ATP MONTECARLO – Sarà tra Holger Rune ed Andrey Rublev la finale 2023 del prestigioso Rolex Monte-Carlo Masters. In un’interminabile giornata condizionata dalla pioggia che ha interrotto entrambe le semifinali, il danese ha rimontato 1-6 7-5 7-5 Jannik Sinner e raggiunto all’ultimo atto il russo che, in precedenza, aveva ribaltato 5-7 6-1 6-3 Taylor Fritz.
Semifinali di livello, quelle del terzo Master 1000 stagionale, classico primo grande evento su terra rossa del circuito ATP. Nonostante le defezioni di Alcaraz, Nadal ed Auger-Aliassime, il rientro non brillantissimo di Novak Djokovic dopo un mese di assenza e la sorprendente eliminazione ai quarti del vincitore delle ultime due edizioni Stefanos Tsitsipas ancora lontano dalla miglior condizione, il torneo monegasco ha visto arrivare in fondo quattro dei primi dieci giocatori al mondo, tutti con alle spalle almeno una finale a livello mille.
In un clima freddo, umido e ventoso all’interno del Campo Centrale intitolato a Ranieri III appesantito dalla pioggia che aveva interrotto la prima semifinale, Sinner ha tenuto agevolmente il game che ha dato il via al match più atteso, quello tra due dei tre giovanissimi fenomeni che con Carlos Alcaraz domineranno con ogni probabilità il circuito nei prossimi anni ma che già ora stanno scrivendo pagine di storia tennistica e non solo.
Il primo set è stato un assolo di Jannik, che ha travolto con il suo ritmo il danese che il prossimo 29 aprile compirà vent’anni. L’equilibrio si è spezzato già nel quarto gioco, quando Holger ha subito il break dopo aver commesso un doppio fallo, cedendo poi nuovamente la battuta nel sesto dopo aver perso il controllo del dritto. Sotto 5-1 e 40-15 alla prima goccia di pioggia Rune si è avvicinato a Carlos Bernardes per chiedere l’interruzione. Ricacciato indietro dal giudice di sedia, il precoce talento danese ha subito il servizio e dritto di Sinner che, in appena 31 minuti, ha chiuso sul 6-1 un set dominato completamente.
Non si è lasciato però intimorire il giovanissimo ultimo vincitore del Master 1000 di Parigi-Bercy, che saggiamente (approfittando della lentezza del campo) ha iniziato a cambiare strategia. Il danese ha rallentato il ritmo dello scambio, lasciando a Sinner la responsabilità di forzare. Il talento di San Candido ha iniziato improvvisamente a perdere fiducia nei colpi, producendosi in gratuiti che gli sono costati il servizio nel secondo game. Sul 3 a 0 in favore di Rune la pioggia ha costretto i due rivali ad abbandonare momentaneamente il palcoscenico. Al rientro in campo Jannik ha impattato sul cinque pari, ma ha ceduto nuovamente la battuta nel dodicesimo game consentendo a Rune di imporsi 7-5 e portare il match al terzo.
Nel set decisivo il livello è salito, ma se Sinner non è mai riuscito ad impensierire il danese dalla risposta, Holger ha costantemente messo sotto pressione l’italiano nei suoi turni di battuta. Con il cuore Jannik ha salvato cinque palle break (tre nel quarto, due nell’ottavo gioco), prima di arrendersi ancora nel dodicesimo game. Presentatosi al servizio per agguantare il tie-break, il finalista di Miami ha vinto i primi due punti, poi ha subito un gran rovescio incrociato di Rune che ha toccato la linea, quindi una gran volée del danese (30-30). Arrivato a due punti dal match Holger ha gestito meglio i due successivi scambi, costringendo Sinner all’errore: 1-6 7-5 7-5 in 2 ore e 46 minuti per andarsi a prendere la seconda finale 1000 in carriera, dove affronterà Andrey Rublev.
Sotto un cielo minaccioso il russo ha approcciato meglio l’incontro, con la chiara idea di far muovere Taylor Fritz ed indirizzare lo scambio sul lato del rovescio. In un match in cui nessuno dei due ha ottenuto dal servizio il consueto rendimento, nella prima partita Rublev è stato per tre volte avanti di un break ma, presentatosi nel decimo game a servire per il set, non ha concretizzato il vantaggio, cedendo tre giochi di fila: 7 a 5 per il venticinquenne californiano che ha mostrato insolite capace difensive e tratto il massimo rendimento dal colpo migliore (il dritto).
Andrey è rientrato negli spogliatoi per schiarirsi le idee ed al ritorno in campo ha nuovamente strappato il servizio in apertura allo statunitense. Una leggera pioggia ha iniziato a cadere sul Centrale. A differenza di quanto avvenuto però nel primo set, stavolta Taylor non ha sfruttato nel quarto game la palla del contro break. Soprattutto, i vincenti prima scagliati sul lato del dritto hanno iniziato a trasformarsi in gratuiti. Rublev ha allungato e, pur senza dominare come il punteggio avrebbe potuto suggerire, ha chiuso il set sul 6 a 1 portando il match alla terza e decisiva partita.
Stavolta il primo ad ottenere il break (nel terzo gioco) è stato lo statunitense, subito riagganciato però dal moscovita che con un urlo liberatorio ha salutato il vincente di rovescio in lungolinea che è valso il 2 a 2. Tenendo poi a zero il turno di battuta, ha rimesso la testa avanti (3 a 2). Quindi l’intensità della pioggia ha determinato una lunga interruzione. Al rientro in campo Rublev è parso più concentrato. Fritz ha provato ad uscire da uno scambio estenuante con la palla corta, ma il russo ha letto bene la situazione e con il rovescio in lungolinea ha baciato la linea trovando il decisivo break del 4 a 2.
Senza concedere più un solo punto sui propri turni di servizio, il venticinquenne moscovita ha chiuso i giochi con un vincente di dritto in lungolinea: 5-7 6-1 6-3 in 127 minuti per andare a prendersi la terza finale mille della carriera (la seconda a Montecarlo dopo la sconfitta subita nel 2021 per mano di Tsitsipas) ed andare a caccia del primo successo in un torneo di tale categoria. Uno ad uno i due recenti precedenti con il danese: lo scorso anno a Parigi-Bercy s’impose Rune (poi vincitore del torneo), mentre ad inizio stagione è stato Rublev a prevalere agli Australian Open al tie-break del quinto set.
ATP Monte-Carlo 2023
Semifinali
[5] A. Rublev b. [8] T. Fritz 5-7 6-1 6-3
[6] H. Rune b. [7] J. Sinner 1-6 7-5 7-5