Due anni fa il nostro Alessandro Terziani se ne è andato. Lo ha fatto all’improvviso, lasciando un grande senso vuoto dietro di sé. Lui se ne è andato, ma il suo ricordo è rimasto qui con noi; autentico. Tangibile e indissolubile. “Terzius”, come veniva chiamato affettuosamente dai suoi colleghi della sala stampa, è una parte attiva del nostro progetto e, anche se non è qui con noi, il suo approccio, il suo spirito e la sua essenza continuano a far parte del nostro vivere quotidiano.
L’assenza di Ale, come lo chiamava con semplicità chi vi sta scrivendo, si fa sentire nel suo immancabile supporto quotidiano, nelle telefonate lunghe e piacevoli, nelle trasferte verso gli impianti sportivi, nelle riflessioni, nello scambio di opinioni su come fare le cose e nel suo animo sempre pronto a sdrammatizzare qualunque cosa succedesse. Perché ogni ostacolo poteva essere superato, oppure semplicemente non era mai così alto da non poterci fare una risata sopra. Il marchio di fabbrica dell’ironia, le sue espressioni memorabili come: “siamo giunti dove il pan si coce” per sottolineare il momento decisivo di una partita, la naturale lealtà, la passione autentica per lo sport e la capacità di semplificare anche le situazioni più spinose, sono solo alcuni dei tratti del suo carattere che vengono ricordati in ogni circostanza.
E poi c’è il tennis espresso impugnando una penna, grande compagna di vita insieme alla racchetta. Tiebreaktennis.it è nato nel 2017 da una sua intuizione e col passare degli anni ha attratto altri amanti di tennis con la passione della scrittura, mantenendo al suo interno un animo puro e spensierato, lo stesso che c’era anche quando era lui a gestirlo.
Ed è proprio al figlio di uno dei nostri collaboratori storici che Ale ha dedicato un pensiero scritto a mano, che riassume il suo sentimento verso il tennis.
In questi giorni di poca felicità e di tanta preoccupazione ci piace pensare di star facendo qualcosa di buono e di farlo anche per portare avanti il suo nome. L’anno scorso sia al Roland Garros, sia a Wimbledon, Ale non c’era. Il suo vuoto si è fatto sentire e, insieme ai tanti compagni di avventura di questi anni, i ricordi e gli aneddoti che lo riguardano si sono sprecati. Sembrava quasi fosse li con noi. Seduto accanto a noi.
Per questo è bello ricordarlo con la promessa di continuare a fare le cose con lo spirito che tanto gli piaceva: appassionato, ironico e gentile.
Un abbraccio Ale, non sai quanto ci manchi
PS. Ieri Terzius avrebbe compiuto 57 anni e alcuni dei tanti colleghi del mondo del tennis hanno voluto rivolgergli un pensiero
Ruggero Canevazzi – Al Roland Garros 2017, una sera, eravamo di ritorno in taxi alla nostra sistemazione, assieme a Simone Eterno. Giunti a destinazione, Terzius pensò bene, col suo candore di bambino, di aprire la portiera dal lato della strada, senza minimamente curarsi della macchina che stava sopraggiungendo. Il potente clascon dell’auto, riuscita a schivare il taxi per un soffio, fu inferiore solo all’urlo di Simone: “Terzius, che caxxo fai????” Lui incrociò i nostri occhi increduli e spalancati per lo spavento, rispondendo con uno sguardo a dire: “Ma va, esagerati”. Avremmo voluto mandarlo a quel paese, ma scoppiammo tutti in una grossa risata fraterna, mentre il tassista ci malediceva…
Antonio Garofalo – “Siamo giunti dove il pan si coce”. Alessandro c’è arrivato troppo presto, ma ci ritroveremo lassù a ridere e scherzare su quei quattro matti con la racchetta in mano.
Roberto Bartolozzi – Alessandro ascolta non credo che tu sia molto lontano ti sento vicino alcune volte anzi. Spesso ti sogno so che aspetti tutti quanti un giorno ci ritroveremo la dove il pan si coce appunto come dicevi sempre tu e così potrò rivedere quel taccuino magico sulla quale con uno stile tutto tuo raccontavi la partita ed il tuo amore per questo sport da te cosi tanto amato i toscanacci come noi sanno come fare per non lasciarsi mai…… ti ho voluto bene e te ne voglio ancora grande amico mio.
Daniele Azzolini – Mi stordivano i silenzi di Terzio, non era uomo di molte parole, ma di lunghi e sentiti silenzi. A cena la sera lo incalzavo un po’ e lui stava zitto e felice, ma quando dicevo una s******ta aveva un display che si accendeva sul volto e me lo diceva, senza dirmelo. Rideva moltissimo alle storie del Bartolozzi, che gli facevano da terza e quarta portata. Ed era sveglio. Una volta a Melbourne gli dicevo dei miei gusti musicali e non so perché usai l’espressione “la legge del contrappasso”.
Mi guardò in tralice e mi corresse… “del contrabbasso”.
Ruggero Canevazzi – “Terzius non trovi gli occhiali? Ma non sono questi accanto al monitor? ” Faccia stupita della sua incantevole goffaggine, che dopo un attimo veniva sconfessata da battute fulminanti, tipo quella sopra riportata da Daniele. Ci manchi Terzius
Riccardo Crivelli – Grande Terzius. Un pensiero affettuoso
Luca Marianantoni – Un grande abbraccio
Stefano Semeraro – Un bacio e un abbraccio
Enrico Milani – Un grande amico indimenticabile
Daniele Flavi – Non lo dimenticheremo mai…