Da Umago, Fabrizio Salvi
Marco Cecchinato fa il suo esordio nel torneo e batte in tre set Jiri Vesely. Il ceco conclude una partita che deve aver vissuto come un calvario, avendo chiamato il medical time out dopo soli 25 minuti di gioco per un problema alla coscia. Cecchinato incontrerà Djere nel prossimo turno.
CECCHINATO SUPERA LO SPAURACCHIO VESELY. Il palermitano ha superato il primo turno, ma è stata una vera fatica. Vesely, che ieri aveva già sbattuto fuori l’italiano Stefano Travaglia, ha giocato con un evidente problema alla coscia sinistra, all’altezza dell’inguine. Un infortunio palesato dopo appena 25 minuti di gioco, all’alba del secondo set quindi, e che si è portato avanti (aggravandosi) fino al 7 a 5 del terzo, quando l’orologio mostrava le due ore e diciannove minuti.
LA PRIMA FRAZIONE DI CECK. Non bene l’inizio e male il proseguo, con una prima di servizio tutt’altro che stabile e tante, troppe, occasioni concesse all’altissimo ceco di fargli male. Vesely, da parte sua, ha manovrato con maggior efficacia, sfruttando i suoi quasi due metri per schiacciare i rovesci a terra e mettere in confusione l’italiano. Il primo set si è concluso 6 giochi a 2 e i presupposti di rimonta ancora non si sono visti.
INFORTUNIO VESELY, LA PARTITA CAMBIA. Vesely chiama il medical time out dopo un game del secondo set e la partita è stata completamente ribaltata, capovolta. La contrattura all’altezza dell’inguine lo ha indubbiamente debilitato in termini di mobilità e di efficacia di colpi. Cecchinato è stato bravo a capire la situazione e a variare il suo gioco, proponendo quelle palle corte che hanno fatto sognare al Roland Garros e nel primo set di questo incontro proprio non volevano andare di la dalla rete. Con Vesely costretto a fondo campo, zoppicante e a denti stretti, Marco è riuscito a fare suo il secondo set e il presagio di un ritiro di Vesely appariva dietro l’angolo.
ALTISSIMA PROFESSIONALITÁ. Invece di scegliere la scappatoia più logica, quella del ritiro, Vesely ha continuato a gareggiare e a mordersi le labbra dal dolore, provando a giocarsi la sua partita punto su punto, game dopo game. Cecchinato, forse, potrebbe aver pensato di avere vita più facile, invece niente, se l’è dovuta sudare fino all’ultimissima pallina, segno di una professionalità spiccata dell’avversario e di un ritrovato spirito da parte sua. Cecchinato ha chiuso l’incontro a suo favore dopo aver vanificato una montagna di match point (6 nel decimo gioco, 5 game a 4 per lui) e ha messo il sigillo nell’unica chance avuta due giochi più avanti. “Tutti quei match point facevano parte di una partita già complicata di per se. – spiega l’italiano – Non avevo buone sensazioni da fondo campo e sono stato bravo a vincere il mio peggior match dell’anno. Qualche mese fa non avrei vinto un match come questo”.
Negli ottavi di finale incontrerà una vecchia conoscenza del circuito Challenger come Laslo Djere, con il quale ha un solo precedente a Milano nel 2016. Vinto. “Sarà dura perché lui viene da due belle vittorie (Cuevas e Marterer) ed è in un momento di fiducia”. Domani Marco avrà tempo per allenarsi bene e recuperare. La strada verso la finale è ancora lunga.
ALTRI INCONTRI. FUORI RAMOS-VINOLAS. Albert Ramos-Vinolas, uno dei favoriti di questa edizione, cade sotto i colpi di Dusan Lajovic. Un incontro davvero godibile, nel quale lo spagnolo non è riuscito a trovare le contromisure al gioco arioso e scaltro dell’avversario. Avanti anche Laslo Djere che ha battuto Maximilian Marterer e si aggiudica l’ottavo di finale contro Marco Cecchinato. In chiusura di programma, arriva la grande delusione per il numeroso pubblico sloveno presente sul centrale “Goran Ivanisevic”. Guido Pella ha, infatti, rimontato e battuto in tre set Aljaz Bedene, togliendo un’altra grande attrattiva del torneo.
Risultati di oggi:
[3] M. Cecchinato b. J. Vesely 26 75 75
L. Djere b. [9] M. Marterer 76(4) 63
D. Lajovic b. [5] A. Ramos-Vinolas 63 16 60
G. Pella b. A. Bedene 57 64 64