di Daniele Rossi
Nello stesso momento in cui Roger Federer iniziava a muovere i primi passi da professionista, Alexander Zverev iniziava a muovere letteralmente i primi passi, visto che era poco più che un neonato. Forse sta qui la differenza vista oggi, tra la brillantezza del 21enne tedesco e le 37 primavere della leggenda svizzera.
Una differenza che si è vista non macroscopicamente, ma solo nei dettagli, in un passaggio a vuoto di un primo set equilibratissimo e di un tie-break controverso sfuggito per colpa di una voleé appoggiata sul nastro.
Zverev batte 7-5 7-6(5) Federer e raggiunge per la prima volta la finale alle Atp Finals, diventando il primo tedesco dai tempi di Boris Becker. Sascha procede dunque nella sua crescita impetuosa: quest’anno è stato il giocatore che ha guadagnato più punti nei Master 1000 e quando si è trattato di giocare sulla breve distanza, ha sbagliato pochissimi colpi. Oggi ha servito in modo impressionante, è stato molto solido e non si è lasciato distrarre da un pubblico, come sempre, schieratissimo per lo svizzero.
Roger conclude così un 2018 che ha avuto risvolti dolciamari: il 20esimo Slam in cascina, il ritorno al numero 1, ma anche una serie di dolorose sconfitte, partendo da quella subita da del Potro a Indian Wells, per passare da Kokkinakis a Coric (2 volte) fino ad arrivare ad Anderson e Millman.
Federer, dopo aver perso il primo set a causa di un pessimo game di servizio sul 5-6, aveva reagito bene ad inizio del secondo, quando con un paio di numeri di alta scuola si era preso un break di vantaggio. Lì, Zverev era davvero bravo a non perdere la calma e a tornare a macinare il suo pesante gioco da fondo. Recuperava il break di ritardo e veleggiava tranquillo fino al tie-break.
Qui, sul 4-3 per Roger, Zverev interrompeva il gioco durante lo scambio per colpa di un ball boy a cui era caduta la palla alle spalle di Federer. Tutto giusto a livello di regolamento e infatti l’arbitro Bernardes faceva ripetere il punto, tra il nervosismo dell’elvetico e l’irritazione del pubblico. Nulla da eccepire a livello formale, è vero, ma è anche vero che ci si trovava in una fase dello scambio difficile per Alex, che molto probabilmente, avrebbe potuto continuare a giocare senza problemi. Nella ripetizione del punti, Zverev faceva ace e si beccava i fischi della O2 Arena. Federer però è stato artefice del proprio destino, quando sotto 5-4 dopo essersi aperto il campo col diritto, appoggiava in rete una voleé elementare. Era un errore imperdonabile e infatti Zverev chiudeva sul suo turno di battuta con uno schiaffo al volo di rovescio.
Roger scappava dal campo, mentre il povero Sascha nell’intervista post-match doveva scusarsi con un pubblico ostile per aver interrotto il gioco durante il tie-break.
Domani Zverev giocherà il match più importante della sua carriera; affronterà Djokovic a meno di un’altra clamorosa impresa di Kevin Anderson
SEMIFINALE
A. Zverev b. R. Federer 7-5 7-6(5)