Roland Garros: Caruso nel paese delle meraviglie. Adesso la sfida a Djokovic, perché sognare non costa nulla.

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©Patrick Boren

Da Parigi, Fabrizio Salvi – Foto credit ©Patrick Boren

Madame et Monsieur, Salvatore Caruso. Il siciliano in versione deluxe supera in tre set Gilles Simon e si aggiudica un superlativo terzo turno contro Novak Djokovic. Quello di oggi nel nuovo – e bellissimo – campo 14 è stato un incontro ritmato, nel quale chi ha avuto più continuità di gioco e saputo mettere più qualità ha vinto e, oggi, Salvatore ne aveva decisamente di più. La Francia è davvero il paese delle meraviglie per i nostri colori.

I PRIMI DUE SET. Dal nostro punto di vista è corretto dividere il match nel seguente modo: i primi due set ed il terzo, che ha fatto storia a sé per i motivi che andrete a leggere in seguito. Andando con ordine, Caruso ha iniziato alla grandissima l’incontro, decidendo di restare fedele al suo schema di gioco e di non snaturarsi al cospetto di un ex top 10 come Simon. Piedi ben saldi sulla linea di fondo e tenuta ferrea sulle diagonali. Una tattica che il francese ha sofferto, perché dall’altra parte della rete gli piovevano palle profondissime e millimetriche, senza possibilità di essere contrattaccate. Caruso ha fatto della solidità granitica il suo mantra, mentre al resto c’ha pensato Gillou commettendo un’insolita montagna di errori (42 in totale nel match). In 36 minuti il primo set era già nelle mani di Caruso col punteggio di 6 giochi ad 1.

Il secondo set comincia col botto. La trama è la stessa; lunghi scambi da fondocampo e zampata fulminea a rete di tanto in tanto. Il break arriva subito e conferma quanto di buono fatto nel set precedente. Simon non ha scampo, il suo gioco non produce frutti, e le sue palle continuano ad uscire in larghezza e lunghezza. Un disastro che porta Salvatore avanti di due set allo scoccare dell’ora e 13 minuti di gioco.

IL TERZO SET, STESSO ESITO, TRAMA DIFFERENTE. Una reazione di Simon era preventivabile, d’altronde non si sta in Top 100 dal 2006 (Best ranking 6 Atp) così per caso. Il francese ha vinto la battaglia – vera e propria – del secondo gioco durato 22 punti ed ha convertito la quinta palla break, portandosi prima sul 2 a 0 e poi sul 3 a 0. Sembrava onestamente fatta per lui, ma non perché Caruso avesse mollato, semplicemente perché il vantaggio era tale da lasciarlo presupporre. Niente di più sbagliato e, infatti, Salvatore si è ripreso il break a seguito di uno scambio durato ben 24 colpi, portandosi sul 3 a 1. E da li in avanti ha continuato a ricucire lo strappo, raggiungendo il 3 pari e mettendo la definitivamente la freccia nel gioco del 5 a 4.

Quello è il classico sliding doors che ti cambia la vita. Le occasioni che passano e vanno sapute cogliere. E Caruso lo ha fatto. Prima ha beneficiato di un doppio fallo che lo ha mandato a palla break e poi si è preso con aggressività il punto in risposta, chiudendo con autorità.

Sul turno di servizio successivo, quello della vittoria, il braccio ha comprensibilmente tremato. Ma gli Dei erano dalla sua parte e, a ben vedere, è stato giusto così. Ha chiuso al quarto match point,  dopo 2 ore e 20 di partita. Braccia al cielo, è un gran risultato. Con questo raggiunge anche il suo personale best ranking di 120 al mondo.

Adesso Caruso affronterà Djokovic nel terzo turno più emozionante della sua carriera. Nole non ha un grande ricordo dei suoi incontri con un tennista siciliano. A questo punto sognare non costa nulla e il Roland Garros è davvero il torneo dove l’incredibile diventa possibile. Il paese delle meraviglie.

 

IL RISULTATO

S. Caruso b. G. Simon 6-1 6-2 6-4