Non potevano esserci semifinali più prestigiose all’ATP 500 di Pechino con le due sfide Sinner-Alcaraz e Zverev-Medvedev che si annunciano epiche e dal sapore del tutto diverso. Nella parte alta del tabellone andrà in scena domani, alle 13.30 ora italiana, la settima sfida tra i due giovani destinati a dominare il futuro del tennis e nella parte sotto, il confronto numero diciassette del quasi “derby” russo, che avrà inizio alle 10.30.
Il primo set è stato in totale controllo di Jannik che è partito fortissimo e ha dettato le condizioni di gioco fin dalla risposta con l’intenzione di inchiodare il bulgaro nel suo angolo più debole, quello del rovescio, e alla quarta palla break gli ha strappato il servizio. Dimitrov ha avuto la possibilità per rientrare nel quarto game grazie a un paio di giocate spettacolari con il dritto ma Jannik gli ha lasciato la gloria effimera e con tre punti consecutivi ha tenuto la battuta, che poi ha gestito sempre con sicurezza fino a chiudere 6-4.
Nel secondo set, dopo un equilibrio iniziale dettato dai rispettivi servizi, Jannik ha preso spesso il sopravvento negli scambi costringendo il bulgaro a fare il “tergicristallo” per ribattere i suoi colpi angolati ma non ha saputo sfruttare due palle break conquistate nel quinto game e quattro nel settimo sbagliando con il dritto e poi, come spesso succede dopo tante occasioni sprecate, ha ceduto il servizio. Dimitrov non si è lasciato sfuggire l’improvvisa opportunità di servire per il set che ha chiuso 6-3 annullando altre due palle break.
Anche nel terzo set l’intensità della sfida è stata altissima. Jannik ha cominciato ancora spingendo al massimo e nel secondo game ha messo a segno il break, confermato subito dopo. Sembrava ormai normale amministrazione per Jannik e invece no, Dimitrov ha ridato fuoco alle polveri e lo ha costretto a soffrire per salvare una palla del contro break nel quinto game tenendolo sempre sulla corda. Non è stato facile per Jannik mantenere il vantaggio ma con grande puntiglio, sofferenza e testa ha imposto il suo gioco e con un altro break nel finale ha concluso 6-2.
Casper Ruud ha giocato un ottimo match ma non è bastato, Carlos Alcaraz è stato superiore senza mai mostrare attimi di debolezza. Eppure il norvegese era partito bene e, dopo aver annullato cinque palle break e salvato il servizio nel primo game reggendo il ritmo forsennato del suo avversario, ha messo a segno il break salendo poi 3-0. Alcaraz non ha gradito l’exploit, ha alzato a dismisura la pressione da fondo, si è presentato a rete a chiudere punti su punti e con splendide smorzate giocate qua e là ha segnato un parziale di dodici game a tre chiudendo il match 6-4 6-2.
Nella parte bassa del tabellone il primo a raggiungere la semifinale è stato Daniil Medvedev che ha fatto e disfatto a suo piacimento alternando fin dall’inizio momenti di oblio totale ad altri di massima concentrazione. Nel primo set ha sprecato per due volte due break di vantaggio cedendo il servizio subito dopo con errori madornali e doppi falli. Nel finale ha ritrovato continuità e, dopo aver strappato il servizio al Humbert per la terza volta ha chiuso 6-4. All’inizio del secondo parziale il russo ha avuto due palle break abilmente annullate dal francese e poi ha lasciato solo due punti nei primi tre turni di battuta mostrandosi molto sicuro. Nell’ottavo game però Medvedev si è inspiegabilmente perso e dalla palla del quattro pari ha ceduto il servizio con tre doppi falli consecutivi permettendo al francese di chiudere 6-3 con un facile turno di battuta. Alti e bassi anche all’inizio del terzo parziale con break in favore del russo nel secondo game e l’immediato contro break di Humbert, poi Medvedev ha smesso di “scherzare” e con quattro game consecutivi ha messo fine al match.
A seguire Alexander Zverev ha superato Nicolas Jarry in tre set conquistando l’ottava semifinale stagionale e la quinta sfida con il russo, sconfitto una sola volta quest’anno sul cemento di Cincinnati. C’è poco da segnalare nel primo set dominato 6-1 dal tedesco in ventitré minuti con un parziale di 24 punti a 8. Jarry ha vinto il sorteggio e ha scelto di rispondere ma non ci è quasi mai riuscito. Zverev ha servito in modo impeccabile concedendo solo un punto nei suoi quattro turni di battuta e non c’è mai stato gioco. Poco di più se ne è visto quando è stato il cileno a servire perché fin dall’inizio il tedesco ha risposto bene e, se non arrivava il vincente, raccoglieva gli errori del suo avversario salendo 5-0 per poi chiudere 6-1. Nel secondo set è iniziata la partita che ci si aspettava e c’è stata battaglia. Jarry ha servito meglio ed è calata la percentuale di prime del tedesco ma dopo i primi quattro game molto lottati, che comunque non hanno offerto palle break, i giocatori hanno alzato il livello al servizio dominando i propri turni di battuta e sono arrivati al tie break che è stato un continuo ribaltamento di fronti con l’allungo finale di Jarry che si è imposto 7-5. Anche il terzo parziale si è aperto in lotta con scambi lunghi e faticosi. Zverev, poco reattivo in uscita dal servizio, si è salvato due volte ai vantaggi annullando una palla break nel terzo game e a quel punto poteva solo sperare in un calo di Jarry che stava tenendo un livello di gioco impressionante. E infatti, nel sesto game, quando il cileno ha avuto le prime esitazioni, Zverev ha preso il dominio del gioco, ha messo a segno il break e poi con un turno di battuta a zero ha chiuso 6-3.
Quarti di finale:
[1] C. Alcaraz b. [7] C. Ruud 6-4 6-2
[6] J. Sinner b. G. Dimitrov 6-4 3-6 6-2
[8] A. Zverev b. N. Jarry 6-1 6-7(5) 6-3
[2] D. Medvedev b. U. Humbert 6-4 3-6 6-1