ATP ‘s-Hertogenbosch – La favola continua. Difficile trovare altre parole per descrivere la settimana da sogno del beniamino di casa Tim Van Rijthoven (n. 205 della classifica ATP), che non poteva onorare in modo migliore la wild card ricevuta dagli organizzatori dell’edizione numero 31 del Libéma Open.
Sull’erba di ‘s-Hertogenbosch il venticinquenne olandese ha fatto valere le caratteristiche tecniche di un gioco che ben si addice alla superficie e, dopo essersi concesso il lusso di rimontare un giocatore del calibro di Taylor Fritz agli ottavi, ha compiuto oggi un’altra impresa sbarrando la strada verso la finale al numero due del seeding (e numero 8 del mondo) Felix Auger-Aliassime.
Sceso in campo con le idee chiare, Van Rijthoven ha avuto il merito di giocare con maggiore lucidità del canadese i punti importanti del primo parziale. Quando nel sesto game Aliassime è incappato nel doppio fallo della parità (40-40), l’olandese ha avuto l’accortezza di attaccare il più quotato avversario sul lato del rovescio: scelta vincente che gli è valsa il break decisivo del set chiuso per 6 giochi a 3.
Nella seconda partita, Van Rijthoven ha subito il ritorno (oltreché la maggior esperienza ed attitudine a certi livelli) di Felix che, ottenuto il primo break nel quarto game approfittando di un gratuito dell’olandese, ha sfruttato il momento di blackout dell’avversario per involarsi sul 6 a 1.
Nel terzo e decisivo set, Van Rijthoven ha ritrovato solidità nel servizio e deliziato gli spettatori con l’efficacia del rovescio ad una mano. Nonostante la determinazione mostrata da Auger nell’impedirgli di giocarsi le chance di break (il canadese si è trovato sotto 0-40 due volte, nel quarto e nell’ottavo gioco), il tennista di Roosendaal non si è scomposto, in attesa dell’occasione che si è poi materializzata nel tie break: dopo aver ottenuto il decisivo minibreak al rientro dopo il cambio di campo (sul tre pari), Van Rijthoven ha chiuso al terzo match point a favore (il primo sul proprio turno di battuta) grazie allo schema servizio e dritto che ha fissato il punteggio sul 6-3, 1-6, 7-6 (5).
Alla prima finale in carriera (prima di questa settimana aveva vinto un solo match nel circuito), troverà la testa di serie numero uno del tabellone, Daniil Medvedev. Il moscovita, arrivato (pur non esprimendo il suo miglior tennis) in semifinale senza lasciare set per strada, ha avuto ragione dell’esperto tennista francese Adrian Mannarino, detentore del titolo in quanto vincitore dell’edizione 2019 del torneo, l’ultima disputata. Una versione a corrente alternata, quella di Daniil, sceso sul centrale probabilmente con la voglia di stare in campo il meno possibile, ma evidentemente non concentrato a sufficienza per riuscirci.
In un primo parziale caratterizzato da lunghi scambi (circostanza piuttosto insolita per la superficie), un Medvedev incerto al servizio ha concesso al francese di rientrare due volte nel set (dopo che in altrettante occasioni era stato avanti di un break) prima di chiudere sul 7 a 5.
Nella seconda partita, dopo aver strappato il servizio a Mannarino nel quinto game (quando il francese, messo alle strette dal rovescio di Daniil, è stato tradito dal suo dritto mancino), si è fatto poi riagganciare quando (sul 5-4) si è presentato a servire per il match. Ottenuto l’immediato contro break (doppio fallo del tennista transalpino), ha chiuso il match sul 7-5, 7-5.
Per il numero due del mondo, ancora a secco di titoli in questo 2022 condizionato dall’operazione ad un’ernia, si tratta della finale numero 24 (la prima dopo la rimonta subita da Rafa agli Australian Open), la seconda su erba dopo il trionfo di Mallorca della scorsa estate.
ATP s’Hertogenbosch
T. Van Rijthoven b. F. Auger-Aliassime 6-3 1-6 7-6(5)
D. Medvedev b. A. Mannarino 7-5 7-5