ATP Queen’s – Una finale per dare un ulteriore segnale al circuito ed innalzare ulteriormente le quotazioni – già piuttosto elevate – in vista dei Championships. Matteo Berrettini è tornato e, probabilmente per merito anche della superficie (oltreché del duro lavoro) ha raccolto subito forse ben più di quanto sarebbe stato lecito attendersi, anche per i più ottimisti. O forse no, visti i risultati del romano sull’erba negli ultimi anni: successo a Stoccarda, semifinale ad Halle ed ottavi a Wimbledon nel 2019; trionfo al Queen’s e finale a Wimbledon nel 2021; vittoria a Stoccarda (al rientro dopo quasi tre mesi di stop) una settimana fa.
Tra lui ed il bis ai Cinch Championships, un sorprendente Filip Krajinovic: il serbo, ancora a secco di titoli nel circuito a fronte delle quattro finali già disputate, che prima di quest’anno non aveva mai vinto un match sull’erba e che ieri è stato capace di estromettere dal torneo uno dei maggiori esperti della superficie nonché due volte trionfatore su questi campi, Marin Cilic.
Due i precedenti, entrambi su terra, tutti a favore dell’italiano: nella finale di Budapest del 2019 e lo scorso anno a Belgrado, in occasione dei quarti di finale. Si parte con il servizio di Krajinovic ed una risposta profonda di Matteo che chiude il punto con il successivo vincente di rovescio. Dopo un altro vincente, stavolta di dritto, è un passante in lungolinea di rovescio a regalare le prime palle break dell’incontro (0-40). Buona la reazione del serbo, che infila cinque punti di fila e tiene la battuta. È solo il primo game, ma dà subito il senso della partita, perché se Matteo tiene agevolmente i proprio turni con la devastante combinazione servizio e dritto, è su quelli di Krajinovic che si gioca il match.
Nel terzo game Berrettini si guadagna i vantaggi con uno scatto in avanti che vanifica la palla corta del serbo, tornando nuovamente a palla break con il successivo vincente di rovescio in allungo: Krajinovic si aggrappa al servizio e sventa ancora una volta la minaccia. Nel quinto game è un potente dritto in avanzamento a regalare la quinta palla break all’italiano: Berrettini attacca con un back profondo e chiude il punto a rete con una splendida volée di rovescio che vale il sorpasso.
Del tutto inattesa arriva però la reazione di Krajinovic, che nel game successivo si costruisce l’opportunità di rientrare con un ottimo passante di rovescio e scende poi a rete per prendersi l’immediato contro break (3 a 3) che sembra congelare il match. Almeno fino all’undicesimo game, quando Krajinovic spedisce in rete la variazione in lungolinea di rovescio cedendo nuovamente la battuta. Berrettini si presenta al servizio per chiudere il parziale che (nonostante il doppio fallo iniziale) fa suo senza tentennamenti con un vincente di dritto in avanzamento: 7 a 5 in 53 minuti.
Ci si aspetta che il peso delle quattro finali perse inizi a far capolino nella mente di Krajinovic, che ha invece il merito di restare inizialmente in partita aiutato anche dalla scioltezza di braccio di chi non ha nulla da perdere. Almeno fino al quinto gioco, quando Berrettini mette una seria ipoteca sul risultato finale: dritto devastante, rovescio sul lato opposto e chiusura in volée (0-40): Krajinovic subisce la risposta di Matteo e non trova il campo con il dritto cedendo il servizio a zero. A differenza di quanto avvenuto nel primo set, stavolta Matteo conferma il break e, senza lasciare al serbo alcuna chance in risposta, chiude tra gli applausi con il quattordicesimo ace della sua partita: 7-5 6-4 in 1 ora e 34 minuti.
La gioia può finalmente esplodere: un urlo liberatorio e la corsa in tribuna ad abbracciare il papà ed il team capitanato da Vincenzo Santopadre. La nona vittoria consecutiva consegna a Matteo il settimo titolo in carriera, il quarto su erba, il secondo in questo 2022 di cui le pagine migliori devono probabilmente ancora essere scritte. Ora c’è Wimbledon (dal 27/06 al 10/07), dove (forte delle 33 partite vinte sulle 39 giocate in carriera sulla superficie preferita – 84,62%) partirà tra i favoriti. Poi, l’ultima parte di stagione, quella in cui proverà a recuperare i punti che l’infortunio gli ha impedito di conquistarsi sulla terra rossa per regalarsi nuovamente un posto fra i migliori otto del mondo e tornare a giocarsi quelle Finals che lo scorso anno a Torino dovette abbandonare tradito dagli addominali. Sarebbe un’impresa, non impossibile ma certamente molto difficile. Una cosa, per intenderci, da Berrettini.
ATP QUEEN’S 2022
M. Berrettini b. F. Krajinovic 7-5 6-4