ATP Madrid – É stato un Matteo Berrettini attento, concentrato e tremendamente determinato quello che lo ha portato al successo col suo rivale giurato Casper Ruud. Il romano si è conquistato la sua prima finale in un Masters 1000 a suon di martellate col servizio e diritto, due armi micidiali che ha saputo utilizzare alla perfezione nella serata madrilena.
Va comunque sottolineato che l’inizio di Ruud è stato più che buono e la sua mobilità sembrava poter avere ancora una volta tenere sotto scacco il gioco del romano. Ma la sensazione è durata poco, poiché Berrettini ha avuto l’enorme merito di aumentare progressivamente la pressione sul rovescio dell’avversario, evitando sapientemente di andare a solleticargli il diritto, e di giocare i propri colpi con una profondità complicata da controbattere.
Il doppio 6-4 è arrivato grazie ad un break per set che gli è valso l’accesso alla finalissima contro Alexander Zverev, il giusto premio per una partita perfetta che lo farà arrivare all’incontro di domani con un serbatoio carico di fiducia.
“É una sensazione incredibile. Arrivavo da Montecarlo dove non era così buona e domani spero di divertirmi come l’ho fatto questa sera. – spiega Berrettini a fine partita – Ho visto la sua partita di ieri e di oggi (riferendosi a Zverev e alle vittorie con Nadal e di oggi con Thiem nella prima semifinale), è un grande giocatore che ha già vinto questo torneo, ma contro di lui ho sempre giocato buone partite”.
ATP Madrid
M. Berrettini b. C. Ruud 6-4 6-4