Di Adriano Spataffi
Finalmente un Fabio Fognini come lo vorremmo sempre, non tanto per il lilvello del gioco, perché oggi non ha offerto una gara memorabile nonostante i soliti sprazzi di classe, ma perché contro Jack Sock, Fognini ha vinto una gara difficile, di quelle che si mettono male e che danno tanti spunti di fristrazione: un avversario che non dà ritmo, un gioco che non brilla con tanti errori e palle decentrate, un piccolo infortunio e un arbitro un po’ troppo fiscale in un momento delicato. Queste componenti di solito fanno sì che a fine gara Fognini raccolga poco, consegnando però materiale per YouTube non di matrice tecnica. Invece stasera Fabio vince la battaglia più dura, contro i suoi nervi, e porta a casa un incontro delicatissimo.
In una superficie così rapida, i missili al servizio di Sock rendono molto difficile la partenza del punto, l’americano, però, non ha la continuità, ad esempio, del connazionale Isner, anzi, tende a concedere qualche chance con la seconda palla. Fognini, dal canto suo, non ha bisogno di rischi eccessivi con la prima palla: l’avversario non ha una grande mobilità e la soluzione migliore risulterà essere quella di una prima palla di servizio ad aprirsi il campo, per poi chiudere con il colpo successivo o, al massimo, con una voleé.
Fognini capisce che, entrato nello scambio, ha più soluzioni dell’avversario, ed il match si giocherà lì, con Sock a cercare gli uno-due e Fognini a contenere i primi colpi, per poi approfittare della migliore tecnica.
Il servizio dell’italiano cede al secondo turno, sul 2-1, quando, dopo aver recuperato da 30-40, Fogni si guadagna la possibilità del 2-2, entra nello scambio, ma un diagonale di diritto dell’americano viene deviato dal nastro, facendo trovare la palla molto più vicina al tennista ligure e con meno peso su cui appoggiarsi; Fognini sbaglia e ne conseguiranno due punti giocati con insofferenza, un diritto sbagliato in uscita dal servizio, e un doppio-fallo.
Sock macina prime con ottima continuità e sembra inavvicinabile fino al 5-3; quì l’americano si trova avanti per 30-0 e cala d’improvviso: un doppiofallo e tre errori di diritto rimettono Fognini in corsa.
Si prosegue fin al tie-break, Fogni parte male e Sock stavolta non si lascia recuperare vincendo il primo set.
Oltre a un po’ di nervosismo, l’italiano palesa un problema al ginocchio sinistro e l’incontro si ferma per l’intervento medico. Dopo un po’ di colloqui tra medico, direttore, arbitro e Fogni, si può riprendere ed il match si rimette nei soliti binari.
Nonostante un paio di palle break concesse da entrambi, i servizi non si tradiscono e si va di nuovo al 6-6. Fognini sembra aver accettato una gara giocata su poche chance in risposta, torna lucido e positivo, anche perché Sock concede diversi regali, soprattutto nei pressi della rete. Al tiebreak stavolta il numero uno d’Italia va 3-0, e sarà lui a mantenersi avanti fino al 4-2.
In apertura terzo set Sock parte incredibilmente con il freno a mano tirato: sotto 0-40 va 30-40 con due prime palle che non tornano indietro ma quì commette un clamoroso doppiofallo che gli mette subito il set in salita.
Al cambio campo arriva il fisioterapista anche per Sock, che richiede un intervento alle spalle, precisamente molto vicino al collo.
Fognini conduce fino al 3-2, quando ha due possibilità di mantenere il servizio ma commette due errori in palleggio e scivola ai vantaggi, dove a spuntarla è l’americano.
Il game successivo inizia 15-0 senza giocare, l’arbitro assegna, infatti, un penality-point a Fognini come secondo avvertimento per lancio della racchetta. Anche se a termini di regolamento ci poteva stare, ma il lancio non è stato nulla di eclatante, a mettere ulteriormente il dito nella piaga è il fatto che il giudice di sedia in un primo momento aveva lasciato correre, salvo poi tornare sui suoi passi su richiesta dell’americano.
Ne segue un gioco che nemmeno inizia, perché Fognini, complice il fatto che Sock mette tre prime palle, lascia andare il braccio in modo visibilmente stizzito, sparando risposte fuori di metri.
Sul 4-3 Fognini scivola 0-30 e il sentimento che potrebbe arrivare una rinuncia alla gara si fa strada: Fabio, invece, da questo momento aggiusta le cose, chiudendosi in una ssilenziosissima e composta concentrazione, senza più lasciar trapassare sentimenti nel bene e nel male.
Sul 5-4 il gioco va ai vantaggi, Fognini annulla due match point con due seconde palle sulla riga, poi, al game successivo, Sock sembra accusare il colpo e Fabio è bravissimo ad approfittarne gettandogli addosso tutta la pressione che porta l’americano a perdere il servizio. Al servizio per chiudere il match, Fognini gioca probabilmente il miglior game, senza lasciare scampo all’avversario e aggiudicandosi un posto nella bella sfida di domani che lo vedrà apposto a Zverev o Dimitrov.
F.Fognini b. J Sock 6-7 (3) 7-6 (2) 7-5