Adriano Spataffi
Alexander Zverev aveva già vinto con Fabio Fognini nell’unico precedente tra i due e sapeva cosa aspettarsi, la tattica appare chiara, prendere il punto in mano nei primi colpi e non concedere all’italiano la possibilità di trattare la palla e variare così il ritmo a piacimento. Sul braccio di ferro da fondocampo è ovvio che il simbolo della “next-gen” sia superiore, quando però Fognini ha la possibilità di uscire dalla schermaglia, e magari giocare un po’ di prestigio, si potrebbero aprire possibilità molto interessanti.
Dopo poco il servizio di Fognini cede, Zverev, più continuo soprattutto con la prima palla, può mettersi a gestire, spingendo in battuta e paziente in risposta, sapendo che l’avversario, costretto dal punteggio, prima o poi dovrà forzare qualche giocata. Sul 4-3 l’italiano mostra il meglio di sé, gioco strepitoso in risposta, condito dal punto più bello del match che ha visto ricami di Fognini e tweener di Zverev, con il ligure che alla fine ha la meglio e si riprende il break. A questo punto, però, di nuovo un calo al servizio: Zverev avanza il punto di risposta, mettendo pressione a Fognini fin dall’uscita al servizio, il gioco prende subito la piega “tedesca” e addirittura Fognini commette doppio-fallo sul 30-40. Troppo aspettarsi da un, pur giovane, numero 4 ATP, un secondo game al servizio incerto, e infatti il tedesco si va a prendere il primo set tornando incisivo fin dalla prima di servizio.
Sull’1-1 l’aggressività di Zverev in risposta premia ancora, complice una prima palla troppo altalenante, Fognini si ritrova spesso rimbalzato all’indietro dopo l’uscita dal servizio. Sotto 2-1 Fognini porta il gioco successivo ai vantaggi, qui però si vede la grossa differenza odierna dei due, con Zverev che, soprattutto da destra, può contare sul servizio per uscire da ogni situazione delicata, tanto che, nonostante la sessione dei vantaggi durerà più turni, l’italiano non avrà nemmeno una palla break.
Sul 3-1 Fognini gioca con frustrazione e poca fiducia: la prima palla non entra, così il ligure tenta di forzare la seconda ma con l’esito peggiore: tre doppi-falli che fanno volare Zverev. Il resto è scontato, Zverev “molla” il gioco in risposta ed è implacabile al servizio, forte della condizione mentale troppo superiore dato i due break.
Zverev chiude così il match ed il quadro dei quarti dove ad attenderlo c’era Rublev.