Federer vince contro Sandgren annullando sette match point nel quarto set, quando sembrava ad un passo dal tracollo, e vola in semifinale. Lo svizzero ha accusato problemi fisici alla coscia e alla schiena che lo hanno pesantemente condizionato dal terzo set in avanti.
Nemmeno il più perfido dei giallisti avrebbe avuto tanta fantasia, o perfidia, nel raccontare quello che è successo nel controverso pomeriggio sulla Rod Laver Arena. Roger Federer si è presentato all’incontro dei quarti di finale contro l’americano Tennys Sandgren con i favori del pronostico e l’inizio è sembrato confermarli in pieno. Niente da fare nel primo set per lo statunitense, che non è riuscito a imbastire niente di particolarmente incisivo per scalfire il gioco armonioso e geometrico del campione svizzero.
Con la situazione chiaramente sotto controllo e con il primo parziale già in tasca, lo scrittore giallista di cui prima ci mette lo zampino e instilla la prima pillola di adrenalina al lettore; Federer cala vistosamente con tutti i colpi. Perde la misura del diritto più di una volta, rallenta al servizio e soffia involontariamente sulla piccola fiammella che teneva viva la speranza di Sandgren di fare partita alla pari con il 20 volte campione Slam. Lo statunitense, lottatore nato, non si fa pregare nel farsi grande e nel cercare di cogliere l’occasione della vita che fino a una manciata di minuti fa sembrava folle anche solo pensare. L’americano vince il secondo set per 6 a 2 e mette tutto in discussione.
Nel terzo set Federer continua il trend negativo e rivela al pubblico un malessere fisico alla schiena, non nuovo a lui, che non fa altro che influenzare ancora più negativamente il suo rendimento. A questo lo svizzero aggiunge un pizzico di nervosismo – che gli costa un warning – e un’espressione tutt’altro che rincuorante per i suoi fan. Sandgren, dall’altro lato, si trova a fronteggiare un avversario decisamente debilitato, ma che porta pur sempre quel cognome li. Per il momento non sembra subire la pressione della grande occasione e gli rifila il secondo 6 a 2 di fila e si porta avanti 2 a 1 nel totale dei set, ad un solo parziale dal traguardo della vita.
Il vero capolavoro del romanzo giallo è nel quarto set, nel quale il campione menomato era ad un passo dal tracollo, mentre l’underdog si avvicinava a passi decisi verso il grande shock della giornata. Con Federer a ritmo ridotto, il risultato si mantiene in equilibrio solo grazie alla sua ferrea volontà da campione. Volontà e dedizione al sacrificio che si manifestano il tutta la loro forza nel drammatico decimo gioco, dove Sandgren si trova con la racchetta di fronte alla più grande occasione della carriera: tre match point a suo favore sul 5 a 4 sul servizio di Federer. Sandgren li spreca letteralmente tutti e tre con errori gratuiti e tiene vivo il campione.
Ma il set non è ancora finito e le occasioni a volte ritornano. È così per lo statunitense che sul successivo tiebreak si ritrova in tasca altri quattro match point. Federer gioca praticamente tutti i match point con la seconda di servizio, ma mette in campo una grande concentrazione che, combinata con un normale irrigidimento di Sandgren, lo toglie dagli impicci e gli consegna incredibilmente il set.
Superato lo scoglio e (forse) anche un po’ di dolore, Federer comincia il quinto set cercando di togliere il servizio all’avversario. Tenta due volte nel secondo gioco, senza successo, ma ci riuscirà nel sesto gioco quando si porta in vantaggio per 4 giochi a 2. Incanalato il set nel verso giusto, per Roger non resta altro da fare che condurlo in porto, senza ulteriori colpi di scena. Così sarà, poiché lo svizzero chiuderà questo meraviglioso, drammatico, avvincente incontro al suo primo match point, scacciando la paura e alleviando il dolore. Dopo 3 ore e 28 minuti di gioco, la semifinale è sua.
Australian Open 2020
Il risultato
R. Federer b. T. Sandgren 6-3 2-6 2-6 7-6(8) 6-3