ATP Parigi Bercy: Medvedev pigliatutto. Titolo e quarta posizione nel ranking scalzando Federer

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ATP Parigi Bercy Daniil Medvedev Alexander Zverev
©RolexPMasters

ATP Parigi Bercy – Daniil Medvedev è tornato ai livelli straordinari della scorsa stagione e, con la seconda vittoria consecutiva contro Alexander Zverev in una finale di un Master 1000, si è preso il terzo prestigioso titolo in carriera dopo Cincinnati e Shanghai su quattro finali giocate, e il primo trofeo di questo tribolato 2020. Ma non è finita qui. Con questa vittoria è tornato numero quattro del mondo scalzando Roger Federer e ha eguagliato il suo personale best ranking raggiunto nel finale della scorsa stagione chiusa con nove finali e sei titoli conquistati.

La partita è cominciata con Zverev al servizio, per concessione del suo avversario uscito vincente dal sorteggio, e per gran parte del primo parziale si sono viste gran botte da entrambe le parti. La percentuale delle prime messe in campo dai giocatori è stata altissima e del gioco si è vista solo l’ombra. Il tedesco ha stabilito il record della partita tenendo il servizio il sessantaquattro secondi nel terzo game e il russo, anche se non così velocemente, ha dominato i suoi turni. Nei pochi scambi che si sono visti Zverev è stato molto propositivo, anche in risposta, giocando in modo aggressivo e ben studiato per crearsi le condizioni di andare a rete a prendersi il punto. Niente da segnalare comunque fino al dodicesimo game che ha deciso il parziale quando Medvedev, senza il sostegno della prima palla, si è trovato a scambiare ed è stato anche costretto a sbagliare sotto la pressione crescente imposta da Zverev che con un passante strepitoso di rovescio si è poi preso tre set point consecutivi. Medvedev ha avuto il coraggio di rischiare e ha annullato i primi due ma Zverev non si è lasciato sfuggire la terza occasione portandolo ancora all’errore.

Nel secondo parziale il servizio ha inciso meno, almeno nelle prime fasi, e il livello del gioco si è impennato. Lo spettacolo è iniziato nel terzo game con il tedesco al servizio che ha impiegato un quarto d’ora per salvarlo dopo quattro palle break annullate e sei occasioni per chiuderlo fallite tra ace, doppi falli, smorzate giocate all’improvviso, accelerazioni fulminee e passanti. È stato però anche il primo segnale che la partita sarebbe cambiata. Medvedev ha preso sempre più fiducia e campo durante gli scambi mentre il tedesco si è via via spento non avendo più le forze e la lucidità mentale per imporre nuovamente il gioco vincente e aggressivo espresso nel primo set. Nel decimo game Medvedev ha cambiato il disegno del match variando il gioco con un mix di potenza, tagli velenosi e smorzate impensabili mettendo a segno il break subito confermato e chiudendo il set con autorità. Il terzo set è stato senza storia. Zverev ha lottato con tutto quello che aveva ma era troppo poco per provare a fare ancora partita con Medvedev che non accusava alcun segnale di cedimento. Con il doppio break siglato nel primo e terzo game il russo ha calato il sipario sulla finale.

[3] D. Medvedev b. [4] A. Zverev 5-7 6-4 6-1