nel secondo set si è concesso uno spettacolare tweener fronte rete, da fondocampo. Ha un naturale senso dello spettacolo e un atteggiamento grintoso che piacerà al grande pubblico. Quest’anno voleva chiudere tra i top-500 ATP e ce l’ha fatta. L’impressione è che nel 2018 possa fare irruzione nei quartieri alti, a patto che non si faccia prendere dalle distrazioni tipiche del teenager. A Brescia è seguito da coach Jorge Aguirre, con il quale lavora da cinque anni, e tutti gli appassionati sperano di vederlo al secondo turno contro Andreas Seppi. Lui ha fatto il suo dovere, adesso tocca ad Andreas.