di Daniele Rossi
Continua l’avvicinamento agli Australian Open con altre 4 tappe, divise equamente tra uomini e donne.
Ad Auckland settimo successo in carriera per Roberto Bautista Agut, numero 21 Atp e testa di serie numero 5. Lo spagnolo, che risultati alla mano gioca meglio sul cemento che sulla terra, ha approfittato di un tabellone piuttosto comodo in cui il leader del seeding Jack Sock, è uscito al primo turno per mano del tedesco Gojowczyk. Roberto ha comunque dovuto penare in semifinale, dove gli ci sono voluti tre tie-break per piegare la resistenza di Robin Haase.
Dall’altra parte del tabellone si è fatto strada il redivivo Ferrer, che ha mandato a scuola Chung, per poi fermarsi davanti ad un ispiratissimo del Potro, anche lui giustiziere di due Next Gen, ovvero Shapovalov e Khachanov. Come spesso gli è accaduto negli ultimi anni però, l’argentino si è spento sul più bello, cedendo il secondo titolo in Nuova Zelanda a Bautista Agut.
Per lo spagnolo a Melbourne primo turno insidioso nel derby iberico con Verdasco, mentre del Potro se la vedrà con il giovane statunitense Tiafoe.
ATP 250 AUCKLAND
(5) R. Bautista Agut b. (2) J. del Potro 6-1 4-6 7-5
Decisamente più incredibile l’epilogo del torneo di Sydney. Danil Medvedev, semifinalista alle Next Gen Atp Finals di Milano, conquista il suo primo torneo in carriera dopo una finale rocambolesca e una settimana ricca di colpi di scena. Il 21enne moscovita voleva giocare ad Auckland, ma trovandosi le porte sbarrate ha ripiegato su Sydney cominciando addirittura dalle qualificazioni (solo due match in realtà con due giocatori, Zhurbin e Safranek, di livello decisamente basso). Medvedev nel main draw ha superato Kohlschreiber, Donaldson, il nostro Lorenzi e Fognini in un match buttato via dal ligure, di cui vi abbiamo parlato già qui.
Dall’altra parte si è fatto strada il grande protagonista di questi giorni, Alex De Minaur, erede designato di Lleyton Hewitt. Il fisico gracile e il visetto imberbe, contrastano con la grinta e la passione che mette in campo De Minaur, che non per niente si è già guadagnato il soprannome di ‘Demon’. Il 18enne nato proprio a Syndey, ha messo in fila avversari di livello come Verdasco, Dzumhur, Feliciano Lopez e Paire.
La finale ha messo in mostra tutti i pregi e difetti dei giovani in campo, tra bei colpi, incertezze e rimonte. Ha prevalso la maggiore freddezza ed esperienza di Medvedev, ma il pubblico australiano ha di sicuro trovato un nuovo idolo.
Per il russo primo turno agli Australian Open con Kokkinakis, più difficile il compito per De Minaur (in tabellone grazie ad una wild-card), che giocherà contro Tomas Berdych.
ATP 250 SYDNEY
(Q) D. Medvedev b. A. De Minaur 1-6 6-4 7-5
Sempre a Syndey, ma sulla sponda femminile, continua la marcia di ‘Kerberator’. La tedesca sembra improvvisamente tornata l’implacabile carro armato del 2016, come aveva già fatto vedere nella Hopman Cup, finita da imbattuta in singolare.
La Kerber, in un torneo molto competitivo, si è sbarazzata di Safarova, Venus Williams, Cibukova e Giorgi, prima di dominare anche la finale sulla giocatrice di casa Ashleigh Barty, che ha approfittato del walkover della Muguruza nei quarti, per poi vincere il derby in semifinale con la Gavrilova. Decimo torneo in carriera per la Kerber, che si proietta tra le favorite per lo Slam australiano.
WTA PREMIER SYNDEY
A. Kerber b. A. Barty 6-4 6-4
Nella capitale della Tasmania, Hobart, vince la 22enne Elise Mertens, giocatrice poco appariscente, ma in decisa crescita. La belga in finale ha superato in tre lottati parziali la rumena Buznarescu, arrivata clamorosamente in fondo senza perdere neanche un set contro Cornet, Friedsam, Riske e Tsurenko. Per la Mertens primo torneo in carriera e un tabellone interessante all’orizzonte in quel di Melbourne.
WTA INTERNATIONAL HOBART
(2) E. Mertens b. M. Buznarescu 6-1 4-6 6-3