ATP Masters 1000 Monte Carlo: Medvedev elimina Djokovic. Fuori anche Sonego

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Giornata di quarti di finale a Monte Carlo. Tutti gli incontri di singolare sono in programma sul campo Ranieri III. Il menu prevede antipasto e dessert italiani, con Sonego e Fognini che sono stati in grado di riportare due azzurri nei quarti di finale di un Masters 1000 dal 2005 (Seppi e Volandri ad Amburgo). I main courses saranno a base delle stelle del torneo, prima Djokovic e a seguire Nadal.

Purtroppo Sonego oggi incappa nel serbo più in forma del momento, Dusan Lajovic. Forte del successo di ieri contro Thiem, Lajovic ha condotto contro Sonego una partita determinata, sempre in spinta a disegnare il campo, nonostante un vento sostenuto e fastidioso. Il tennista azzurro ha il merito di rialzare la testa quando si trova sotto di un set e di un break. Sonego recupera il break di svantaggio e si porta anche a set-point sul 5-4, ma un rovescio lungo gli nega la possibilità di andarsela a giocare al terzo. Scampato il pericolo, Lajovic riprende le redini del match e porta a casa gli ultimi 3 giochi e la partita. Per il ventottenne serbo si tratta della prima semifinale in un Masters 1000.

Che invece non sia proprio giornata per l’altro serbo, lo si capisce già dalle prime battute. Il vento aveva creato a Novak Djokovic già parecchi problemi nei primi turni. In aggiunta, nonostante i precedenti contro Medvedev recitino un netto 3-0 per Djokovic, che il gioco del russo infastidisca Nole lo si era già inteso a Melbourne, dove Medvedev era stato forse l’unico a creargli qualche difficoltà nell’assalto al sesto titolo. Il primo set, al cospetto anche di sua altezza Principe Alberto, è una totale disfatta per Nole. Ci basti solo qualche statistica: il numero 1 al mondo mette a segno appena 3 vincenti a fronte di 21 errori gratuiti, equamente distribuiti tra dritto (10) e rovescio (11).

Nel secondo parziale riesce ad addrizzare il tiro, alcune risposte escono fulminanti come da marchio di fabbrica ed il rovescio è sistemato. La convergenze del dritto invece, soprattutto nei cambi in lungolinea, è ancora da rivedere. Djokovic è però più paziente, adesso la partita è muro contro muro. Dagli interminabili scambi Nole esce spesso vittorioso con la palla corta, che non disdegna nemmeno Medvedev, ma preferibilmente in uscita dal servizio. Ed è una palla corta ben giocata, seguita da un preciso lob che sovrasta Medvedev chiamato a rete, a consegnare il break al serbo per il 2-1. Break che sarà decisivo di un parziale che non regala particolari altre emozioni.

Tutto rimandato al terzo, dopo un toilet break di 10 minuti. Djokovic sembra più pimpante, gioca profondo, anche se, non sempre, trova il guizzo finale per chiudere il punto. Medvedev, sul 2-1, chiama il fisioterapista al cambio di campo. Un veloce massaggio alla coscia sinistra ma niente time-out. Se l’obiettivo era distrarre Djokovic, c’è riuscito in pieno. Rientrato in campo, infatti, il serbo – a cui ultimamente basta davvero poco per perdere la concentrazione -, con due palle corte che non superano la rete ed un doppio fallo, concede palla break. L’ennesimo errore di dritto completa l’opera. Medvedev consolida il break, poi un altro massaggino al successivo cambio di campo, e sul 4-1, col merito di essere ovunque e su ogni palla, raddoppia, approfittando di un lob di Djokovic che questa volta è abbondantemente lungo. Djokovic ha un sussulto che gli consente di recuperare uno dei due turni di servizio persi, ma ancora non riesce a tenere il suo turno di servizio e, subendo il terzo break consecutivo, saluta i suoi concittadini ed il suo principe, con un bilancio finale di 47 errori gratuiti a fronte di 23 colpi vincenti.

Risultati:

D. Lajovic b. [Q] L. Sonego 6-4 7-5
[10] D. Medvedev b. [1] N. Djokovic 6-3 4-6 6-2